La morale è sempre quella, fai tre punti con...

Marco Chiarella, gol da categoria superiore

Marco Chiarella, gol da categoria superiore 

Max Licari sul successo di Vibo. Chiarella sugli scudi, bene De Luca. Tre punti fondamentali.

Una cavalcata solitaria

Senza ostacoli. La corsa dei rossazzurri verso la promozione pare procedere senza quasi trovare alcun impedimento, nell'ambito di un torneo totalmente dominato sotto il profilo tecnico e "ambientale", considerato come la "ciurma" di Ferraro giochi sostanzialmente in casa anche le gare in programma fuori dalle mura amiche (quasi mille sostenitori del Liotru a Vibo, al cospetto di poche centinaia di supporters locali). Si era detto, in settimana, che il match del "Razza", contro una squadra sulla carta ben attrezzata per la categoria, avrebbe potuto costituire una sorta di definitiva "rampa di lancio" verso una più agevole volata finale con vista Serie C. Ebbene, innegabilmente esso ha sancito la netta superiorità del Catania su tutte le principali contendenti alla promozione diretta nei Professionisti, sebbene sia da concedere l'onore delle armi ai volenterosi ragazzi di mister Modica, per almeno una frazione di gioco in grado di contrastare, con l'organizzazione e con la corsa, la chiara preponderanza qualitativa di avversari troppo più "strutturati" a livello di singoli e di squadra. Una vittoria meritata e incontestabile, quella degli etnei, i quali incamerano altri tre fondamentali punti funzionali ad accorciare ulteriormente "l'attesa del piacere" finale di questa stagione di "rigenerazione palingenetica" dopo il tragico disastro del fallimento del Calcio Catania 1946. Adesso toccherà al Locri, atteso domenica a un difficile derby a San Luca, far sì che la già profonda voragine di 14 punti che lo separa dai rossazzurri non si allarghi di qualche altra lunghezza.

Sicurezza e consapevolezza

Ma, al di là del mero dato numerico, ciò che maggiormente spicca è l'ormai evidente sicumera con cui la compagine dell'Elefante "trita" l'avversario. Qualunque avversario. Dalla "pericolante" in zona retrocessione alla supposta "grande" del girone, nessun team sembra, al momento, avere i numeri necessari e sufficienti a contrastare il suo strapotere. La verità è che chiunque osservasse con occhio critico la sfida di Vibo avrebbe potuto scommettere con ragionevoli probabilità di centrare l'obiettivo che, una volta esauritasi l'ammirevole carica agonistica proposta dai padroni di casa, il Catania in qualche modo avrebbe portato a casa il successo pieno. E così è stato.

La qualità fa la differenza...

Primo tempo in cui il 4-3-3 classico di Ferraro, ripresentato tale e quale anche nelle scelte tecniche rispetto alla gara precedente, trova qualche difficoltà a produrre trame di gioco in mezzo e sugli esterni, in virtù del gran pressing dell'undici di Modica, ben disposto in campo e pronto anche a giocarsi la carta di una tattica del fuorigioco un tantino più "spinta" del normale. Rizzo e Lodi faticano a rinvenire linee di passaggio pulite e De Luca e Chiarella, malgrado siano in ottima giornata, vengono ben limitati dai raddoppi delle coppie di laterali calabresi Tazza-Scafetta e Trajkovski-Cintura, pronte a innescare Balla fra le linee, giocatore tecnico e mobile, nettamente il migliore dei suoi, seppure successivamente si sarebbe "macchiato" dell'errore dal dischetto. Ciononostante, Bethers rimane inoperoso, ben protetto da una difesa che lascia le briciole al centravanti Boubacar Samake. Di contro, pure nel primo tempo, è il Catania ad andare più vicino alla rete con De Luca e Chiarella (gran parata di Mengoni, nell'occasione). Da sottolineare il gran lavoro fisico di Sarao, fra i più positivi nel lavoro di raccordo tra centrocampo e attacco. Nella ripresa, come naturale, la Vibonese cala e il Catania prende definitivamente in mano le redini delle operazioni. Lodi, più libero, risulta in grado di aprire il gioco con più puntualità e gli esterni Chiarella e De Luca, finalmente, possono far male con i tagli in area. Il gol del vantaggio arriva al 60' grazie a uno schema da calcio piazzato, sicuramente studiato in allenamento. Lodi, dalla trequarti, appoggia a Chiarella, stupenda rasoiata a giro di prima intenzione che trova l'imbucata vincente della "zanzara" ex barese che, con un tocco al volo di pregevole fattura, fa secco Mengoni. È l'episodio che "dà la volta" incontrovertibilmente alla sfida. Da questo momento, esiste in campo solo il Catania. Ferraro rinforza il dinamismo in mediana inserendo Palermo per Lodi e il Catania raddoppia. Al 66' Chiarella, dalla destra, se ne va in dribbling su due avversari, entra in area e appoggia imparabilmente di destro in diagonale. Nulla da fare per il pur reattivo estremo difensore calabro. Capolavoro assoluto del ragazzo ex Pescara, nettamente "man of the mach" (gol e assist in carniere). Con la Vibonese alla disperata ricerca del gol che possa riaprire la partita, gli etnei, cui il tecnico campano dona forza fresche in virtù dell'inserimento dei vari Boccia, De Respinis e Jefferson, trovano praterie in ripartenza, senza tuttavia riuscire a porre il suggello della terza segnatura, a fronte di buone opportunità procurate dal sempre mobile Palermo e dal medesimo centravanti brasiliano. Unico "neo", l'ingenuità di Boccia che al 77' regala, quasi dal nulla, il rigore alla Vibonese; tiro dal dischetto che Balla stampa sulla traversa. Era destino insomma, che la difesa rossazzurra inanellasse l'ennesimo "clean sheet" del campionato... Meritatissimo, peraltro.

A Castrovillari per la "doppietta" calabra...

Per completare l'opera e proiettarsi verso il rush finale del campionato con i trequarti del lavoro già svolto, sarebbe il caso di portare a casa l'intera posta anche da Castrovillari, campo sempre ostico per i colori rossazzurri. I cosentini "veleggiano", per così dire, nelle parti basse della graduatoria e, quindi, venderanno cara la pelle, necessitando di punti salvezza. Mancherà Rapisarda ammonito in diffida e, pertanto, squalificato. Un'assenza non da poco, ma l'ampio organico a disposizione di Ferraro saprà sicuramente sopperirvi con efficacia. E, magari, almeno un "classe 2004" dal mercato in chiusura arriverà alle falde dell'Etna... Let's go, Liotru, let's go!!!