Il Catania fa 13

Giro di campo a fine partita

Giro di campo a fine partita 

Max Licari sul successo contro il Lamezia. Squadra seria, bene i giovani. Ancora record.

Serietà

Una società seria. Una squadra seria. Un pubblico serio. Si potrebbe così riassumere, in poche righe, il pomeriggio del "Massimino" destinato alla sfida tra etnei e lametini, nobilitato dalla straordinaria presenza di 18.000 spettatori. 18.000. Di-ciot-to-mi-la. In Serie D... Quando con la mente ripercorreremo, fra qualche anno, questa meravigliosa Cavalcata della Rinascita, ne avremo di istantanee da focalizzare! E il quasi pienone del due aprile vi rientrerà a pieno titolo. Più del risultato, più dei record abbattuti. La truppa capitanata da mister Ferraro ha dimostrato, ancora una volta, la propria integrità caratteriale e morale, onorando il match e, soprattutto, il campionato, rispettandone fino alla fine la regolarità. Sarebbe stato facile, dopo i giusti e legittimi "deliri" di Caltanissetta, mollare la presa e tirare i remi in barca. Non per questo Catania, non per questi uomini. Ci tengono tutti a meritare una riconferma e, per raggiungere tale obiettivo, è necessario finire alla grande la regular season e, successivamente, cercare di vincere la poule scudetto, come da dettami "pelligriani". Intanto, fermo restando il continuo miglioramento del record storico di vittorie consecutive (ora 13), è stato eguagliato anche il record di 15 vittorie interne in un solo campionato, detenuto dal Catania del 1933/34, così come quello di punti in un unico torneo (78, come il Catania del 2005/06, ma su 42 gare, promosso in A con Pasquale Marino). E non è finita...

L'esordio di Baldassar, la conferma di Chiarella

Francamente, non avremmo scommesso sulla prima chance stagionale al giovane (2004) centrocampista del Pordenone, in prestito al Catania da gennaio. Invece, Ferraro ci ha stupito, inserendolo al posto dello squalificato Vitale. Una responsabilità non da poco, considerato il rendimento (e i gol...) del pari età campano. Il ragazzo, dopo un primo tempo condizionato dalla forte emozione del debutto in un contesto del genere, ha poi fatto il suo, raggiungendo comunque una sufficienza di incoraggiamento. Per il resto, il tecnico rossazzurro conferma di non voler indulgere in voli pindarici nemmeno a torneo vinto: dentro tutti i titolari, compreso Castellini, reduce da un ottimo torneo di Viareggio (da capitano della rappresentativa nazionale di Serie D) e insignito del premio 2023 dedicato all'indimenticabile e indimenticata Stefania Sberna. Il Lamezia tiene bene il campo, con un buon pressing e un atteggiamento guardingo, tuttavia il Catania punge in specie sulla fascia destra con il tandem Rapisarda-Chiarella, ottenendo il penalty al 7' per un netto fallo su Sarao in piena area da parte del portiere ospite Mataloni. Il "cucchiaio" di Lodi rimarrà "obliabile". Terzo errore stagionale dal dischetto, sempre sotto la Sud, per il capitano rossazzurro. L'appuntamento con il vantaggio è, però, soltanto rinviato: al 19' è Chiarella (alla quinta rete in campionato), sugli sviluppi di un calcio d'angolo, a trovare da due passi il pertugio per battere Mataloni. Il Lamezia non riesce a reagire e i rossazzurri giostrano a piacimento nella trequarti avversaria, rendendosi spesso potenzialmente pericolosi in area calabrese. Buona la partita di Sarao, cui viene negato il gol in un paio di frangenti (e decisivo, con la sua zuccata, in occasione del vantaggio di Chiarella). Nella ripresa, dopo una decina di minuti dominati dell'equilibrio, il trainer campano dà il la alla solita girandola di sostituzioni. La novità è che, oltre ai soliti Russotto, Palermo e Jefferson, vanno dentro anche i giovani Buffa e Privitera, "catanesino" 2005 delle giovanili. Emozione unica. Il Lamezia riesce a gestire meglio il pallino del gioco, pur non rendendosi mai pericoloso, e a tenere in bilico la partita fino al 95', quando Russotto, trovato da un lungo lancio di Bethers, solo soletto batte l'estremo difensore calabro, ponendo il suggello a un match sostanzialmente mai in discussione. Sesto gol stagionale dell'ala romana, non male. La marcia continua.

Dove si giocherà?

Il turno prepasquale di giovedì prevede la sfida al cospetto del pericolante Acireale. Una trasferta ipoteticamente di pochi chilometri che, tuttavia, ancora propone incertezze. Dato per scontato il divieto per la tifoseria catanese, ci si chiede dove si giocherà. Il "Tupparello" ipoteticamente non sarebbe disponibile, sebbene (a quanto pare) l'amministrazione comunale stia tentando un "recupero" in extremis. Molto difficile, in verità. I granata, per la verità, sono quasi sempre stati ospiti dell'impianto di Aci Sant'Antonio, ma la vicinanza a Catania potrebbe anche sconsigliarne l'utilizzo. Oppure lo si potrebbe usare, ma a "porte chiuse? O, magari, si penserà a un altro impianto? Questione piuttosto complessa che dovrà, comunque, trovare celere risoluzione. Il Catania, in ogni caso, c'è. C'è sempre... Let's go, Liotru, let's go!!!