11 leoni...

L'undici iniziale sceso quest'oggi contro il Cittanova

L'undici iniziale sceso quest'oggi contro il Cittanova 

Max Licari sulla vittoria in extremis sul Cittanova. Arbitraggio da Terza Categoria, vittoria meritata.

E record sia...

Era nel destino. Non poteva, evidentemente, il Dio del Calcio consentire che il pur legittimo e volenteroso catenaccio del tenace Cittanova, micidialmente congiunto a una delle peggiori esibizioni arbitrali sciorinate al "Massimino" nell'ultimo millennio, riuscisse a infrangere il meritato record di vittorie consecutive (11) cui la truppa di Ferraro aspirava. C'era giustamente voglia di entrare nella storia davanti ai quasi quindicimila assiepati nel glorioso impianto del quartiere Cibali e l'obiettivo è stato raggiunto all'ultimo respiro grazie al rigore trasformato da capitan Lodi. In extremis, dunque, ma assai meritatamente, in virtù di un formidabile forcing effettuato nell'ultima mezz'ora, sostanziatosi in non meno di quattro nitide palle gol fallite da Jefferson e compagni. Adesso, il Catania si trova a una vittoria dalla matematica promozione in Serie C, considerata l'inopinata sconfitta interna del Locri al cospetto del rinato Paternò. Giustificati i festeggiamenti a fine gara, una gara così emozionante e coinvolgente, con Ross Pelligra (che poi ritornerà, in serata, in Australia per impegni lavorativi) portato in trionfo dai giocatori e i cori da brividi dei tifosi delle due curve. Inesorabile l'avvicinamento all'Ineluttabile, ma non è, ora, quel che conta. Il dato più rilevante è, di contro, l'ennesima dimostrazione di orgoglio di questo gruppo che rimarrà nella storia del Catania, indipendentemente dal futuro prossimo di ogni singolo componente lo staff tecnico o societario. Si sentiva nell'aria, come testimoniato da Lodi nelle interviste postpartita, che sarebbe potuto accadere qualcosa in qualsiasi momento, proprio perché questa squadra ha valori tecnici e caratteriali talmente superiori agli avversari che difficilmente gli astri, alla fine, non concedono i dovuti favori. Sarà festa. Una festa della Rigenerazione solamente "nostra". Una festa ampiamente meritata da tutta la città.


Il Cittanova si conferma ostico, ma questo Catania non molla mai...

Prima del match, sinceramente, noi tutti pensavamo che il pareggio a reti bianche dell'andata (unica compagine, peraltro,  quella di Fanello, a riuscire nell'impresa di bloccare l'attacco etneo) fosse figlio di uno scarso frangente di forma dei rossazzurri e del "ristretto" terreno di gioco del "Morreale-Proto". In realtà, anche al "Massimino" la chiusissima disposizione tattica e l'abnegazione al sacrificio del Cittanova hanno messo in difficoltà il Catania. Almeno per un tempo, Lodi e soci hanno trovato tutti i corridoi chiusi a stretta mandata dalle tre strettissime linee ben approntate dal tecnico calabrese. Ferraro, che aveva optato per il solito 4-3-3, con l'unica novità costituita da Forchignone al posto di Chiarella, si è trovato imbrigliato a centrocampo, dove Rizzo è incappato in una delle rarissime prove non eccelse del suo splendido campionato, e "murato" sugli esterni, con Rapisarda e Castellini posti nell'impossibilità di rinvenire i consueti meccanismi di sovrapposizione allo stesso Forchignone e a De Luca. Pochissime le occasioni di battere a rete verso il bravo Bruno (risulterà il migliore dei suoi, a fine gara), a parte una bella imbucata di Rizzo per Forchignone che, a tu per tu con il portiere calabro, non riesce a superarlo in dribbling (ma il dubbio di un tocco da rigore sulla caviglia dell'attaccante di proprietà del Sassuolo sussiste). Tuttavia, seppur nell'ambito di una prestazione non indimenticabile, il Catania era in qualche modo riuscito a trovare il gol del vantaggio. A fine primo tempo, il cross di Sarao pesca De Luca nei pressi di Bruno: la girata della "zanzara" si spegne irrimediabilmente in porta, ma l'ineffabile signor Di Loreto, su segnalazione dell'inappropriato secondo collaboratore di linea, annulla per un inesistente fuorigioco. Le immagini, inequivocabilmente, attestano il clamoroso errore arbitrale: la punta etnea si trovava almeno un paio di metri dietro al penultimo difensore del Cittanova. Un obbrobrio da Terza Categoria. Nella ripresa, immediatamente ha inizio la solita girandola di cambi d.o.c. di Ferraro. Subito dentro Chiarella per Forchignone e, successivamente, in campo tutti i big, da Palermo a Jefferson, da Russotto a Giovinco, concludendo con lo stesso esterno romano addirittura terzino sinistro e il fratello della "formica atomica" a supportare il centravanti brasiliano nel forsennato pressing finale. A ergersi a protagonista è, però, l'arbitro, in una pletora di incomprensibili, assurde (e a senso unico) decisioni tecniche, fra le quali un incredibile penalty negato al 57' a Russotto, letteralmente affossato da un difensore calabrese in piena area. Anche qui, le immagini parlano chiarissimo. Il Catania, generosamente, spinge e sfiora il gol ripetutamente con Jefferson (due volte), Giovinco e Vitale, fino al già ricordato episodio del rigore, causato da un netto fallo di mano di Figini al centro dell'area cittanovese. L'esplosione dello stadio all'impeccabile trasformazione di Lodi verrà ricordata. A lungo.

Un'occasione da non fallire...

Probabilmente, la partita contro il Canicattì, importantissima in quanto potenzialmente funzionale alla matematica promozione del Catania (come detto, basterebbe vincere), si giocherà a Caltanissetta, in un impianto capace di ospitare (pare) quasi quattromila tifosi catanesi, nell'ambito di una capienza massima attualmente pari a circa cinquemila posti. Però, è necessario attendere l'ufficialità, prima di procedere a qualsivoglia incipit di organizzazione della trasferta. Ovviamente, data l'importanza della sfida, l'attesa di informazioni certe dalla città dell'Elefante sarà enorme. Aspettiamo con fiducia e prepariamoci... Let's go, Liotru, let's go!!!