L'accrocco: 28 anni dopo, lo stesso gol

Di Carlo Galati

06/06/2018 11:22

Uno dei miei primi ricordi calcistici mi riporta all'estate del 90, per intenderci una di quelle notti magiche che tante speranze avevano lasciato negli occhi e nei cuori di tanti tifosi italiani. Ricordo nitidamente quasi tutte le partite di quel mondiale italiano, gli occhi spiritati di Schillaci e la serpentina di Baggio contro la Cecoslovacchia (pace all'anima sua...).

Quelle speranze si infransero la notte del 3 Luglio, a Napoli. Il gol di Schillaci ci aveva fatto pregustare una finale meritata. Poi al 69esimo un cross. Innocuo, dalla tre quarti, uno di quelli su cui i portieri si avventano facilmente in presa alta. Non quella sera, non in quell'occasione. Zenga, uscì male, sottovalutando la traiettoria e Caniggia lo anticipo di testa gelando il San Paolo e un popolo intero.

Siena, 28 anni dopo, semifinale di andata dei playoff di Serie C, Siena-Catania: stesso minuto, stesso cross. Non Zenga ma Pisseri, non Caniggia ma Marotta. Non un gol del pareggio, ma il gol del vantaggio dei padroni di casa. Ma la doccia gelata è la stessa. La sensazione di impotenza uguale.

C'è da fare un distinguo però per riscrivere la storia. A Napoli fu partita secca, stavolta c'è un ritorno. C'è una possibilità di riscatto per il sempre impeccabile Pisseri e per tutto il Catania. Occasione unica di rivincita. E poi...tra gli avversari, in tutta onestà, non vedo Caniggia e non vedo Maradona. E questa già è una buona notizia.


Carlo Galati

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