29/11/2017 1:47
A poco più di 48 ore dalla grande sfida fra Trapani e Catania che si disputerà venerdì 1 dicembre allo stadio "Provinciale" di Erice abbiamo sentito Giacomo Tedesco, ex sia degli etnei che dei granata. Il centrocampista, che oggi ha appeso le scarpette al chiodo ma gestisce una scuola calcio, ha giocato alle pendici dell’Etna dal 2007 al 2009 dove ha conquistato due salvezze nella massima serie collezionando 60 presenze e una rete, contro la Roma all’Olimpico in quel Roma-Catania 4-3 del 16 maggio 2009.
Nella città del sale invece Tedesco ha giocato dal 2011 al 2013, in Lega Pro, sfiorando la promozione tra i cadetti alla prima stagione, perdendo la finale play-off con il Lanciano, e ottenendola nel campionato successivo dopo il testa a testa contro il Lecce. Con i granata il centrocampista palermitano ha giocato 49 gare e messo a segno 4 reti.
Giacomo Tedesco segue il Girone C della Serie C? Come giudica fin qui il cammino di Catania e Trapani?
«Stanno disputando un buon campionato e la prossima partita potrà decidere quale sarà la squadra che può dare fastidio al Lecce, perché sulla carta il Lecce sembra la squadra fatta per vincere il campionato però anche il Catania non è da meno. I rossazzurri hanno questo turno favorevole dove riposerà la capolista, allora una delle due o l’aggancia o il Trapani si avvicina e aggancia il Catania e rimangono tutte lì a distanza di pochi punti. Sarà una partita bella, perché tutt'e due le squadre hanno un organico che può puntare alla promozione. Entrambe possono competere fino alla fine con i salentini e spero che al termine della stagione o Catania o Trapani possano superare il Lecce e che l’altra vinca i play-off perché la Sicilia ha bisogno di qualche squadra in più nel campionato cadetto. Era bellissimo nel 2006/2007 con tre squadre siciliane in Serie A (Catania, Messina e Palermo, ndr)»
A proposito degli anni fiorenti delle siciliane in A, che ricordi ha della sua esperienza a Catania?
«È stato bellissimo, ho fatto due anni veramente belli con grandissimi professionisti come Baiocco, Mascara, Spinesi, Vargas, per citarne qualcuno. Sono state due annate una sofferta e una invece fatta con molta tranquillità con Zenga in panchina».
Paradossalmente nell’annata sofferta si è raggiunta la semifinale di Coppa Italia.
«Sì, purtroppo dopo la sconfitta in casa in campionato contro la Reggina nella semifinale di ritorno con la Roma al "Massimino" la testa era più rivolta alla salvezza che alla Coppa Italia, infatti il mister fece tanto turnover per risparmiare le forze per il campionato e alla fine ha avuto il merito insieme a noi di raggiungere la tanto agognata salvezza. Quella stagione sofferta è stata bella, tante volte le annate sofferte sono più belle rispetto a quelle tranquille per piazze come Catania, Trapani, Reggio Calabria, Palermo, ti danno più soddisfazione».