13/09/2017 3:30
di PAOLO DI CARO
Due anni dopo
Ventisei mesi più tardi dall'ultima volta, era il 20 luglio 2015, l'ex presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, ritorna a parlare nella sala conferenze del centro sportivo di Torre del Grifo. Al fianco dell'attuale proprietario del club rossazzurro l'amministratore delegato Pietro Lo Monaco.
Cosentino l'errore più grande
"Chiedo scusa ai tifosi per quella frase sulle loro presunte pressioni".
"Parlo oggi, e oggi chiedo scusa, perché il piano di ristrutturazione di Finaria finalmente ci mette nelle condizioni di parlare di futuro". "Io e Lo Monaco di nuovo insieme? Se me l'avessero detto Due anni fa li avrei presi per pazzi".
Il ritorno di Nino Pulvirenti davanti a taccuini e telecamere si può riassumere in queste frasi, oltre a gesti, risposte e siparietti pensati e preparati nei minimi particolari. È il solito Pulvirenti quello che si presenta in Sala Stampa a Torre del Grifo, forse solo un po' preoccupato di pesare con attenzione le parole. Il sorriso spavaldo dei giorni migliori lascia spazio a un linguaggio del corpo che si integra con il senso delle parole pronunciate in conferenza stampa. "Ho sbagliato, ho sbagliato molto. L'errore più grande è stato quello di affidarmi a Pablo Cosentino dopo il rifiuto di Gasparin di avere l'argentino come uomo-mercato: gli ho dato le chiavi di casa e ho fatto il contrario di quanto io abbia sempre fatto con le mie aziende. Mi sono affidato alla persona sbagliata nel posto sbagliato, dandogli sempre più potere". Perché, Presidente? Si, Presidente, anche se non può ricoprire quel ruolo, anche se non potrà farlo ancora per molto tempo. "Non me lo chiedete, non lo so neppure io il perché. So solo che ho sbagliato io e ho portato a fondo tanta gente". Nino e Pietro, fianco a fianco. È un Lo Monaco diverso dal solito quello che fa da apripista al proprietario del club, molto meno loquace e pronto alla battuta, conscio che oggi si gioca una partita decisiva per il futuro dei colori rossazzurri. "Io e Pietro Lo Monaco di nuovo insieme? Due anni fa avrei preso per pazzo chi lo avesse predetto, eppure quando chiedi l'autorizzazione al Giudice per incontrarlo fu come se il tempo si fosse fermato. Di nuovo insieme per salvare il Catania e riportarlo dove merita".
Finaria è salva
Il cuore della conferenza stampa è l'affare Finaria. Fino a giovedì Nino Pulvirenti, a suo dire, avrebbe solo tappato buchi per consentire la sopravvivenza del club, in attesa di conoscere il destino della holding finita nell'occhio del ciclone e sottoposta alle "attenzioni" della Magistratura. "Finaria è salva, grazie alla ristrutturazione del debito: abbiamo chiuso il concordato Wind Jet, tranne una rata con scadenza 2018 alla quale farò fronte personalmente e risolto il debito col fisco. Oggi possiamo programmare il rilancio, anche quello del Catania, che significa ritrovare presto la serie B e poi la A, che è il nostro obiettivo".