31/05/2017 10:07
La chioma ricciolina è meno folta, sotto il sole caldo di Sicilia spicca anche qualche capello bianco in più, ma lo spirito guerriero è sempre quello, non è cambiato di una virgola. Qualche anno fa, precisamente nei primi anni duemila, dispensava assist a volontà ai suoi compagni di reparto, cosa rara per uno che da calciatore faceva l’attaccante. Non era un numero 9, ma lui, Massimo Cicconi da Teramo, serviva i numero 9 con l’altruismo dei grandi, di chi per la causa lascia all’altro l’ultima stoccata sussurrando ‘Toh, fallo tu per noi!’. Oggi pomeriggio, nella gara di ritorno dei quarti di finale del campionato Under 17, il suo Como ha superato i pari età del Catania, conquistando la qualificazione al turno successivo:
“Sono contento ma allo stesso tempo dispiaciuto per i ragazzi del Catania – attacca Cicconi, con un misto di soddisfazione e rammarico come se avesse fatto del ‘male’ ai colori amati -. Andata e ritorno sono state due partite splendide, soprattutto sotto il profilo della correttezza. Ringrazio i dirigenti, l’allenatore e i ragazzi. Nel turno precedente, contro il Renate, che per noi è un derby, i ragazzi erano un po’ tesi. Così, scherzando, gli ho chiesto di regalarmi il passaggio del turno perché volevo andare a Catania a vedere il centro sportivo nuovo. Mi hanno fatto questo regalo e adesso sono veramente felice. Ho chiesto alla società se potevamo partire un giorno prima proprio per visitarlo, siamo arrivati ieri a mezzanotte e questa mattina ho potuto vedere questo splendido centro. Ho salutato Orazio Russo, Caramel e Mascara, tutta gente squisita e che ringrazio. Spero di tornare presto qui. Scherzando, dico a mio figlio, che gioca nella prima squadra del Como, se un domani hai la fortuna di giocare a Catania vedrai quanto è bello giocare in quella terra”.
Il presente lariano è roseo, il passato è rossazzurro. I ricordi, della promozione in Serie B conseguita nel 2002 sono ancora nitidi, così come la visione del suo gol decisivo per sbarazzarsi del Pescara in semifinale: “Ancora oggi rimane il dubbio se potesse essere fuorigioco o no. Fortunatamente, però, ho avuto la prontezza di calciare in porta e di segnare. Volevo quel gol a tutti i costi, ero un ex del Pescara, ci tenevo troppo. Quella promozione lì non ce la può togliere nessuno, meritata su un campo difficile come quello di Taranto”.