Opinioni

Agghiaccianti

Di

28/04/2014 8:00

Gyomber, unico a salvarsi, insieme a Caruso, al "Bentegodi"...

Prestazione indecente
Non si può dire che non sia meritata. Retrocessione non matematica, ma ormai assodata. Giunta al termine di un campionato disastroso che sancisce un fallimento tecnico indubitabile, testimoniato da numeri impietosi. 23 punti in 35 partite, peggior attacco con 26 reti realizzate, seconda peggior difesa con 63 gol subiti. Un dato agghiacciante risalta approfondendo l'analisi: il Catania ha subito 40 reti in 18 trasferte; la media fatela voi... La prestazione sciorinata a Verona, pertanto, non può stupire. Forse qualcuno si era illuso, ma all'evidenza dei fatti, del campo, nulla si può opporre. Questa è una squadra senza attributi, mentalmente allo sbando, senza un barlume di logica e lucidità. E, soprattutto, non corre. Non ha mai, e dico mai, seriamente dato l'impressione di aver recuperato una condizione accettabile in tutto il campionato. Imbarazzante la differenza anche al "Bentegodi" notatasi tra le due squadre. Dopo 5', in pratica tutto finito, Nel modo immaginato da tutti: Iturbe a sbeffeggiare l'impalpabile Monzon e l'arrancante Rolin (già ammonito dopo 50 secondi per un fallo sullo stesso folletto argentino...), Toni a rifinire. Un copione già scritto, previsto, amaramente scontato. Magari qualcuno si potrà chiedere per quale motivo Pellegrino abbia lasciato in panca, per un Rolin inguardabile, l'unico giocatore complessivamente giudicabile in maniera positiva quest''anno, Gyomber, e abbia rischiato il più che probabile "shampoo e capelli" di Iturbe su Monzon, me lo sono chiesto anch'io, ma sostanzialmente ha poca importanza. E' stato sufficiente veder letteralmente passeggiare in campo Peruzzi, capitan Barrientos, Lodi, Plasil, Leto, comodamente asfaltati da "fenomeni" conclamati come Donadel, Albertazzi, Pillud, Jankovic, per comprendere immediatamente come sarebbe andata a finire. Senza speranze fin dal primo minuto. Questo fa più male ai tifosi che, in maniera sacrosanta, contestano. Il Catania non è in grado di rispondere quando in svantaggio. Oltre che tecnico-tattico, è un problema squisitamente psicologico. Mai "curato", forse perché incurabile. Hanno tentato tre allenatori, evidentemente non una questione di guida tecnica. lacuna propriamente strutturale. Si è sbagliato, purtroppo, nella costruzione della squadra. Costruzione prima umana e psicologica piuttosto che tecnica. Il "punto forte" del Catania in tutte queste stagioni divenuto improvvisamente punto debole. Se andiamo a constatare il rendimento tecnico e agonistico dei nuovi arrivati, i vari Leto, Monzon, Freire, Plasil, Tachtsidis, Guarente (meno censurabili Peruzzi, Biraghi e Rinaudo, ma pur sempre insufficienti), ci accorgiamo che tutti hanno disputato una stagione disastrosa. Se a ciò aggiungiamo il rendimento nettamente inferiore all'anno precedente dei "senatori", anche quelli "di ritorno" come Lodi (la sua seconda "chance" catanese è da considerare altamente negativa), il cerchio si chiude. E su questo si dovrà discutere a fine stagione, al fine di non ripetere gli stessi errori e riproporre immediatamente un organico in grado di risalire in A. Chiaramente, se si dovesse fare riferimento a questa "partita della vita", chiusa 0-3 a fine prima frazione con doppietta di Toni e rasoiata di Marquinho, non dovrebbe e potrebbe salvarsi nessuno, a parte il già ricordato Gyomber e il "primavera" Caruso, entrato in campo nella ripresa a far vedere a compagni dal gonfio portafoglio come corre un catanese e, in genere, come si dovrebbe correre in campo, pur non avendo finali di Champions League in bacheca... Compreso il portiere, Frison. In molti hanno identificato in Andujar uno dei capri espiatori della stagione. E il suo voto non va oltre il tre, per carità. Tuttavia, la gara di Verona dovrebbe far riflettere società e tifosi sull'opportunità di rivedere l'intera politica relativa al ruolo. A naso, mi pare che qualcosa non vada. Perlomeno, Frison non mi sembra tecnicamente superiore al compagno. Forse deve crescere... Ma il tempo c'è? Ha, comunque, ragione Pulvirenti: mai più ripetere lo sbaglio di tenere gente che non vuole rimanere a tutti i costi. Ne vengono fuori gare come quelle di Genova, di Torino, di Verona...

Maurizio risponde
Mi è piaciuto Pellegrino in sala stampa. Ha risposto con sincerità, non ha accampato scuse, si è assunto le proprie responsabilità, non ha nascosto dietro improbabili alibi l'indecente prestazione dei suoi uomini. E, soprattutto, piuttosto che indulgere in populistiche "piazzate di pancia" stile "Primavera in campo", ha sottolineato come questi stessi giocatori dovranno scendere in campo domenica prossima contro la Roma a prendersi i sacrosanti fischi. I meritatissimi fischi. Queste sono risposte da uomo. A fine stagione tornerà dietro la scrivania, ma sta gestendo questo finale di un annata tragica nel modo più consono, giacché conosce benissimo ambiente e squadra. A questo punto, tuttavia, più che la prossima partita proibitiva contro un avversario di altra categoria, bisogna concentrarsi sulle risposte della società, che dovranno essere chiare e tempestive. Può succedere di sbagliare una stagione, sebbene farlo quest'anno rimarrà da "guinness dei primati" (anche in questo turno hanno perso tutte le concorrenti, Chievo compreso, in attesa di Sassuolo-Juve, a testimonianza di un livello clamorosamente basso); non può succedere, come non è successo infatti a Palermo, di sbagliarne due consecutive. Il Catania avrà l'obbligo morale e materiale di tornare immediatamente in A. E per farlo bisognerà rimodulare la struttura tecnica e articolare un organico adeguato alla bisogna. E un allenatore "sicuro". Il torneo di B presuppone esperienza e programmazione... Al di là di tutto: let's go, Liotru, let's go!!!


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