Opinioni

Non tutto nero

Di

30/11/-0001 12:00

Tacthsidis, miglior prestazione stagionale...

Avverbi
Il dato nudo, l’unico che conta, dice: 6 punti in 9 partite, penultimo posto (seppur in multiproprietà) e peggior attacco (6 reti) di tutto il campionato. NON si è fatto bene. I risultati NON danno ragione alla società. Al momento, e sono trascorsi 9 turni, i dubbi sono di gran lunga superiori rispetto alle certezze. Le risposte fornite dai tecnici e dalla squadra, sia nei vecchi interpreti, sia nei nuovi (a parte qualche lieta sorpresa, da Biraghi a Rolin, da Keko a Gyomber), sono state più che mediocri. Più che mediocri. Al momento. Cosa significa? Significa: FINORA. E sì, perché, vedete, un semplice avverbio può cambiare il senso di una vita. Gli avverbi sono importantissimi, soprattutto quelli di tempo. Non saperli usare può nuocere gravemente alla salute. Oppure, e lo spererei, anche alle sole vie biliari. Sembrerebbe, infatti, che siamo già in B. In 5 punti, dai 4 del Chievo ai 9 della Samp, ci sono 7 squadre, ma il Catania è già in B. Non solo. È la squadra più scarsa del campionato. Il Chievo è più forte. Il Sassuolo visto al “Massimino” è più forte. Il Bologna è più forte. Il Livorno è più forte. Non ci sono dubbi. Si è sbagliato tutto. In specie la campagna acquisti. Lodi, “titolarissimo” a Genova, non è stato sostituito. Leto è scarso. Peruzzi è scarso. Tachtsidis è scarso. Biraghi è scarso. Monzon è scarso. Plasil è scarso. Guarente è scarso. De Canio, da un paio di giorni a Catania, non capisce niente, sbaglia tutti i cambi; ma cu è, n’ha fattu fimm? Facemu tunnari a Maran (che due giorni fa non era buono nemmeno per disporre ordinatamente i linticchi ne cattelle da tombola natalizia). Pulvirenti ha rotto il giocattolo, si è montato la testa perché, essendo un noto autolesionista masoparanoide, ha deciso di regalare qualche decina di milioni di euro, provando a retrocedere già a gennaio. E, su tutti, il “mostruoso” Cosentino, il “Parafulmine della Pampa”. Poi, chiedi umilmente: ma u sai cu è, cosa ha fatto in carriera, che funzioni ha nel Catania, quali giocatori ha scoperto, che giocatori ha trattato? Conosci i reali motivi di determinate scelte societarie, di mercato, di strategia? C’ha paratu cu Puvvirenti ? Si so figghiu? frati? Cucinu? Almeno cugnatu do giaddineri? Nessuna risposta certa. Solo “sentito dire”. Eppure, per sfinimento, giungo anche a essere disposto a seguire tutto ‘sto ambaradan! E mi chiedo: stando così le cose, dato che ormai tutto è deciso e tutto è perfettamente compreso da decine, che dico migliaia di infallibili intenditori di pallone, perché continuiamo a giocare, perché non ritiriamo la squadra? Perché far soffrire fino all’ultimo le splendide e ricche di talento nostre concorrenti, protagoniste di sopraffine scelte di mercato? Quei bravi figlioli del Chievo o del Sassuolo meritano di più. Meritano un suicidio in piena regola. E tale suicidio piacerebbe a molti. Molti pseudocatanesi “gaudenti”, intendo. Che bello, dopo anni di “vacche magre”, di Maalox a tinchitè, poter dire “l’avevo detto”… Che goduria, dopo un “annus horribilis” come quello scorso, un anno da record in fatto di punti e di bel gioco, poter far notare come certe “assenze” siano decisive… Bello, bello, tutto molto bello. Mi sorge solo un dubbio: e se costoro fossero, ancora una volta, destinati ai rimedi gastrointestinali?

Condizione atletica
Chissà, nella vita tutto è possibile. Intanto, io ci metto la faccia. Con questa squadra ci salviamo. Lo dico adesso, a fine ottobre. Chi vivrà vedrà. E non lo dico perché sono pazzo, inguaribile ottimista o necrofilo pallonaro. Lo dico perché credo che ci siano gli spazi per poter rimediare. Il mio ragionamento parte da un dato che ha sottolineato con forza De Canio nel postpartita: questa squadra è in condizioni fisiche precarie. Lo ha ammesso con grande onestà anche lo stesso presidente. E in Serie A non puoi permetterti di correre il 50% in meno del tuo avversario, QUALSIASI avversario. Contro niente e nessuno. Se a ciò aggiungi una serie impressionante di infortuni, cui purtroppo si è appena affiancato un giocatore decisivo come il “pitu”, il cerchio si chiude. Il problema è questo, non, o almeno NON SOLO, la campagna acquisti. Difatti, da qui a gennaio, i giocatori che non hanno fin qui reso potranno cercare di dimostrare di valere (e io penso che la gran parte di questi valga, ma è solamente una mia opinione personale); se non ci riusciranno, come accaduto in passato, se ne prenderà atto, si interverrà, alcuni andranno via. Amen. Ma la condizione fisica o c’è o non c’è. È quello il termine di paragone. Orbene, se consideriamo che peggio di così non si può fare, dato che per me il Catania è la squadra con il maggior gap fra talento e forma atletica in tutta la Serie A, si può solo pensare di far meglio. E, a onta di quanto si possa pensare guardando al deludente risultato ottenuto contro il Sassuolo, i segnali di ripresa esistono.

Segnali
Abbiamo affrontato il Sassuolo senza 9 giocatori. In panca, l’unico difensore era Capuano… Fra questi, gente come Alvarez, Spolli, Bellusci, Legrottaglie, Barrientos. In campo, l’ex oggetto misterioso Rolin, il giovane Gyomber, il redivivo Keko, Almiron con i soliti 60’ di autonomia, l’incerottato Izco in un ruolo non propriamente suo. In panca un allenatore che è arrivato qualche giorno fa a Fontanarossa. Insomma, condizioni estreme, no limits, da Camel Trophy, anche per un avversario non certo trascendentale come il Sassuolo. Non trascendentale, ma proveniente da una vittoria nel derby con il Bologna e capace di pareggiare a Napoli. Ritengo che si sia giocato un primo tempo volitivo e, come al solito, si sia calati in maniera preoccupante nella ripresa, in cui in pratica non si è creata una palla gol e rischiato (ma in maniera estemporanea) di ricevere la beffa da un’azione del neo entrato Zaza. I motivi per cui il Catania sia la squadra che attualmente mostri la condizione meno brillante del campionato, come detto, sono variegati, ma sarebbe il caso che la società li approfondisse per bene, insieme a De Canio. Contro il 3-5-2 di Di Francesco, meglio il 4-3-3 con Keko e il greco in cabina di regia piuttosto che il 4-2-4 imbottigliato al centro della seconda parte della ripresa. Tanti attaccanti, poco gioco. Però, era una situazione contingente. Più che contingente. Risultato finale che non può soddisfare, e non soddisfa, ma che non suona come un tragico “De profundis”, dato che il punto muove comunque la classifica. Il nuovo tecnico può partire da qualche piccola certezza di base. Tradotto: non si è fatto bene, c’è da preoccuparsi in maniera seria, non farlo sarebbe da irresponsabili, ma ci sono i margini per rimediare. Detto questo, vogliamo darlo l’onore delle armi a questi ragazzi, che hanno lottato in campo senza pecche dal punto di vista dell’impegno? Vogliamo dirlo che, sotto il profilo psicologico, si è ritrovata una squadra capace di soffrire fino al 90’? Vogliamo dirlo che Rolin ha fatto bene e merita di giocare titolare (e quindi non è il bidone che già molti avevano sentenziato che fosse), che Gyomber è stato il migliore in campo, dimostrando a chi, come il sottoscritto, pensava non fosse pronto per questi livelli, che invece lo è e può tornare utile per il futuro? Vogliamo dirlo che Keko può entrare in concorrenza con Castro, per esempio, avendo giocato un buon match? Vogliamo dirlo che oggi Tachtsidis ha giocato la miglior partita da quando è a Catania? Una base da cui ripartire, ripeto, c’è. Con il rientro di molti degli infortunati e degli squalificati si potrà solo migliorare. E De Canio potrà capire. Criticare le sue scelte dopo la gara di oggi mi sembrerebbe un’enormità. In quattro giorni, con un quarto di squadra a disposizione e un pioggia di problemi addosso, cosa volevamo che facesse, il miracolo della moltiplicazione dei pani? Glielo vogliamo dare il tempo di rendersi conto? Anche i cambi, cambi che possono sembrare infruttuosi, sono tentativi di risolvere una certa situazione, cercando di trovare una sorta di filo logico. Ha messo dentro tutti, dal greco allo spagnolo, da Maxi a Leto a Guarente, per trovare magari un “colpo” e, allo stesso tempo, per testarli “sul campo”. Avrà visto pure lui quali siano i “chiari di luna”, avrà visto pure lui come alcune situazioni paiono incompatibili. Ne prenderà atto e, conclusa la prossima, terribile settimana, in cui dovrà incontrare in trasferta Juve e Napoli (nelle quali dovrà fare di necessità virtù), lavorerà sul progetto che meglio si attaglia alle caratteristiche e allo stato di forma dei singoli. Certo, l’infortunio del suo miglior giocatore, del più talentuoso, Barrientos, non lo aiuta per niente. Ma il tempo del fioretto è finito. Bisogna randellare. Ritengo che sceglierà questa strada. Tuttavia, attenzione, se non crescerà la condizione fisica, qualsiasi alchimia verrà annullata.

Doppio turno da uomini veri
Il Catania è atteso dallo “Juventus Stadium” mercoledì sera e dal “San Paolo” sabato sera. Due partite sulla carta “impossibili”. “Impossibili” per il Catania attuale, ma se non ricordo male, difficilissime anche per i “decantati” Catania delle due passate stagioni… Per tutti, siamo spacciati, senza speranze, possibilmente non dovremmo nemmeno partire. Staremo a vedere. Intanto, De Canio recupererà gli squalificati; poi avrà qualche giorno per pensare, sulla base di quanto visto al "Massimino", a qualche accorgimento tecnico-tattico. Penso che, per esempio, i Biraghi, i Rolin, i Tachtsidis si siano guadagnati i galloni di titolare. Penso che sulla freschezza di Keko vi sia da riflettere, considerata anche l’indisponibilità di Barrientos. E vi è da riflettere, di contro, sulle scadenti condizioni di forma di Almiron e Castro. Sarebbe opportuno fare turn-over, ma con tutti questi infortunati, sarà assai difficile. Tuttavia, la cosa più importante è stare uniti, intendo tutto l’ambiente. Andare fuori di testa sarebbe l’inizio della fine. Aiutiamoci. Let’s go, Liotru, let’s go!!!


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