Aggiornato: Dec 10, 2006

Il punto sulla 15a giornata


E’ un campionato senza storia. L’Inter continua a macinare vittorie e record. Contro una delle formazioni maggiormente apprezzate nel massimo campionato, l’Empoli di Cagni, i nerazzurri, dopo un primo tempo sofferto, hanno travolto i toscani con disarmante facilità. Crespo, Ibrahimovic e Samuel dimostrano quanto sia forte la rosa allestita dal patron Moratti in sede di campagna acquisti. Battute Roma e Palermo, l’Inter è sicuramente la squadra meglio attrezzata in serie A e la prova di Empoli lo rivela senza ombra di dubbio. Il successo nel derby probabilmente è stata la chiave della stagione: demolire con grande facilità i cugini rossoneri è stata un’iniezione di fiducia che ha conferito agli uomini di Mancini la necessaria sicurezza nei propri mezzi.
In attesa del derby Lazio-Roma che chiuderà il quadro della 15a giornata, il Palermo riscatta le ultime deludenti prestazioni surclassando il Livorno di Arrigoni grazie ad una doppietta del brasiliano Simplicio e al solito acuto dell’italo-brasiliano Amauri.

Balza al 4° posto solitario l’eccellente Catania di mister Marino. Di grande maturità la performance dei ragazzi in rossazzurro, trascinati da un Pantanelli in versione superman, al cospetto dell’ottima Udinese di Galeone. Il Catania ha saputo soffrire nei momenti difficili, soprattutto nella prima parte di gara, e ha saputo colpire con un cinismo invidiabile con il rapace Spinesi. Il bomber rossazzurro, al suo 8° centro stagionale, dimostra di poter calcare con autorevolezza i campi di serie A.
Gioca bene, ma rischia di essere raggiunta in extremis, l’Atalanta di Colantuono (3 a 2 al Messina di Giordano). I siciliani, sotto di 3 reti a pochi minuti dal termine del match, si sono aggrappati all’orgoglio e probabilmente avrebbero meritato di agguantare un clamoroso pareggio. Salvo il colpo esterno della Fiorentina (1 a 0 a Verona firmato Mutu) e le gare succitate, sugli altri campi ha prevalso la noia, a dimostrazione di un appiattimento generale di cui patisce la massima categoria, figlia di un impoverimento evidente da un punto di vista tecnico-tattico.

Non riesce più a vincere il Milan di Ancelotti. I rossoneri, bloccati sullo 0 a 0 dal Torino di Zaccheroni, dovrebbero guardarsi le spalle più che pensare al 4° posto e alla zona Champions. Sabato sera la Fiorentina potrebbe superare i demoralizzati milanisti e gli altri team che lottano per non retrocedere giocano meglio (vedi la Reggina che ha piegato sabato l’Ascoli) e potrebbero a breve scavalcare un Milan in crisi profonda. Il grigiore fisico e la regressione tecnica dei giocatori (sovrastimati) di Ancelotti sono un campanello d’allarme estremamente preoccupante per la società capeggiata dal Presidente Berlusconi.
La sensazione è che le prossime settimane saranno molto calde e ancora decisamente dure per lo sfaldato spogliatoio rossonero e per Ancelotti, il quale non pare essere più il nocchiero padrone della sua imbarcazione, che cola sempre più a picco. Nel pari a reti inviolate contro un pugnace Torino pesano quanto macigni sulle spalle dei rossoneri il penalty clamorosamente fallito da Giardino e alcune clamorose incertezze offensive.

Spettacoli imbarazzanti a Genova, laddove la Sampdoria e il Siena non sono riusciti a schiodare uno scialbo 0 a 0 e a Cagliari, dove il Parma è andato più vicino al successo rispetto ai sardi padroni di casa.




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