Aggiornato: Oct 26, 2006

Il punto sull'8a giornata di serie A


Inter e Palermo proseguono a braccetto e già si parla della prima vera fuga del campionato. Se domenica scorsa i rosanero avevano convinto, imponendosi con autorevolezza a “San Siro”, nel derby dell’8a giornata del massimo campionato con il Messina (2 a 1 al “Barbera”) sono stati più fortunati che bravi. Basti pensare che il migliore tra gli uomini di Guidolin è stato Fontana, portiere navigato che non conosce però la via della pensione. Contro uno scatenato Riganò il portiere, che sostituisce il più giovane e acerbo Agliardi, si è esaltato, dando prova di una classe e una disinvoltura difficilmente riscontrabili in altri colleghi. Così, dopo l’inaspettato vantaggio messinese realizzato dal solito Riganò (6 reti per lui e palma di capocannoniere), il Palermo non ha reagito da capolista. Ha balbettato anzi paurosamente per lunghi tratti del match, ma ha trovato prima la rete dell’1 a 1 grazie a Zaccardo in mischia e subito dopo la rete del sorpasso con un rigore trasformato da Di Michele (il fallo procurato dal difensore giallorosso Rea era però iniziato fuori area). Nella ripresa i rosanero faticavano al di là di ogni aspettativa: evidentemente la doppia trasferta in pochi giorni (Francoforte e Milano) si è fatta sentire soprattutto nelle gambe dei ragazzi di Guidolin. Così Riganò continuava a giocare di fioretto con Fontana; Alvarez e Zoro minacciavano la compassata retroguardia rosanero, ma il portierone in versione super diceva sempre di no, confermandosi vero numero uno di questa squadra.
L’Inter, invece, dopo aver impattato a reti bianche a Udine, ha rifilato 4 reti allo svagato Livorno di Arrigoni. I toscani avevano iniziato la stagione con il piglio giusto, sciorinando buon calcio e ottenendo risultati prestigiosi. A “San Siro”, viceversa, le hanno prese di santa ragione. Lo sciagurato difensore Pfertzel ingannava al ‘2 del primo tempo l’incredulo Amelia, spedendo nella sua porta un pallone innocuo. La strada per i nerazzurri di Mancini si è messa allora decisamente in discesa. Materazzi siglava al ’12 la rete del 2 a 0, che sembrava aver messo le cose a posto per il club del presidente Moratti. Lucarelli riportava il risultato in discussione a metà ripresa con una prepotente incornata a beffare Julio Cesar, ma un minuto dopo toccava a Ibrahimovic mettere il risultato in banca e a Cruz arrotondare ulteriormente uno score (4 a 1) che rappresenta un buon viatico per il derby di sabato sera con un Milan in sensibile crescita. I rossoneri hanno piegato il Chievo (0 a 1) grazie ad una precisa staffilata del ceco Jankulovski, ma hanno rivelato ancora una volta i propri limiti offensivi. Mister Ancelotti ha riproposto il brasiliano Oliveira, autore di una buona prestazione, con Gilardino e i risultati, in termini di movimento e di occasioni create, non si sono fatti attendere. E’ evidente che Gilardino attraversa un momento assolutamente negativo e se il suo allenatore lo schiera al fianco del rapace Inzaghi, il bomber di Biella risulta ancora più soffocato. Contro il Chievo i rossoneri hanno creato molte palle gol con Gilardino (clamoroso il suo errore a porta spalancata nella ripresa), Kakà, Oliveira, Borriello e Seedorf, ma hanno rischiato di portare a casa solo un misero punto se Dida non si fosse superato in occasione della bella trama Pellissier-Tiribocchi.
La Roma non è andata oltre un deludente 2 a 2 casalingo con l’Ascoli di Tesser. Marchigiani 2 volte vicini all’impresa, ma i gol dell’ex Delvecchio e di Bjelanovic sono stati rimontati prima da Totti (bolide terrificante su punizione) e poi da Mexes in mischia. Sull’1 a 1 Totti, punzecchiato prima del match da Spalletti (il tecnico toscano ha invitato il capitano giallorosso a dare di più), ha fallito un calcio di rigore generosamente concesso ai capitolini dall’arbitro Rocchi. A causa del pareggio interno la Roma, che non sa più vincere (2 pari e 1 sconfitta nelle ultime 3 gare) precipita a 4 punti dalla vetta.
Nell’ottava giornata da segnalare l’ennesima rimonta dell’Atalanta di Colantuono che, sotto 1 a 3 contro il Cagliari di Giampaolo si è riscattato nella ripresa e ha agguantato un miracoloso 3 a 3 con Ventola e il leader bergamasco Doni. Giusto il pari tra Empoli e Udinese. Obodo per i friulani e Matteini per i toscani i marcatori.
Altrettanto meritato il pari del Catania (Corona al ’93 ha risposto a Frick) a Siena.
Vittorie interne per la Sampdoria (2 a 0 alla Lazio) e per la Reggina di Mazzarri (3 a 2 al Parma). I calabresi, come una formichina laboriosa continuano a rosicchiare punti preziosi alle dirette avversarie e, aspettando un sostanzioso sconto di punti, si sono portati a -4. Continua a vincere la Fiorentina di Prandelli (anche i viola sono ora a -4), sebbene al “Comunale” di Torino mancassero Toni e Mutu, mica 2 qualsiasi. La rete del successo meritato è stata siglata dal danese Jorgensen.


Biagio Scaletta

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