Il Catania fa la... Bouah alla Turris!

L'esultanza di Devid Bouah, l'uomo del match!

L'esultanza di Devid Bouah, l'uomo del match! 

Max Licari sul succeso al cardiopalmo sui "Corallini". Delirio Bouah, prova di carattere, tre punti cruciali.

Come in un film

Se uno sceneggiatore fosse stato ingaggiato dalla dirigenza rossazzurra per "immaginare" il debutto del "Lucarelli Ter", non avrebbe potuto costruire un film migliore di quello andato in onda al "Massimino" in questo sabato pomeriggio al cospetto di una indomita Turris. Quando, al 96', al termine di un match lungamente dominato e incredibilmente complicatosi a seguito del solito gol subito al primo tiro dell'avversario di turno, il giovane Bouah ha insaccato la rete della vittoria, il boato dei quasi 17.000 ha raggiunto livelli di decibel inusitati, almeno negli ultimi anni. Un segno del destino, forse. Sicuramente, un'iniezione di fiducia cruciale in vista del rush finale del girone d'andata che, poi, condurrà al necessario mercato di riparazione invernale. Probabilmente, vincere così, con questo impatto emotivo, potrebbe rappresentare un "plus" decisivo rispetto a un "semplice" successo scontato nell’arco dei 90' di prammatica. Una vittoria "alla Lucarelli" (la cui corsa sfrenata all'atto del gol decisivo è divenuta presto "virale") che porta in sé il marchio del carattere e della determinazione. Carattere e determinazione che, finalmente, si sono intravisti in campo da parte di un gruppo fin qui assai "labile" sotto questo profilo. Il tecnico livornese non ha stravolto del tutto l'assetto tattico né ha proposto scelte tecniche rivoluzionarie, ma ha subito indicato la strada: compattezza, chiaro "no" alla costruzione dal basso, concretezza e "riempimento" dell'area avversaria con un congruo numero di uomini, tanto che nella prima frazione almeno cinque sono risultate le occasioni nitide da gol prodotte dai rossazzurri. Anche la reazione al pareggio di De Felice è da rimarcare (una partita del genere, fino a una settimana fa, si sarebbe rischiato addirittura di perderla), così come la prestazione positiva di elementi "contestati" come Marsura oppure come le reti di due difensori, Curado e il già magnificato Bouah, per giunta da corner, rappresentano un'autentica svolta rispetto al "nulla" precedente. In Serie C si vince anche (e soprattutto) così. Certo, vi sarà da lavorare ancora molto, il calo fisico si è materializzato puntuale come una cambiale nella ripresa, si è preso il consueto "schiaffone" alla prima ripartenza ficcante subita, mostrando una certa fragilità nell'uno contro uno al centro della difesa, ma nessuno può contestare il fatto che sia un trionfo meritatissimo. Il pari dei pur tosti "Corallini" sarebbe suonato come l'ennesima beffa di una stagione cominciata come peggio non si poteva. Accogliamo, dunque, questi tre punti a guisa di un balsamo ricostituente quasi salvifico capace di far lavorare con maggiore serenità Lucarelli e i ragazzi. La classifica è meglio non guardarla (18 punti rimangono pochini); piuttosto, come sottolinea lo stesso allenatore etneo, risulterà necessario fare più punti possibile da qui al 23 dicembre. Ineccepibile.

Un 4-2-3-1 "realista"

Lo ha rimarcato Lucarelli nel postgara, il Catania per adesso non può permettersi un trequartista "puro" accanto ai tre attaccanti. C'è necessità di maggior "gamba", ma non è detto che in futuro, al posto dell'adattato Rocca, non possa giostrare un giocatore di minor peso atletico e più spiccata fantasia. Il 4-2-3-1 proposto alla sua "prima" nello stadio amico appare un compromesso fra l'ambizioso 4-3-3 "tabbianiano" e il 3-5-2 "di lotta e di governo" spesso utilizzato in passato: dentro i giocatori di maggiore esperienza, con il solo innesto della "verve" di Bouah sulla corsia destra difensiva. Linee più corte, maggiore spazio a disposizione per gli strappi di Chiricò e Marsura, più "campo" alle sovrapposizioni dei terzini Bouah e Mazzotta, due mediani robusti a battagliare a centrocampo (Zammarini e Quaini, con il primo fra i migliori in assoluto), il rientrante Di Carmine a fungere da punto di riferimento al centro dell'attacco. La Turris di Caneo, in grave crisi e proveniente da cinque sconfitte consecutive, non rinuncia al suo classico 3-4-3 nelle intenzioni offensivo, senza però mai trovare spazio dietro le linee rossazzurre. In specie le ali Giannone e D'Auria vengono sistematicamente francobollate, non consentendo all'ex Maniero di trovare mai la possibilità di guardare in faccia la porta di Bethers con un minimo di pericolosità. Il primo tempo è un monologo catanese, sostanziatosi in un paio di grandi occasioni per Di Carmine (bravo Fasolino), un tocco sotto porta di Marsura clamorosamente poco alto sopra la traversa, una stoccata di Rocca fuori di pochissimo e il gol di testa siglato da Curado su calcio d'angolo di Chiricò, gol che sblocca meritatamente la partita al 39'. Nella ripresa, il ritmo del Catania cala, senza tuttavia fornire mai l'impressione di poter concedere più di tanto a una Turris che Caneo cerca di rivitalizzare con l'ingresso di Pugliese, Nocerino, Cum e De Felice, fin quando quest'ultimo, a sorpresa, al 75', servito da Nocerino, riesce a finalizzare da pochi passi l'unica azione d'attacco ben congegnata dalla Turris, trovando scoperta sulla sinistra e al centro la difesa etnea. Una "doccia gelata" per tutti che non scoraggia Lucarelli il quale, inserendo Castellini, Deli, Zanellato e Sarao (Bocic era subentrato a uno stanco Marsura pochi minuti prima della rete del pareggio ospite), tenta di conferire maggiore freschezza offensiva a una manovra inevitabilmente arenatasi di fronte al "muro" campano. La reazione fa ben sperare per il futuro, considerato che i rossazzurri riescono a stringere d'assedio l'area avversaria, creando con un pressing costante i presupposti per la rete della "liberazione" di Bouah al 96'. Un netto passo avanti.

A Giugliano con la stessa voglia di combattere

Adesso, l'imperativo categorico rimane "non mollare", continuare a macinare allenamenti duri e "lavaggi del cervello" lucarelliani settimana dopo settimana e... fare risultato! Punti, possibilmente tre, consapevolezza e autostima. A Giugliano, contro una squadra non trascendentale ma assai "vivace" tra le mura amiche, si presenterà una nuova occasione di dimostrare ai tifosi del Liotru di aver in qualche modo "svoltato". Garretti e testa... Let's go, Liotru, let's go!!!