Avellino-Catania 2-1: le pagelle rossazzurre

Ancora una buona prova di Pietro Cianci

Ancora una buona prova di Pietro Cianci 

Bene Cianci, Ndoj e Monaco. Senza infamia e senza lode quasi tutti gli altri. Male Di Carmine e Marsura.

FURLAN voto 5,5: A parte i gol, non è molto impegnato dall’Avellino. Sull’1-0 non è impeccabile in uscita sul cross di D’Ausilio, ma poi non può niente sul tiro Liotti, che la piazza sotto l’incrocio. Anche sul gol di D’Ausilio può fare poco. Al 78° rimedia un giallo per aver ritardato la rimessa.

 

MONACO voto 6,5: Si rende protagonista di svariate chiusure difensive, alcune delle quali provvidenziali. Nel complesso, prova di carattere, personalità e tratti anche di furbizia.

 

QUAINI voto 6: Rispetto alla gara d’andata non fa miracoli, ma non demerita, non rendendosi protagonista di alcuna disattenzione. Sfortunato in occasione del 2-1, quando fa muro sulla conclusione di Patierno, fornendo involontariamente l’assist a D’Ausilio.

 

CASTELLINI voto 6: Anche lui non perde mai la bussola e pur non rubando l’occhio fa il suo.

 

BOUAH voto 5,5: Rovina una prova fin lì sufficiente lasciando scoperta la propria fascia sull’azione che porta al 2-1, con Frascatore che ne approfitta per sfornare il traversone proprio.

 

NDOJ voto 6,5: Schierato dal primo minuto, pur giocando al piccolo trotto è molto lucido ed efficace nelle giocate, su tutte quella con cui regala a Cianci l’assist per l’iniziale vantaggio.

-> Dal 64° KONTEK voto 5,5: Contrariamente alla gara d’andata non dà un apporto significativo nelle due fasi nella mezz’ora di gioco a lui concessa.

 

WELBECK voto 5,5: Nel primo tempo è protagonista di un paio di disimpegni errati, che consentono all’Avellino di rendersi pericoloso sulla trequarti. Per il resto disputa la solita prova di sostanza, senza però salire in cattedra.

 

TELLO voto 6: Impacciato in impostazione in avvio, ma col passare dei minuti prende le misure e trova anche una certa intesa con Ndoj. Peccato per il passo lento.

-> dall’80° STURARO voto 6: Entra nel finale, gioca con determinazione ma non riesce a trascinare la squadra come vorrebbe.

 

CICERELLI voto 6: Gioca il primo tempo e qualche scampolo nella ripresa e lo fa con sacrificio, aiutando in copertura e limitando le sortite offensive. Al 17° si mette in proprio e prova a fulminare Ghidotti con una gran sventola dalla distanza, trovando la deviazione in corner.

-> dal 51° CELLI voto 6-: Gioca quasi tutto il secondo tempo da quinto di centrocampo e lo fa pensando esclusivamente alla fase difensiva, nella quale dà il proprio contributo. Soltanto nel finale si proietta in avanti e prova a sfornare dei cross, senza successo.

 

DI CARMINE voto 5: Praticamente annullato dalla marcatura avversaria, si vede poco e niente.

-> dal 64° MARSURA voto 5: Impatto assolutamente impalpabile sul match. Gioca da seconda punta, si allarga spesso sulla sinistra, ma non trova mai giocate degne di questo nome.

 

CIANCI voto 6,5: Il gol dello 0-1 è notevole per il modo in cui, da vero rapinatore dell’area di rigore, prende il tempo al proprio marcatore. Oltre alla marcatura, è il solito combattente e protegge diversi palloni. Al 67°, in sospetta posizione si invola verso la porta avversaria ma poi prova troppi dribbling, facendosi sottrarre il pallone da Ghidotti.

-> dall’80° COSTANTINO SV: Sostanzialmente non gli arriva un pallone.

 

All. ZEOLI voto 5,5: Il primo tempo è degno di nota. Al cospetto di un Avellino a trazione anteriore, i suoi ragazzi tengono botta grazie ad una notevole attenzione e, soprattutto, ad un possesso palla ordinato con il quale trovano il gol del vantaggio e sembrano poi in grado di gestire la gara. Nella ripresa, però, l’Avellino guadagna metri ed il cambio conservativo (Celli per Cicerelli) incoraggia ulteriormente gli irpini, che si rendono protagonisti di una rimonta praticamente annunciata. A cambi già utilizzati (in chiave difensiva), nel finale vengono a mancare risorse tecniche, tattiche e fisiche per provare a trovare il gol qualificazione.

 

AVELLINO voto 6: La seconda forza del girone C suda le proverbiali sette camicie per avere ragione di un avversario qualitativamente inferiore. Il 4-3-1-2 con cui Pazienza prova ad aggredire il match dall’inizio non si rivela una buona arma, dato che nella prima frazione di gioco gli irpini sono evanescenti in avanti e beccano pure un gol che avrebbe potuto compromettere il passaggio del turno. Il merito dei padroni di casa nella gara di stasera è quello di non farsi demoralizzare ed insistere per tutta la ripresa, guadagnando progressivamente campo grazie all’atteggiamento rinunciatario del Catania ed al rimescolamento di carte tattico, in particolar modo indotto dall’ingresso di un vivace Russo.

 

Arbitro BORDIN voto 7: Decisioni sempre impeccabili, altrettanto la gestione della gara e dei relativi momenti di nervosismo.