Altro che svolta...

Altra serata amara...

Altra serata amara... 

Max Licari sull'ennesimo disastro di Francavilla. Tutti insufficienti, Artistico fa la differenza. Classifica preoccupante...

Ennesimo disastro. Altro che svolta...

Il ritorno alla realtà risulta amaro ma non certo brusco o improvviso oppure sorprendente. Stessa prestazione sciorinata in quasi tutte le trasferte di questo girone di ritorno, stessa incapacità di recupare un gol di svantaggio, stesso risultato. E adesso la classifica si fa veramente allarmante. A quota 39, i rossazzurri si ritrovano raggiunti dal Monopoli (quint'ultimo solo per differenza reti), mentre la Turris, quart'ultima, rimane sotto di soli due punti, con la Virtus Francavilla a sei lunghezze. La sconfitta del Monterosi a Messina lascia il penultimo posto a 11 punti, questa (unitamente alla netta sconfitta interna subita dai "corallini"), l'unica nota lieta della domenica... A punire il Catania, al termine di una gara di infinita bruttezza, ci pensa il centravanti del Francavilla Artistico (oggetto del desiderio invernale del duo Grella-Lucarelli), protagonista di un gran palo nel primo tempo e, al 56', della rete decisiva che condanna gli uomini di Zeoli all'ennesima settimana di tregenda dopo gli effimeri fasti susseguenti all'esaltante conquista della Coppa Italia di Serie C, primo trofeo incamerato in bacheca nella quasi centenaria storia del sodalizio rossazzurro. Il sedicesimo passo falso stagionale, un record negativo che va aggiornandosi, purtroppo, di turno in turno, getta nuovamente nella prostrazione più assoluta una tifoseria provata dalle ripetute delusioni di questo terrificante campionato e pone sotto pressione ancor di più una squadra che dimostra di sopportarla poco. In buona sostanza, il match di domenica al "Massimino" al cospetto del Messina diviene decisivo per le sorti rossazzurre, a tre partite dalla conclusione della regular season. Una "mostruosità" che nemmeno il più pessimista dei supporter etnei avrebbe immaginato fino a qualche mese fa.

Praticamente, mai pericolosi, sterili in mediana e fragili in difesa

Il 3-5-2 disegnato da Zeoli dice subito delle intenzioni del Catania: solidità e attesa. Dentro i tre centrocampisti muscolari, cambiano rispetto alla Coppa solo i due esterni (Rapisarda e Marsura) e una delle due punte, Costantino, beneficiato di una giusta fiducia dopo la rete decisiva al 120' della finale. L'atteggiamento cauto dei rossazzurri, sostanzialmente votati al lancio lungo sistematico dalle retrovie per le due "torri", in un terreno di gioco così stretto come quello pugliese, non paga fin dall'inizio, considerata la maggior aggressività in mediana della Virtus, disposta con un modulo speculare, ma ben più portata al pressing e all'aggressione delle "seconde palle". Il regista di casa, Lariibi, riesce a dare sostanza e geometrie, mentre gli esterni, l'ex Biondi e Carella, mettono in difficoltà soprattutto Rapisarda (tanto che Zeoli si vede costretto ad affiancargli Zammarini per contenere proprio il catanese d.o.c. in maglia pugliese), ma anche Marsura. Il palo colpito da Artistico, un attaccante che dimostra di essere ben più "strutturato" rispetto agli smarriti "colleghi" rossazzurri, non è il solo pericolo creato dai padroni di casa nella prima frazione, a fronte del nulla targato Catania, lento, impacciato e assai impreciso in mediana (male Welbeck e Lo stesso Zammarini). Nella ripresa, Zeoli decide di inserire subito Cianci per l'evanescente Costantino, ma la sostanza non cambia. Il gol subito dopo una decina di minuti appare emblematico della disgraziata stagione vissuta dal Liotru: verticalizzazione per Artistico che, solo in mezzo a quattro difensori (male soprattutto Castellini), riesce a trovare lo spazio per battere imparabilmente in diagonale Albertoni. Una rete che una squadra compatta e qualitativa non potrebbe mai prendere... La botta subita non sveglia il Catania, neppure a seguito dei ripetuti cambi di Zeoli, che passa al 4-2-4 con Chiricò e Chiarella sulle corsie laterali e le due punte davanti. Nulla da fare. Solo una deviazione di Branduani su una palla vagante generata da un tentativo dal limite di Quaini (uno dei "meno peggio") e qualche mischia in area, pochissima roba. Una sconfitta meritata e dolorosissima contro una formazione di estrema modestia, come testimoniato dalla sconfitta di Brindisi nel turno precedente.

Messina, vittoria o...

Come detto, la classifica parla chiaramente. La sconfitta interna della Turris al cospetto dell'Avellino lascia il Catania al sest'ultimo posto seppur a pari punti con il Monopoli, ma impone una vittoria senza "se" e senza "ma" contro i giallorossi peloritani. Per vincere, non si potrà ripetere una prestazione del genere. In tutti i sensi. Magari Zeoli riuscirà a recuperare Sturaro, ma non sarà un solo giocatore a cambiare le sorti del Catania. L'auspicio è che la squadra riesca a comprendere l'importanza di questo incontro decisivo, si spera in uno stadio ricolmo di tifosi. Let's go, Liotru, let's go!!!