"Treni del Gol": Daspo di 5 anni a Pulvirenti e Cosentino

Pablo Cosentino e Antonino Pulvirenti.

Pablo Cosentino e Antonino Pulvirenti. 

Il questore firma il provvedimento che vieta stadi e manifestazioni calcistiche agli ex dirigenti del Catania.

Attraverso una nota diffusa agli organi di stampa, è stato reso noto che il questore Marcello Cardona ha firmato il Daspo, per ordine pubblico, a carico dell'ex presidente del Catania Antonino Pulvirenti e dell'ex ad Pablo Cosentino: stadi e manifestazioni calcistiche vietate per 5 anni ai due ex dirigenti indagati nell'ambito dell'inchiesta "I treni del gol" su alcune gare comprate dal Catania per evitare la retrocessione dalla Serie B. Accertamenti sono stati eseguiti da Divisione anticrimine e Digos.
La Questura di Catania ha chiarito attraverso una conferenza stampa che ‘la semplice presenza di Antonino Pulvirenti negli impianti sportivi dove si esibisce la squadra del Calcio Catania, possa rappresentare un concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica dei luoghi’. Il provvedimento interdettivo è stato quindi emesso ‘per preservare Nino Pulvirenti e Pablo Cosentino e tutti gli altri soggetti coinvolti da concreti rischi per la propria incolumità’. Il dirigente della Divisione Anticrimine Buceti ha poi aggiunto che "E’ un provvedimento che tiene conto dell’esigenza di preservare l’ordine e la sicurezza pubblica nei luoghi sportivi dove vengono disputate le partite di calcio del Catania. Il Daspo ha anche lo scopo di preservare eventualmente atti di intemperanza da parte della tifoseria più calda nei riguardi delle persone che vengono ritenute come artefici delle vicissitudini che hanno riguardato la squadra del Calcio Catania."

Si precisa che si tratta di una decisione che non rientra nel filone sportivo dell'inchiesta, relativamente al quale è atteso per oggi l'esito del dibattimento sui deferimenti del procuratore Palazzi, esaminati a Roma dal Tribunale Federale Nazionale e riguardanti la società etnea e i tesserati Antonino Pulvirenti, Pablo Gustavo Cosentino, Piero Di Luzio e Fernando Antonio Arbotti.