"Sutta a funcia do Liotru", bilanci e progetti futuri elefanteschi...

Sutta a funcia do Liotru (Foto: Salvo Emanuele)

Sutta a funcia do Liotru (Foto: Salvo Emanuele) 

Il resoconto finale della stagione 2017-18 direttamente dalle parole dell'Elefante...

"Sutta ‘sta funcia affunciata,
maliricu ancora da mala nuttatta.
U sapi Diu quantu staiu suffrennu,
n’amara vicchiania mi stai gudennu.
Pareva l’annu bonu
p’avvicinarini a du pararisu binirittu.
e ‘meci nama stari nautru annu
na stu ‘nfernu malirittu.


Ci crireva assai assai,
non sapiti quantu,
ma tutti i spiranzi
‘ntappanu na du lignu jancu.
Mu ‘nsonnu ogni sira
quannu mi cuccu,
ma da palla non trasi
mancu s’ammuttu

A collira è ancora frisca,
a raggia non ta ricu,
scappamannini ri sti campazzi
ca mi stancai di stari ammenzu i pazzi.
Cu resta cu mmia
non po’ cchiù sbagghiari,
picchì di nuddu cchiù
mi vogghiu fari sbintari.

Non canusciu né aquile né falchetti,
né Liuni né tiraciati:
attaccativi i scappi stritti stritti
e acchianamannini ritti ritti.
Cu l’annu ca veni
tutti l’hana sapiri
ca sta funcia affunciata
ha divintari ‘na bella risata!"



Son io che scrivo o sono le tue parole che cadono come gocce di rabbia sul mio diario? Gocce o lacrime, sono sicuro che son le prime. Sì, anche se amare, sono proprio gocce, di sudore. Versate copiose in una calda notte di fine primavera, nella quale sembrava tutto pronto per una rimonta tutt’altro che impossibile. Cadono giù, veloci, una dopo l’altra, dalla rugosa fronte lavica del Liotru. Poggio le spalle sul piedistallo marmoreo dal quale domini la Piazza Duomo, con la proboscide tesa, lo sguardo fiero che non conosce i segni del tempo. C’eravamo lasciati mesi fa, quando ancora non sapevamo come sarebbe finita questa stagione. Era gennaio, davanti a noi c’era ancora lo scontro diretto del “Via del Mare” di Lecce e quella sana adrenalina dei sognatori. Vinciamo in Salento e da lì a poco li scavalchiamo, tanto noi abbiamo l’arma a sorpresa: Caccavallo.

Non mi parrari d’Urreaccavallo prima ca sdilliriu appidaveru finu a dumani a matina! A Lecce aveva giocato bene – continua nel suo racconto l’Elefante – ma poi, la partita seguente, contro la Virtus Francavilla, si è fatto male ed è sparito dalla circolazione, per poi tornare da titolare nella partita più importante della stagione. Mah, chi t’aia ddiri? Ancora non l’haju caputu…

Sinceramente, senza nulla togliere allo sfortunato attaccante napoletano, nessuno si aspettava un suo utilizzo dal primo minuto contro la Robur Siena

“Aaaaah - con tono lamentoso l’Elefante - Ture non m’arriuddari u chiovu! Non ma muntuari cchiù sta squatra! Non bastava il “Caso Martinelli” e tutta la frittata dell’estate del 2003, adesso a questo nome dovrò accostare anche questa eliminazione che fatico a digerire. Mancu n’autobotte di seltz a limone ci po’!”
Sghignazzo, non riesco a trattenermi. Nonostante la delusione sia ancora ben visibile il nostro Liotru non ha perso il senso dell’umorismo…

“Senso di chi??? Si chiama liscìa catanisi! Quando le cose vanno male lei arriva puntuale, pronta a renderti la vita meno amara. È come una caramella, o meglio una pillola… Ecco, ho trovato: sono pillole di saggezza!

Di saggezza, quando vai per i settantadue, ne hai da vendere in quantità industriale. Ma anche se ne hai passate così tante, tra gioie (poche, ma vere) e tanti dolori, talvolta l’effetto benefico delle pillole di liscìa fatica ad entrare subito in circolo ed a lenire le scorie fastidiose di un’annata comunque positiva…


“Effettivamente – sottolinea il Liotru - la stagione 2017-18 non è stata da buttare, anzi. Dopo anni passati nelle retrovie, tra penalizzazioni e una casa da risanare dopo il terremoto del 23 giugno 2015, quest’anno è stata un’altra storia. I numeri di questa stagione non possono passare inosservati…”.

Ragione ha, il pachiderma. Certi numeri non possono essere dimenticati: secondo posto finale con 70 punti, a meno quattro dal primo, meglio anche di Livorno e Padova che hanno vinto gli altri gironi; il miglior attacco del mio raggruppamento meridionale, con 65 reti; il maggior numero di vittorie (21) al pari del Lecce; la miglior differenza reti, +34; il maggior numero di clean sheat (17) in condominio con Monza e Pisa; la miglior difesa in casa, appena 13 reti in 18 gare, insieme a Casertana, Lecce, Monopoli e Rende; il miglior attacco in trasferta, con 30 gol in 18 partite; il capocannoniere del girone, Davis Curiale con 15 reti; il record assoluto di calciatori a segno in campionato (19) e, infine, la ciliegina delle 10 vittorie esterne (record personale di Cristiano Lucarelli, come tecnico) così come avvenuto nella stagione 1947-48

“Numeri, numeroni – rimarca indispettito l’Elefante – ma alla fine sono i maccarruni ca allinchiunu a panza! In Serie B sono andate due squadre che sul campo hanno perso a testa contro di me 4 punti su 6, con il Cosenza che addirittura ha chiuso la stagione regolare con 16 punti in meno! Sedici, non sono proprio noccioline!”.

Sbuffa u Liotru, sbuffa così tanto che sembra l’Etna prossima all’eruzione…

“Vedi Ture, tutti questi numeri non fanno altro che aumentare la mia rabbia per le tante occasioni mancate nel corso di questa stagione. C’era tutto per fare bene, per vincere e ritornare in quella Serie B dalla porta d’ingresso. E invece, quest’annata, questa squadra, farà compagnia ad altre che hanno avuto la stessa sorte. Parlo della squadra che perse lo spareggio di Catanzaro nel 1978 contro la Nocerina, di quella che l’anno dopo venne fermata con poca sportività a Pisa, per non parlare dell’amara sconfitta di Messina del 2001, resa ancor più dolorosa dalla morte di du poveru figghiolu…”

La storia del Catania la conosco bene, parte per averla vissuta sulla mia pelle, parte per averla studiata ed appresa dai racconti di chi c’è sempre stato. E se ho imparato qualcosa è che dopo ogni delusione è sempre arrivata una gioia, come nel 1979-80 e nel 2001-02.

“La storia non sbaglia mai – rimarca con un sorriso beffardo l’Elefante – così come i corsi e ricorsi di Vico. Lo sai che ogni qual volta che ho conseguito la promozione in Serie B c’è sempre stato almeno un cambio in panchina? Piccini e Nicolosi nel 1947-48; Degni, Messora e Banas nel 1948-49; Rambone e Rubino nel 1974-75; Rambone e De Petrillo nel 1979-80; Ammazzalorso, Vierchowod, Graziani e Pellegrino nel 2001-02. La scaramanzia è un elemento importante, se poi penso alle cinque sberle dei Gabbiani… Aaaah, divento pazzo!”

Piangere sul latte versato non lo rimetterà dentro la bottiglia, ma di certo, l’immagine degli errori fatti, aiuterà a non ripeterli in futuro. Passerà, passerà anche questa nuova amarezza. Anche se ci vorrà più tempo delle altre volte. In fondo, alle delusioni e alla sofferenza ci siamo abituati, fanno parte del nostro tessuto, della nostra maglia. C’eravamo dati appuntamento a fine stagione, con la speranza di veder questa piazza barocca piena di bandiere rossazzurre. Non è stato così, ma potrebbe esserlo l’anno prossimo, in una bella serata con la luna piena. Deve esserlo, perché noi non vogliamo andare in Serie B. Dobbiamo…

...E quindi uscimmo a riveder le stelle (Foto: Salvo Emanuele) 



UN RACCONTO ELEFANTESCO

Parte prima (anni '40)
Parte seconda (anni '50)
Parte terza (anni '60)
Parte quarta (anni '70)
Parte quinta (anni '80)
Parte sesta (anni '90)
Parte settima (anni '2000)
Parte ottava (anni '2010)