"Sei marzo 2006": il vino spumeggiante che affoga l'umor nero

Il primo dei tre gol di Peppe Mascara al Mantova

Il primo dei tre gol di Peppe Mascara al Mantova 

Il racconto dell'estasiante vittoria sul Mantova di undici anni fa. All'interno le immagini della gara

“Viva il vino spumeggiante
Nel bicchiere scintillante,
Come il riso dell’amante
Mite infonde il giubilo!
Viva il vino ch’è sincero
Che ci allieta ogni pensiero,
E che affoga l’umor nero,
Nell’ebbrezza tenera”.


(Tratto dall’opera “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni)

Viva il vino spumeggiante, quello che brilla rubino nel bicchiere scintillante. Come il sorriso ammiccante dell’amante che infonde giubilo. Viva il vino sincero, quello che ci allieta ogni pensiero, e che affoga l’umor nero nell’ebbrezza tenera. Caro Pietro, quanti bicchieri dovrebbero tracannare i tifosi rossazzurri dopo la figuraccia rimediata domenica pomeriggio al “Massimino” contro un volenteroso, ma tremendamente modesto, Melfi? Quanti bicchieri, boccali o damigiane occorrono per affogar quell’umor nero che dopo ventiquattro ore non vuole andar via? Non c’è nettare degli dei che basti a risollevare il morale. Di spumeggiante è rimasto il ricordo di quanto prodotto dagli stessi interpreti in quel di Messina soltanto la settimana prima. In questi casi, quasi disperati, bisogna andare cercare nella cantina dei ricordi, sperando di trovare la bottiglia giusta, quella delle annate migliori. La ricerca è rapida, non si può soffrire ancora. Dallo scaffale tiro fuori la bottiglia giusta, così come fa il mago con il coniglio dal cilindro. L’etichetta, datata 6 marzo 2006, ha già detto tutto: questo è nettare per intenditori dal palato pregiato. E’ un vino rossazzurro, imbottigliato in una ventosa sera di undici anni fa nel palmento di Piazza Spedini. Stappo la bottiglia e in un battibaleno vengon fuori una miriade di bollicine insieme all’intenso profumo di una tra le notti magiche più belle della storia recente del Catania.

Un grintoso Davide Baiocco spavaldo nella morsa virgiliana 



Verso il prezioso nettare in un opaco bicchiere che diventa subito scintillante. Sorseggio e comincio a volare. Il “Massimino” è stracolmo di gente. Ci sono oltre ventimila spettatori, tutti paganti, in considerazione della seconda giornata rossazzurra della storia (la prima fu contro il Torino nel 2005). In campo il Catania di Pasquale Marino affronta il Mantova di Mimmo Di Carlo nel posticipo della trentunesima giornata del campionato cadetto. In classifica, dopo le gare del sabato, l’Atalanta è momentaneamente prima della classe, con due punti di vantaggio sull’Elefante e quattro sui virgiliani. Al ventottesimo del primo tempo, sull’asse Delia-Misterbianco-Caltagirone, la partita prende la direzione auspicata dalla bolgia rossazzurra. Il ventunenne Giovannino Marchese, proprio lui, pennella al centro dell’area mantovana una palla perfetta che finisce sulla testa di Orazio Russo, sfonda aerea di quest’ultimo per Beppe Mascara, rimpallo che favorisce il numero 9 rossazzurro che da due passi fredda il portiere Bellodi con un destro a sangue freddo. Venti minuti più tardi, al terzo ed ultimo minuto di recupero, il ‘folletto’ calatino si traveste da Roberto Baggio e come il Divin Codino nella semifinale mondiale di Usa 94 contro la Bulgaria danza sulla trequarti avversaria partendo dalla linea laterale: salta un paio di avversari, tira di destro ma anziché indirizzare sul palo lungo di Bellodi (così come fatto da Roby con Mihajlov) ‘spara’ alla destra, con il pallone che sfiora il difensore mantovano Sacchetti e termina in fondo alla rete. Due a zero per il Catania e tutti negli spogliatoi tra gli applausi.



In avvio di ripresa, dopo pochissimi secondi dalla ripresa delle ostilità, un destro di Mirko Gasparetto, si stampa sulla traversa della porta di Pantanelli, la palla rimbalza pericolosamente sulla testa dell’accorrente Paolino Poggi che da buonissima posizione impegna severamente il numero 1 etneo. Non ce n’è per nessuno. Quindici minuti più tardi, per buona pace di Virgilio, l’Elefante chiude la pratica. Pennellata di quaranta metri di Mattia Biso, colpo di testa in corsa di uno spaziale Beppe Mascara e pallone imparabilmente nella porta dei lombardi. In un colpo solo il Catania ritorna al Mantova le tre ‘pappine’ incassate al “Martelli” nella gara di andata con Mascara riscatta con una tripletta l’espulsione rimediata proprio in quel match. Al triplice fischio di Morganti di Ascoli Piceno, nel tripudio di uno stato in estasi, la vetta della classifica della Serie B è rossazzurra: Catania primo con 60, Atalanta seconda con 59, Mantova terzo a quota 55.

Ho fatto proprio la scelta giusta. Era proprio quel che mi serviva, un vino spumeggiante in grado di affogar quell’umor nero generato dai quei due marroncini melfitani fuori stagione. E poco importa se quando l’effetto di questa sbornia passerà mi sentirò ancora più strampalato di adesso. Quando vorrò allietare ogni pensiero basterà scendere nuovamente in cantina e prendere la bottiglia giusta. La cantina rossazzurra, una cantina da rifornire con nuove bottiglie...

CATANIA-MANTOVA 3-0
CATANIA: Pantanelli; Silvestri, Sottil, Bianco, Marchese; Baiocco (48' Anastasi), Biso, Caserta; Russo (72' Lucenti), Spinesi, Mascara (86' Del Core). All: Pasquale Marino

MANTOVA: Bellodi; Sacchetti, Notari (79' Doga), Cioffi, Lanzara; Sestu, Grauso, Brambilla, Caridi, Gasparetto (61' Graziani), Poggi (73' Noselli). All: Mimmo Di Carlo

ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno

RETI: Mascara al 29', 48' pt e 62'