"Chi fa 'u Catania?"..."a bulletta" di Pietro Anastasi

Pietro Anastasi, ex attaccante della Nazionale italiana

Pietro Anastasi, ex attaccante della Nazionale italiana 

Ogni settimana un nuovo personaggio ci dirà "a bulletta" sul Catania...buona fortuna! All'interno l'audio dell'intervista

Per tutta una lunga settimana, aspettando il calcio d’inizio della prossima partita, l’intera città con stemma ’u liotru si domanda: «Ca viremu chi fa ‘u Catania.» In quest’istante migliaia di cittadini etnei stanno ancora interpellandosi: seduti nell’autobus, in fila alla posta, sdraiati alla plaja o a passeggio alla Villa. Nondimeno, inquieta come il mare in tempesta, adesso un’ondata di catanesi se lo chiede persino in ospedale, in banca, nei bar e financo in visita al cimitero. Dal lunedì alla domenica, dalle nostre parti, la domanda di rito è una sola: «Chi fa ‘u Catania?»

Buongiorno.
Di caratterizzazione dei personaggi, dell’incipit, di dialoghi e di tante altre belle cose se ne discuterà al corso di scrittura creativa Scritturiamo-Algra che sta per prender il via qui a Catania. Chi volesse saperne di più può mandare una e.mail a scritturiamo.algra@gmail.com oppure può fare un salto qui: http://www.scritturiamo.it/servizi/laboratori-di-scrittura/

Il fatto è che in questa rubrica qua si parla per lo più di bullette, bullittini, pronostici e profezie. Nientemeno, il nostro ospite di oggi è un grande campione del passato, di ruolo centrattacco. Nato sotto il sole dell’Etna e trapiantato da tanti anni a Varese, non ha purtroppo mai vestito il rossazzurro.

«Come mai a Catania – rompo sommessamente il ghiaccio - ci sono tantissimi juventini? È merito o colpa, in senso bonario, anche di Pietro Anastasi?».
«Juventini nel meridione – parola di Petru ‘u tuccu - ce ne sono stati sempre. Probabilmente con l’avvento di giocatori siciliani come Anastasi e come Furino, c’è stato questo incremento in più, però la Juventus è sempre stata seguita in tutta la Sicilia. Forse noi giocatori siciliani abbiamo incrementato un po’ il loro numero portando qualche tifoso in più sicuramente».

«Secondo lei essere juventino oggi è uno status-symbol, una moda o cosa altro?».
«È un amore, una fede. D’altronde chi non è juventino è contro la Juventus; ci possono essere tanti tifosi che magari se perde la propria squadra magari si arrabbiano, ma il fatto che perda la Juventus gli dà più soddisfazione certe volte di quando vince la propria squadra. Questa non è sportività».

«Che idea si è fatto dei “treni del gol”, di questa brutta vicenda che riguarda anche il Catania calcio?»
«In effetti c’è poco da dire se non che quando uno sbaglia è giusto che paghi. Però sono molto dispiaciuto per il campionato che sta facendo il Catania; adesso ha perso in casa col Foggia e mi spiace davvero molto. La squadra ha iniziato con una penalizzazione e poi, purtroppo, c’è stato un certo rilassamento, proprio dopo aver dato l’impressione di poter raggiungere i play-off. Da qualche partita è in netto calo e non so se è una cosa fisiologica o se c’è stato uno sforzo esagerato che adesso si sta in qualche modo pagando. Ora la squadra sembra che abbia mollato abbastanza tristemente e questo è un vero peccato. Se non ricordo male, di recente il Catania ha perso in casa con l’ultima in classifica e quando si perdono questi punti viene poi difficile risalire la china. Il treno passa una volta sola e il Catania l’aveva agganciato ma poi purtroppo piano piano l’ha perso. Adesso è in programma Catanzaro-Catania, un vero e proprio derby del sud. Penso che il Catania abbia la capacità di andare in Calabria e conquistare i tre punti contro una squadra che annaspa nelle retrovie. D’altronde, se i rossazzurri vogliono dare un senso a questa stagione, devono cambiar marcia e giocare per vincere le rimanenti sette partite. Una volta raggiunti i play-off dovrebbero far di tutto poi per andare almeno in serie B, dove una squadra gloriosa come il Catania merita di stare. Da catanese mi auguro di cuore che sarà così».


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La briga di trascriver di volta in volta le risposte più “sfruculianti” (citazione Max Licari) se l’è presa la redazione di calciocatania.com. Dopo un’interminabile successione di conciliaboli segreti, l’incarico è andato a due appassionati storici di pallone rossazzurro. L’uno bazzica da anni il mondo finanziario, per passione segue i tornei giovanili del Catania e si chiama Vincenzo La Corte. L’altro è Alessandro Russo, un medico ortopedico catanese che scrive e insegna scrittura creativa; il suo ultimo libro, pubblicato di recente per Algra Ed., s’intitola “IL RUSSO-AZZURRO“.