Voci dda Tribbuna. Le voci esilaranti della domenica

Tifosi rossazzurri al Massimino

Tifosi rossazzurri al Massimino 

Il simpatico reportage linguistico dalle tribuna del Massimino

Le voci della tribuna le senti, ma non hanno volto. Un medico, un pisciaru, un disoccupato, chi le avrà mai pronunciate?
Non puoi saperlo. Ma arrivano sempre puntuali, da commento, mentre guardi la partita. Hanno la chirurgica precisione dei ritardi dei bus cittadini ed una fantasia da far invidia al miglior poeta. Le voci della tribuna hanno soprattutto la semplicità che è nipote di verità e madre di saggezza; hanno la vitalità e la potenza immaginifica di ogni verace e vorace dialetto. Divorano e intuiscono, in anticipo, il senso più vero delle cose e lo svelano sempre con il sorriso.
Ecco alcune espressioni pittoresche (talvolta inclementi e ingiuriose) raccolte dalle tribune del Massimino in occasione di Catania – Lazio 3-1.


Si sa, le partite giocate a mezzogiorno non sono ben volute dai tifosi: stravolgono la giornata, orari e soprattutto abitudini vitali. Così, prima dell'inizio della gara, i tifosi rossazzurri si divertono ad elencare i loro nutrienti adattamenti culinari:

Ppi veniri ccà sta matinu m'eppi a manciari na cutuletta cu zuccheru

Fozza, vincemu sta pattita ca c'haiu bellu piattu ri mulanciani a casa


Ieri è stata la giornata del Catania e soprattutto di Mariano Izco: solita generosità, freschezza atletica e un gol lampo da cineteca. Dopo l'ennesimo scatto sulla fascia, una voce dubita delle qualità "naturali" del capitano rossazzurro:

Izico chi t'abbiasti u sali 'nto sangu?

La Lazio ritrova Stefano Mauri dopo la dura condanna per il caso "calcio scommesse". Ad inizio gara una voce della tribuna pizzica impietosamente il capitano biancoazzurro:

Mauri a quantu ta jucasti sta pattita? Rimmillu ca mi fazzu un pocu ri soddi


Gino Peruzzi è la marcia in più di questo Catania battagliero. Dopo un inizio di stagione segnato dal recupero infortunio e da prestazioni non esaltanti, nelle ultime gare ha dato prova di quanto veritieri fossero i giudizi lusinghieri sul suo conto. Ieri, dopo il gol del 3-1 firmato dall'argentino, un tifoso rossazzurro commenta soddisfatto al suo vicino:

A stu Piruzzu ci cuagghiau finammente a cucuzza


Fa caldo, e solo chi conosce l'isola sa bene come una giornata di metà febbraio possa riservare un'arsura già primaverile. Beato Rolin, che all'ombra della panchina attende di entrare in campo. Con perfetto tempismo, una voce del tifo rossazzurro invidia simpaticamente la pelle mulatta del forte difensore:

A scettu, ti nni stai o friscu picchì si già bellu niuru