Vittoria per 16.000 cuori

L'imponente coreografia della Curva Sud

L'imponente coreografia della Curva Sud  

Max Licari sulla vittoria contro la Mariglianese. Sostituzioni ok, Russotto top.

Difficile, ma meritata

Innanzitutto, complimenti alla Mariglianese. Una grande prestazione, quella degli uomini di mister Sena, non certo da "fanalino di coda" della classifica. In molti avevano avvertito i rossazzurri delle insidie di una gara del genere, al cospetto di una formazione rinnovata negli uomini e nelle cariche societarie, capace di vincere tre degli ultimi cinque match, assetata di punti salvezza e, peraltro, nelle condizioni psicologiche migliori, non avendo nulla da perdere contro la capolista indiscussa del torneo e in uno stadio ribollente dell'entusiasmo di più di 16.000 spettatori, alimentato dalla riuscita politica di prezzi popolari fortemente voluta per l'occasione dal presidente Pelligra. Ebbene, i "prudenti" avevano perfettamente ragione, giacché si è rivelata una sfida difficile, dispendiosa sotto il profilo fisico e in bilico fino all'ultimo minuto. Vinta meritatamente, senza alcun dubbio, ma sicuramente non agevole come la differenza di valori e di graduatoria avrebbero potuto far ipotizzare. Il Catania la porta a casa con la qualità migliore cementata da Ferraro durante tutti questi mesi: la feroce determinazione di voler a tutti i costi conseguire il risultato pieno, una grinta "di categoria" che sta facendo la differenza tanto quanto la scontata superiorità tecnica. Sulla legittimità del successo etneo, dunque, nessuna "ombra": almeno sei occasioni nitidissime create nei pressi dell'estremo difensore ospite Cappa (ex Paternò, in campo nella partita d'andata vinta con quattro reti di scarto da Lodi e compagni proprio al "Falcone e Borsellino"), due reti, di cui una su rigore, un'altra massima punizione fallita dal capitano rossazzurro sul finale della prima frazione, tanto gioco e tanta "garra". Brava la Mariglianese, di contro, a non cedere di schianto, come spesso succede a quasi tutte le avversarie del Catania, nei secondi 45' e rimanere attaccata alla partita fino al 95'. Gratificanti gli applausi ricevuti dalla quindicina di supporters giunti dalla Campania e, soprattutto, dallo sportivo pubblico del glorioso impianto del quartiere Cibali. Tre punti importanti in vista del big match di Locri (senz'altro bravi gli amaranto ad andare a vincere nettamente il derby calabrese al "Razza" di Vibo Valentia), in programma domenica prossima, forse l'ultima chiamata a disposizione delle avversarie dei rossazzurri al fine di poter, in qualche modo, garantirsi ancora qualche flebile possibilità di rimonta. Quattordici punti a undici giornate dalla conclusione del campionato, del resto, pesano come macigni.

Ferraro la vince con le sostituzioni

Ancora una volta, la profondità dell'organico a disposizione del tecnico ex Giugliano garantisce al Catania il vantaggio tecnico decisivo sul pur volenteroso avversario di turno. I tre cambi operati a inizio ripresa consentono al Catania di cambiare marcia e ribaltare un match inopinatamente complicatosi nel primo tempo a seguito del gran gol di esterno sinistro da fuori area siglato da Maydana al 14' (poi legittimato da una gran traversa colpita qualche minuto dopo da Bacio Terracino su punizione) e dell'errore dal dischetto di Lodi (netto il fallo di Piscopo su De Luca in piena area) al 47'. Ferraro, privo dello squalificato Sarao nonché, in extremis, dell'influenzato Rapisarda e dell'acciaccato Jefferson, aveva cominciato con il classico 4-3-3 impostato sul tridente De Luca-De Respinis-Chiarella, non trovando le risposte giuste in fatto di pericolosità offensiva, anche in virtù della giornata non propriamente scintillante della mediana, meno frizzante del solito in Rizzo e Vitale. Buono, quindi, il pressing alto dei campani, propositivi e mai rinunciatari, ben portato sugli esterni dalle coppie Fiorillo/Massara e Maydana/Esposito, ottimamente supportate dai rientri delle punte Cacciottolo e Bacio Terracino. Da segnalare, a livello tecnico e tattico, proprio la prova di quest'ultimo e del numero 10, autore del già citato precoce vantaggio ospite. La cosa più bella del primo tempo? L'eccezionale coreografia proposta dalla Curva Sud in onore di Ciccio Famoso. Spettacolo nello spettacolo. Come detto, l'inserimento all'alba della seconda frazione di Groaz, Palermo e Russotto al posto di Bethers (solo per motivi regolamentari, ovviamente), Vitale e De Respinis, congiunto al naturale calo atletico della Mariglianese, dona alla squadra maggior verve offensiva e la partita prende la china voluta dal tecnico etneo. Certo, il pareggio quasi istantaneo (48') raggiunto dai rossazzurri, grazie a una discesa sulla sinistra di Russotto, il cui tiro non trattenuto da Cappa consente a Chiarella di insaccare da due passi, dà una grossa mano; tuttavia, è proprio la fluidità di manovra che cambia. Gli etnei cominciano a macinare gioco e occasioni, aiutati pure da un'ulteriore mossa dell'allenatore, che cambia modulo, traslando al 4-2-3-1, grazie all'inserimento, avvenuto al 65', del rientrante Sarno a sostituire uno stanco Lodi (qualche minuto prima, Forchignone aveva rilevato Chiarella). Al 72', l'episodio decisivo: Cappa abbatte il giovane numero 11 catanese presentatoglisi a tu per tu a due passi dalla porta, l'arbitro Migliorini fischia il secondo nettissimo penalty e il neoentrato Sarno non sbaglia. Un vantaggio meritato che il Catania difenderà con ordine fino al 95', fallendo peraltro anche alcune clamorose occasioni in ripartenza (una, in particolare, con Forchignone). La capolista continua ad "andarsene"...

A Locri la sfida che potrebbe chiudere definitivamente i conti

Al "Macrì" andrà in onda, probabilmente, l'incontro "decisivo" per l'esito finale del campionato. Se il Catania riuscirà a venir fuori indenne dallo stadio di Locri, anche a livello psicologico, la "mazzata" agli inseguitori potrà risultare esiziale ai fini della corsa verso la promozione. Bisognerà presentarsi con la testa giusta in terra calabrese, consci dell'importanza della gara, come sempre si è fatto durante la stagione. Jefferson e Rapisarda saranno certamente della partita, così come Sarao. Ferraro avrà ampia scelta e, sicuramente, non mancherà il "corposo" apporto della tifoseria catanese, pronta a "invadere" pacificamente l'impianto jonico. Sarà un pomeriggio di grande sport. Let's go, Liotru, let's go!!!