Viola di rabbia

Spolli, sconsolato, assiste allo show della Fiorentina...

Spolli, sconsolato, assiste allo show della Fiorentina... 

Il commento di Max Licari pone in evidenza la pessima gara disputata dai rossazzurri contro la Fiorentina al "Massimino", sottolineando la legittimità delle contestazioni civili e come solo alcuni innesti nel reparto avanzato possano ribaltare il trend perdente in atto. Non dimenticando, ovviamente, come il quart'ultimo posto disti ancora solo 4 lunghezze...

No agli alibi
Maran l’avrà immaginato in maniera diversa questo suo ritorno alla base. Purtroppo, la realtà delle cose è che si è trattato di una delle peggiori prestazioni stagionali. Inutile sottolineare come si giocasse contro una delle migliori compagini del campionato, anche sotto il profilo della qualità del gioco, per giunta rafforzata dall’inserimento di una punta importante come Matri, il quale a Catania si è subito trasformato in un novello Van Basten, dopo essere stato per mesi spernacchiato a più non posso dal pubblico di San Siro, campo nel quale non vedeva palla nemmeno con il cannocchiale in uso a Galileo Galilei. È vero che ai rossazzurri mancavano tre pezzi fondamentali come Peruzzi, Alvarez e Lodi, ma sarebbe stucchevole, ancora alla ventesima giornata, accampare scuse similari. Le due o tre defezioni, ogni domenica, tutte le squadre le devono fronteggiare. Se diventano decisive, significa che sei in grossa difficoltà. Insomma, il tempo degli alibi è finito e, se ci si vuole risollevare, i punti bisogna cercare di farli in tutte le partite e contro tutti gli avversari. Non ci sta perdere contro nessuno, perché in campo si lotta e si suda con il coltello fra i denti , si combatte per la sopravvivenza. O si dovrebbe. Il Catania, al cospetto dei viola dell’ex Montella lo ha fatto per una ventina di minuti. Poi, alla prima seria difficoltà, il gran gol d’esterno siglato dal cileno Mati Fernandez, si è sciolto come neve al sole. E il resto della partita diventa incommentabile. Addirittura, la ripresa una sorta di semiallenamento per gli uomini di Montella che si permettono con estrema signorilità di “non infierire” su un avversario inerme. Inutile, quindi, azzardare la benché minima analisi tecnico-tattica, perché “inventare” sarebbe ancora più doloroso. La Fiorentina ha passeggiato su una squadra senz’anima e senza costrutto, incapace di impensierire una sola volta Neto. Che ricordi, è la prima volta che succede al “Massimino” da quando siamo in A. Troppo superiori i toscani, che hanno fatto quello che hanno voluto a centrocampo con Borja Valero, Fernandez e Pizarro, coadiuvati da Pasqual, Vargas e Cuadrado sulle fasce. Mi permetto solo una piccola considerazione, ma solo per pura curiosità: Rolin a destra? Ricordo che Maran fece giocare Bellusci (peraltro all’esordio dopo mesi di stop) per diverse partite a destra, anche con buoni risultati. Perché togliere Rolin dal centro della difesa e spostarlo sulla fascia, dove infatti ha patito un pomeriggio da incubo (in pratica, asfaltato da Pasqual e Vargas, almeno due gol sulla coscienza)? Ma si tratta di dettagli. Il Catania avrebbe perso anche senza questa “invenzione” di Maran. Hanno fatto male tutti. Tutti. Con la sola eccezione di un Fabian Rinaudo volenteroso e, lo sottolineo, orgoglioso. L’unico, anche con qualche entrata al limite, a far capire a compagni e avversari che ci teneva a non fare brutte figure. Una riflessione è d’obbligo: i “senatori” hanno preteso il rientro di Maran; non è questa la risposta che società e pubblico si aspettavano in termini psicologici e atletici.

Contestazioni legittime, ma...
Tutto il mondo è paese. E la contestazione, in Italia, è di casa dovunque e comunque. E, legittimamente, il pubblico può esprimere il proprio disappunto nei confronti di società, tecnico, giocatori. A Milano contestavano un paio di anni fa Seedorf (uno dei centrocampisti più forti della storia del calcio) e ora contestano Galliani, i quali in coppia hanno vinto anche la Coppa delle Galassie, e non una sola volta, figuriamoci se non si può contestare Pulvirenti o Cosentino a Catania, alla luce di prestazioni del genere. Tutto nella norma, pure i cori dai classici contenuti. Una volta si contestavano i direttori, adesso ovviamente il presidente, dato che ha preso in mano lui la gestione complessiva della società. Oneri e onori. Non avrei mai, personalmente, sciorinato, a match in corso, la manfrina degli “olè” sarcastici o degli applausi di scherno contro la mia squadra, ma ciascuno ha il proprio modo di intendere il sostegno. Non giungo, mi si permetta, a comprendere i “presidente vattene”, dato che non mi risulta che vi siano altri imprenditori locali disposti a investire nel Calcio Catania. Ma probabilmente chi ha cantato quei cori ha notizie diverse dalle mie...

O si rinforza l’attacco o…
… o si avranno pochissime chance di salvezza. Questo è il dato che viene fuori prepotente, non solo dall’analisi complessiva dei numeri ,ma anche dalle prestazioni delle ultime gare. Se si fa eccezione della gara interna con il Bologna (Roma non contiamola…), contro Verona, Atalanta e Fiorentina si è constatato come il peggior attacco del campionato continui a non voler dare segni di risveglio. Maxi Lopez ha le valigie in mano; Keko e Boateng appaiono troppo fragili; Leto ha qualità, ma ancora non ha sostanza atletica; Castro sta disputando una stagione a dir poco deludente; Barrientos si accende a intermittenza; Bergessio è encomiabile, ma da solo può far poco. Servono un paio di innesti importanti che possano “ribaltare” la situazione in questo settore. Se, infatti, in difesa con Peruzzi e Alvarez,nonché il rientro di Bellusci, si può pensare di reggere botta; se a centrocampo sono stati innestati Lodi e Rinaudo, due giocatori di qualità; altrettanto finora non si può dire dell’attacco. Servono rinforzi. Nel più breve tempo possibile. A partire dalla gara di Milano con un’Inter in crisi.

”Inter nos”…
“Inter nos”, fra di noi ce lo possiamo dire: se rimanessero così le cose, a Milano, contro i nerazzurri di Mazzarri reduci da un inizio 2014 orribile, si prospetterebbe un’altra gara di sofferenza acuta. Se su 10 trasferte si è sempre perso, non si può pensare di andare al “Meazza” senza nuova linfa e nuove idee. La linfa è demandata alla società, le idee a Maran, che comunque recupererà almeno Lodi e Peruzzi. Come detto sopra, la classifica non permette più di pensare a gare “impossibili”: ci deve stare il risultato anche “a sorpresa” se si vuole ribaltare il trend perdente. Il paradosso di questo mediocre campionato è che il peggior Catania degli ultimi tempi ha ancora, dati alla mano, chance concrete di raggiungere la salvezza. In questo turno, a partire dai 21 punti in giù, hanno perso tutte le squadre a eccezione del Bologna. Il Chievo ha perso in casa, così come il Sassuolo. I rossazzurri si trovano ancora a 4 punti dalla quart’ultima posizione, in condominio tra Sassuolo, Bologna e Chievo. Sarebbe un’impresa, ma non un miracolo. Si può ancora rimediare, ma i tempi stringono. Bisogna fare in fretta. Let’s go, Liotru, let’s go!!!