Una squadra con gli attributi
- di Max Licari
- Serie C | Foggia | Toscano |
- 20 Oct 2024 9:33

Tutta la grinta di mister Toscano
Max Licari sul pari di Foggia. Primo tempo regalato, ripresa arrembante. Inglese "caldo", Montalto e D'Andrea ancora in ritardo.
Una reazione da squadra vera
Alzi la mano chi, dopo il raddoppio dello scatenato Tascone, non ha pensato di assistere a uno spettacolo dal copione già scritto. Una sorta di dovuta "restitutio" divina per quanto di tragico purtroppo accaduto alla città e alla tifoseria foggiana a margine della scorsa trasferta di Potenza. La scomparsa dei tre ragazzi ha profondamente segnato il mondo dei supporters in tutta Europa e costituisce uno dei momenti maggiormente strazianti degli ultimi anni in ambito calcistico. L'atmosfera dello "Zaccheria", ineccepibile nella manifestazione partecipata e commossa del proprio cordoglio, lasciava presagire una prova di grande carattere dei "Satanelli" di mister Capuano; e così è stato, come era giusto e doveroso che fosse. Pertanto, al di là della somma dei valori tecnici in campo, sarebbe stato complicato per chiunque, probabilmente anche a qualche compagine di categoria superiore, strappare un risultato positivo in terra pugliese. Così, il pareggio conquistato dai rossazzurri, giunto in rimonta e in extremis, deve essere salutato come un vero e proprio punto di svolta della stagione. Non perdere gare "segnate" come questa significa fornire segnali importanti al campionato. Il Catania di Toscano è indubbiamente una squadra vera, composta da uomini con gli attributi, in grado di ovviare con il carattere e la determinazione ad assenze rilevanti come quelle di Di Tacchio, Sturaro, De Rose e Carpani, praticamente tutto il centrocampo titolare. Le due segnature di Inglese e Di Gennaro, realizzate al 87' e al 93', valgono oro non solo in termini di classifica, ma soprattutto in fatto di autostima e crescita di gruppo. Del resto, se si fosse persa una gara dopo aver preso due gol negli unici due tiri degli avversari e aver colto una precoce traversa con una zuccata di Montalto, gettato alle ortiche non meno di tre o quattro occasioni da rete (clamoroso il colpo di testa a lato da due passi di D'Andrea), nonché fallito un calcio di rigore con lo stesso ex Cerignola, be', sarebbe stata un'autentica iattura. Meritato, quindi, il risultato positivo ottenuto dal Catania; anzi, rimane il rammarico di aver regalato un tempo agli orgogliosi padroni di casa, altrimenti con tutta probabilità, considerata la differenza di tasso tecnico in campo a favore degli etnei, si sarebbe tornati alle falde dell'Etna con l'intera posta disponibile. Adesso, è necessario guardare alla classifica con la giusta prospettiva. In questo particolare frangente della stagione, conta poco che il Benevento sia avanti di quattro punti (22 contro 18) oppure che Trapani e Avellino si siano avvicinati sensibilmente (rispettivamente, a quota 17 e 16); conta, di contro, solo il processo di crescita della squadra. I conti, si faranno più avanti.
Primo tempo "ciccato", ripresa arrembante, punto meritato
Premessa: Toscano è un grande allenatore e sta facendo un lavoro magnifico. Ciò non toglie che le sue scelte iniziali, questa volta, non siano risultate proficue, fra l'altro ulteriormente "indirizzate" dall'indisponibilità di Carpani, colpito da sindrome influenzale. Il clima e il terreno di gioco dello "Zaccheria" non si dimostrano adatti alle caratteristiche di giocatori come Luperini, Jimenez e Stoppa, elementi dall'indubbio tenore tecnico ma un po' "leggeri"; inoltre, l'attuale Montalto appare troppo lontano da una condizione accettabile, in specie nel confronto con il pari ruolo Inglese, in netto avanzamento di tono psicologico. Ciò comporta, quindi, un primo tempo alla mercé dell'aggressività dei centrocampisti foggiani, molto più robusti e vivaci, specialmente in Tascone e Danzi, ben supportati dai rientri dell'ex Emmausso e di Millico, nonché dal pressing alto di Murano. Certo se Montalto, al 1', non avesse stampato un facile colpo di testa sulla traversa, realmente da due passi, a seguito di un perfetto cross di Anastasio dalla sinistra, il copione della gara sarebbe mutato, ma con i "se" e i "ma" non si va da nessuna parte. La realtà è, invece, rappresentata da un molle e sterile possesso palla rossazzurro facilmente rintuzzato dalla corsa dei ragazzi in maglia rossonera, pronti a fiondarsi in avanti con rapide ripartenze. Non stupisce, così, il vantaggio locale al 39', su azione susseguente a corner, siglato da Tascone con una imprendibile stoccata sotto la traversa, per il tripudio dei sostenitori di casa. Prima frazione troppo "povera" per un Catania davvero sotto tono, in specie in mediana dove Luperini e Verna, non aiutati dai rientri di Stoppa e Jimenez, fanno fatica a tamponare e riproporre gioco. Toscano rivede i suoi piani fin dall'inizio della seconda frazione, inserendo subito Quaini, D'Andrea e Inglese (lasciato inizialmente in panchina a causa di una settimana difficile sotto il profilo fisico) per i deludenti Jimenez, Stoppa e Montalto. Ed ecco un altro Catania, più sostanzioso, più "presente", meno arrendevole. Un Catania capace di chiudere il Foggia nella propria metà campo anche quando, inopinatamente, i rossoneri al 50' raddoppiano sul solito lancio dalle retrovie, lavorato da Emmausso e rifinito dal solito Tascone, bravo a saltare il tenero Anastasio e a battere Adamonis con un preciso rasoterra dal limite. Una situazione tattica che il Catania mostra di soffrire particolarmente, Giugliano docet... Quello che fa ben sperare, come già ampiamente sottolineato, è la continuità di reazione della squadra, arrembante in avanti, in specie grazie alla supplementare verve atletica di Lunetta, inserito al 56' al posto dello stanco Luperini. Diverse le situazioni pericolose create dagli etnei, incluso il citato rigore fallito al 66' da D'Andrea (da capire se sia lui il rigorista oppure lo abbia tirato per il solo motivo di esserselo procurato) e l'incredibile errore "aereo" del medesimo attaccante ex Cerignola da un paio di metri rispetto alla porta di De Lucia. Il gran gol di Inglese al 97' (quarto stagionale) e il pareggio in "zona Cesarini" di Di Gennaro su assist "redimente" di D'Andrea, facilitati peraltro da un atteggiamento troppo passivo dei padroni di casa, nell'infuocato e concitato finale imbottiti di difensori da mister Capuano, certificano comunque un ulteriore passo di avvicinamento alla definitiva costruzione di un solido edificio da parte dell'allenatore calabrese. Nessuna celebrazione eccessiva, si poteva e si doveva fare di più; ma, contestualmente, nessuna sterile e inutile polemica per una vittoria non giunta nell'ambito di un contesto di grande difficoltà. La cosa più intelligente da fare? Riempire il "Massimino" domenica prossima in occasione del match contro il Latina, un avversario sulla carta "possibile". Il campionato è ancora lungo... Let's go, Liotru, let's go!!!