Una card che fa discutere

 

La presa di posizione di parte della tifoseria, seguita da una precisazione del presidente S.I.G.I. Ferraù.

Dopo la conferenza di presentazione di lunedì scorso, la "Catania Card 11700" sta diventando il principale argomento di discussione nell'ambiente legato alla società etnea.
Stamane, la pagina facebook "La domenica allo stadio", notoriamente legata al tifo organizzato della Curva Nord, ha ricevuto e pubblicato il seguente comunicato:

"Il Catania è la sua comunità. Di questa comunità fanno parte tutti e siamo tutti sullo stesso piano, perché con una maglia rossazzurra addosso siamo tutti fratelli. Quando abbiamo fatto la raccolta fondi a giugno lo spirito che ci ha animato è che a tutti, ciascuno secondo le proprie possibilità, venisse data la possibilità di contribuire ad aiutare il Catania. Senza che nessuno si sentisse escluso perché economicamente non poteva. E se abbiamo osservato la sobrietà di chi potendo fare di più ha contribuito maggiormente, ci ha commosso il gesto del bambino accompagnato dal papà che ha rotto il salvadanaio con le monetine sul banchetto a piazza Dante, offrendo i suoi risparmi ai nostri colori.
Questo c’è, più che di sbagliato, di ingiusto nelle tessere sostenitori che avete presentato: che avete fatto sentire in grado di aiutare il Catania solo chi se lo può permettere, negando questa possibilità a chi, magari, se aveste chiesto cinquanta euro, avrebbe fatto un sacrificio e li avrebbe dati.
Ma noi non dobbiamo insegnarvi il mestiere. Vi chiediamo solo di dare a tutti la possibilità di aiutare il Catania"

A stretto giro di posta, il presidente S.I.G.I. Giovanni Ferraù ha pubblicato un post sul proprio profilo nel medesimo social network, il cui testo riportiamo integralmente:

"23 luglio 2020, ore 11:49...
“Il Tribunale di Catania, visto quanto sopra, aggiudica il 95,4% delle azioni del Calcio Catania alla Sport Investment Group Italia S.p.A.”;
le lacrime, quelle vere, scendono e... la Storia continua, grazie al sacrificio di pochi, grazie a SIGI.
Il 23 luglio 2020 non può essere dimenticato.
Il Calcio Catania va sostenuto senza se e senza ma; chi può, e solo chi può, deve sostenere i nostri colori.
La Catania Card è uno strumento semplice di finanziamento collettivo, non sarà lo strumento perfetto ma è un inizio...
Non è obbligatoria e chi non la sottoscrive, perché economicamente non può, resta protagonista della Storia; ma chi può sostenere economicamente quest'avventura ha il dovere di farlo.
È un piccolo debito che abbiamo con la nostra maglia, con la nostra Storia, nulla di più.
Ovviamente, COVID permettendo, ci sarà il tempo per gli abbonamenti ordinari, ridotti, per famiglie, anziani e disabili.
Chi è nato sotto il Vulcano non dimentica mai, ne sono sicuro.
Oggi è il tempo della compattezza; la critica può essere un aiuto per chi la riceve, guai a negarla, ma l'appartenenza ai colori è unica e tale deve essere.
Il 23 luglio 2020, la Storia è continuata grazie a pochi, oggi deve proseguire grazie a tutti.
SottoscriviAmo la Catania Card.
Noi (tutti) siamo il Calcio Catania ❤️?
#sigi #cataniacard #matricola11700"

Quel che Ferraù sottolinea, come già fatto durante la trasmissione "Corner" su Telecolor lunedì sera, è che l'eventuale apertura della campagna abbonamenti prevederà prezzi alla portata dei ceti meno abbienti, con agevolazioni per talune categorie di persone. Tuttavia, quel che chiede parte della tifoseria è una cosa diversa, cioè che l'iniziativa relativa alla Catania Card - e quindi al sostegno diretto ed attuale nei confronti della società -, venga allargato alle medesime persone prevedendo un taglio ad hoc della stessa Card. Staremo a vedere se tale proposta verrà ascoltata dalla società ed avrà o meno un seguito...