Un tris che accende una fiammella
- di Max Licari
- Serie C | Trapani | Editoriale |
- 30 Mar 2025 7:42

Gioia rossazzurra a Trapani
Max Licari sul tris di Trapani. Anastasio, Di Tacchio e Lunetta sontuosi, trend in netta ascesa.
Vittoria limpida, squadra in progresso
Terza vittoria esterna consecutiva, terza partita di fila conclusa a porta inviolata, ottavo risultato utile consecutivo, una sola sconfitta nelle ultime undici gare, quinto posto agganciato a quota 47, scavalcando il Benevento sconfitto dalla capolista Avellino. Questa la fotografia del Catania attuale, una squadra in indubbio progresso fisico, psicologico e tecnico. Il netto e inequivocabile tris servito dai rossazzurri nello storicamente ostico "Provinciale" di Trapani, nobilitato da prestazioni di livello come quelle di Anastasio, Di Tacchio o Lunetta, non fa altro che confermare il mutamento di trend che gli uomini di Toscano stanno evidenziando da un paio di mesi a questa parte. Un successo mai messo in discussione, un risultato rotondo che, addirittura, sarebbe potuto lievitare a dimensioni tennistiche se Montalto non avesse fallito un paio di occasioni gigantesche (la prima, probabilmente, rappresenta uno dei gol "mangiati" più clamorosi dell'intera storia rossazzurra). In aggiunta, pur dovendo soffrire l'assenza per squalifica di un uomo chiave per la difesa come Di Gennaro, sostanzialmente non sono state concesse occasioni da rete a un team proveniente da ben cinque sconfitte consecutive e, conseguentemente, all'ultima spiaggia in direzione lotta playoff, nonché "gasato" dalle celebrazioni relative al centoventesimo anno dalla propria fondazione. Insomma, le prerogative per poter assistere domenica prossima al "Massimino" a un grande match al cospetto dell'Avellino, condito dalla presenza di un "sold out" che manca da tempo, ci sono tutte. Nessuna esaltazione, ovviamente. Il campionato del Catania, malgrado questo interessante colpo di coda, rimane ancora largamente insufficiente e abbandonarsi a inutili e pericolosi balletti euforici sarebbe l'inizio della fine oltre che rappresentare una figura alle soglie dell'imbarazzante. Di contro, appare necessario, oggi come non mai, rimanere con i piedi per terra e supportare questo abbozzo di crescita con l'unica arma a disposizione di una stampa e di una tifoseria assai coinvolte come quelle catanesi, il sostegno. Il sostegno accompagnato alla lucidità, supportato da analisi oggettive scevre da preconcetti, sia in negativo sia in positivo. Realtà dei fatti, cronaca, approfondimento sereno, sostegno caldo, questa la "scatola degli strumenti" da utilizzare oggi, se si vuole bene al Catania. Non possono bastare tre vittorie per abbandonare la sacrosanta critica, anche dura, così come non potevano e non dovevano essere sufficienti un paio di passaggi a vuoto per suonare al Liotru il fatale "de profundis", ammantato da quello stramaledetto autocompiacimento dell'autolesionismo o dell'autodistruzione tanto caro al siciliano. Equilibrio. Equilibrio. Equilibrio.
Primo tempo in bilico, ripresa a senso unico
Il tecnico rossazzurro sceglie Celli come difensore centrale mancino e assicura a De Rose un tempo di riposo, preferendogli Di Tacchio, al rientro dal primo minuto; in avanti, spazio al tridente "fantasia" con Jimenez, Stoppa e Lunetta. Il traballante Torrente (a fine gara esonerato dal vulcanico presidente granata Antonini) opta per la difesa a tre, inserendo Malomo, e un attacco centrato sull'ex Messina Anatriello, supportato dalla verve di Ciuferri, con alle spalle il redivivo Kragl. Il piano gara di Toscano (in tribuna, in quanto squalificato, e sostituito in campo dal secondo Michele Napoli) si mostra subito evidente: contrastare fisicamente fin dall'inizio un Trapani sulla carta superaggressivo (non a caso, arriva l'ammonizione per tutti e tre i difensori centrali etnei nei 45'), reggere botta e ripartire con tecnica e velocità (Anastasio, Jimenez, Stoppa, Lunetta) contro la non certo ermetica difesa di casa. I granata tentano l'assalto ma, al di là di un buon tiro dal limite di Toscano ben parato da Dini, non riescono a produrre quasi nulla, mentre il Catania, pur non scintillante nei fantasisti Jimenez e Stoppa, si fa pericoloso con un paio di calci piazzati, per poi far saltare il banco al 40' con una "perla" di Anastasio da almeno 25 metri, un eurogol bellissimo (terza rete stagionale) che consente ai rossazzurri di mister Napoli di chiudere in vantaggio la prima frazione. In avvio di ripresa, il Catania decide di realizzare un doppio cambio logico: dentro De Rose e Montalto al posto dell'ammonito Quaini e di uno spento Stoppa. L'eclettico Lunetta, da "falso nueve", scala a trequartista dietro il centravanti di Erice, mentre il pretoriano del tecnico calabrese va in mezzo a supportare un sempre sostanzioso Di Tacchio. Risultato? Già al 51' il Catania raddoppia. Sontuoso assist in imbucata dello stesso mediano ex Ascoli per Lunetta e prezioso pallonetto del 23 rossazzurro a scavalcare Uhkaj; quinto sigillo stagionale per l'ancor ventottenne "jolly" milanese. Sostanzialmente, la gara finisce qui, con il Trapani (ritoccato da Torrente con l'ingresso via via dei vari Daka, Ruggiero, Ongaro, Ciotti e Sabatino) alla vana ricerca di uno spunto in grado di riaprire la partita e il Catania debordante in ripartenza negli spazi larghi della difesa padrona di casa. Incredibile la rete a porta vuota fallita al 58' da Montalto (un errore probabilmente mai visto negli ultimi anni alle falde dell'Etna), così come improvvida appare al 75' la "rabona" del neoentrato Frisenna (il suo ingresso al 68' al posto di Jimenez rappresenta la chiara volontà di Toscano di donare maggiore solidità alla squadra negli ultimi 20') a cercare la porta da buona posizione dopo che il solito ex Casertana si era lasciato recuperare dai difensori granata a due passi dalla porta. Meno male che al minuto 86 ci pensa il più freddo De Paoli, subentrato allo stanchissimo Lunetta (fra i migliori in campo), a regalare al medesimo Frisenna il meraviglioso assist per il tap-in vincente che sigilla il risultato su un netto e meritato 0-3. Grande soddisfazione per il numero 20, catanese d.o.c., alla prima segnatura con la maglia della squadra del cuore. Un pomeriggio finalmente festoso per i colori rossazzurri in un campo dove negli ultimi anni, purtroppo, non erano accadute vicende felici. Adesso, testa all'Avellino. Nessuno "sconto"! Let's go, Liotru, let's go!!!