Un organico da sfoltire

Lodi e il Catania ai titoli di coda?

Lodi e il Catania ai titoli di coda? 

Focus sui giocatori che, reparto per reparto, potrebbero abbandonare il Catania nei prossimi giorni.

La linea era stata tracciata da Cristiano Lucarelli, il quale, nel corso di un suo recente intervento a Corner, aveva lasciato intendere che il Catania si stesse muovendo verso una forte “sforbiciata” dell’organico, composto da 28 elementi, troppi per poter lavorare al meglio. L’obiettivo è quello di portare la rosa a 22 componenti, con l’innesto di almeno quattro giocatori di rilievo, funzionali al nuovo corso tattico intrapreso (4-2-3-1). Inevitabile, dunque, cedere almeno 10 pedine, anche in virtù della necessità di ridurre il monte ingaggi, non solo per il delicato momento attuale, ma anche per poter trovare le risorse per sostenere lo stesso mercato di riparazione. I primi “epurati” hanno già abbandonato Torre del Grifo. Rossetti ha rescisso e si è accasato in Serie D all’ACR Messina. Llama ha fatto altrettanto e sta per tornare al Gymnasia y Esgrima di Mendoza, club della seconda divisione argentina, in cui aveva militato prima di tornare al Catania. Ce ne sono però almeno altri otto da sistemare.

Nel “nuovo” Catania non c’è spazio per Ciccio
Il nome più caldo in tal senso è quello di Francesco Lodi, finito ai margini del progetto tecnico. Lucarelli è stato più volte chiaro in conferenza: nel suo secondo mandato alle falde dell’Etna non ci può più essere spazio per la prevalenza delle esigenze dei singoli, che il tecnico considera come uno dei principali “mali” del Catania degli ultimi anni. Quello di Lodi è uno stato un vero e proprio equivoco, protrattosi per due anni e mezzo. Ciccio ha risolto molte partite con le sue giocate e i suoi calci piazzati, ma ne ha compromesse altrettante col suo passo lento, inadeguato al ritmo proposto da buona parte delle avversarie incontrate, e nella situazione che si è venuta a creare negli ultimi mesi, con una squadra orfana di un reparto arretrato degno di questo nome (vuoi per le partenze di elementi importanti, da ultimo Aya, vuoi per le caratteristiche offensive dei terzini), la sua presenza in mezzo il campo è risultata deleteria, in quanto si è avvertita la necessità di proteggere la difesa con un incontrista come Rizzo, che in questo modo è riuscito a rilanciarsi. Nonostante l’età, Lodi è un giocatore che continua ad avere molto mercato. In estate era stato cercato dalla Juve Stabia, che potrebbe riprovarci nonostante la presenza in organico di elementi come Calò e Di Gennaro. Un’altra opzione che permetterebbe al giocatore di tornare nella terra natia, la Campania, è quella costituita dall’Avellino che ha da poco cambiato proprietà. Tra i corteggiatori ci sarebbe anche la Triestina, società ambiziosa del girone B ma reduce da un girone d’andata deludente.

Adesso i mediani sono (numericamente) troppi; nodo Welbeck da sciogliere
Il regista di Frattamaggiore non è l’unico con le valigie in mano nel suo reparto. Un giocatore da tempo fuori dai piani ma rimasto a libro paga per carenza di squadre interessate è Peppe Fornito, il cui contratto scade a fine stagione, sicché si potrebbe trovare un accordo per la risoluzione. Col passaggio al 4-2-3-1 non occorrono più molti centrali: al momento i titolari sono Rizzo e Dall’Oglio e le prime alternative Biagianti e Bucolo. Un eventuale innesto in questo settore determinerebbe la possibile partenza di Saro. Ma non dimentichiamoci della peculiare situazione che riguarda Nana Welbeck: se gli sviluppi che riguardano il suo stato di salute dovessero essere positivi, potrebbe essere lui il vero rinforzo per la mediana, altrimenti si dovrebbe lavorare ad una risoluzione, con possibile conferma degli altri centrocampisti, se non altro per ragioni numeriche.

In difesa occorrerà un “repulisti”
Il reparto che più di ogni altro ha bisogno di un restyling è la difesa. Le fasce sono coperte da Calapai e Biondi (o Noce) sulla destra e da Pinto e Marchese sulla sinistra. L’unico che potrebbe salutare sarebbe il terzino di Delia, per questioni anagrafiche e contrattuali (anche lui è in scadenza). Molto si dovrà necessariamente muovere, invece, per quanto riguarda i centrali. Silvestri è l’unico punto fermo mentre Esposito potrebbe essersi guadagnato la conferma con le buone prestazioni delle ultime settimane. Mbendé e Saporetti, invece, oltre ad essere stati falcidiati da problemi fisici, non hanno mai del tutto convinto e sembrano destinati all’addio, dal momento che almeno un rinforzo di spessore dovrà essere necessariamente operato.

Tanti trequartisti, forse troppi, se ritorna Manneh
Nutrita è, al momento, la batteria di trequartisti. C’è innanzitutto Biondi, che si è ritagliato uno spazio importante da esterno offensivo e meriterebbe ulteriore fiducia. Sulla sua stessa zolla di campo possono muoversi sia Sarno che Barisic. Almeno uno dei due, tuttavia, potrebbe (o dovrebbe) partire. Il fantasista ex Foggia e Padova ha recuperato dall’infortunio ed ha dimostrato di possedere ancora i colpi per poter decidere le gare, ma è altresì gravato da un ritardo di condizione e su di lui la società, di concerto col tecnico, dovrà fare una seria valutazione: ci si può permettere il rischio di attenderlo e di sperare che non incappi in nuovi contrattempi fisici? Nell’ottica di un contenimento dei costi, la risposta potrebbe anche essere negativa. Lo sloveno invece è tenuto in gran considerazione da Lucarelli ma continua ad esprimersi su livelli lontani da quelli della seconda parte della stagione 2017/18 (ricordiamo che anche lui è rientrato da un lungo e grave infortunio). Le altre caselle sono occupate da Mazzarani, Di Molfetta e Catania, sui quali si dovrebbe continuare a puntare: “Spider Mazza” ha dalla sua parte la duttilità ed il fatto di essere stato uno dei migliori per rendimento nella prima metà di campionato; l’ex Piacenza, dopo un avvio difficile, sembra aver cominciato a trovare la propria dimensione; Lele è il classico giocatore “buono per tutte le stagioni”. Ad essi però dovrebbe aggiungersi Manneh, di ritorno dalla Carrarese, con la possibilità di accrescere la concorrenza e rivedere le gerarchie interne. Ulteriori innesti determinerebbero inevitabili e plurime cessioni.

Uno tra Curiale e Di Piazza pronto ai saluti
Chiudiamo con i centravanti. Sia Di Piazza che Curiale hanno reso al di sotto delle aspettative (soprattutto il secondo, che peraltro è “recidivo”) e per motivi diversi potrebbero essere messi in discussione dalla società. La certezza è che serve come il pane a Lucarelli un nuovo attaccante, da utilizzare possibilmente come titolare e preferibilmente con un certo “pedigree”, un usato sicuro sul quale scommettere per avere in cambio quel bottino di reti necessario a garantire un salto di qualità. Col budget a disposizione trovarlo non sarà facile, se non attraverso il ricorso ad un prestito. Un attaccante, chiunque esso sia, comunque dovrà necessariamente arrivare ed il giocatore destinato a fargli spazio, per ragioni tecniche, sembra essere Curiale, il quale però in questo momento ha meno mercato rispetto a Di Piazza, che a sua volta paga un deficit caratteriale che potrebbe favorire il suo sacrificio. Molto dipenderà dalla competitività del nuovo acquisto: un nome di grido potrebbe coesistere meglio, anche a livello di gestione, con Curiale, mentre una scommessa potrebbe essere più che compatibile con la conferma di Di Piazza.