Un Reggio di sole

Di Piazza, gol pesantissimo...

Di Piazza, gol pesantissimo... 

Max Licari sul convincente successo contro la Reggina, Il 4-3-1-2 pare funzionare e Sarno ne è il profeta...

Chi ben comincia…
Il miglior Catania della stagione nel momento in cui maggiormente serviva. Presto per intonare peana, ma non poteva esserci miglior esordio per il Sottil-bis all’alba di un playoff lungo e difficile che, fra l’altro, non vede favoriti i rossazzurri ai nastri di partenza, complice un campionato fallimentare. Da quando la società ha deciso di tornare sui suoi passi, richiamando il tecnico di Venaria Reale, un po’ tutti si chiedevano se la “pietanza riscaldata” avrebbe avuto o no un effetto rifocillante su un gruppo apparso alla frutta sotto il profilo psicologico e atletico. In settimana si erano registrate, con un pizzico di speranza frammista a giustificato scetticismo, le insistenti voci provenienti da Torre del Grifo, improntate a un cauto ottimismo derivante da un liberatorio chiarimento tra società, tecnico e giocatori e da un nuovo “patto tecnico” finalizzato a ridisegnare la squadra secondo schemi più consoni alle caratteristiche degli interpreti. Ebbene, se il buongiorno si vede dal mattino, si può cautamente far rinascere la speranza negli affranti cuori dei supporters del’Elefante, pur nella consapevolezza che troppo in passato ci si è “bruciati” in illusioni immediatamente trasformatesi in cocenti delusioni per indulgere in inutili trionfalismi. Si è fatto un passo, si è data una risposta importante, si è meritato l’applauso dei circa 6.500 “innamorati” presenti al “Massimino”, ma non si è fatto ancora nulla; il percorso è lungo e irto di difficoltà. Pertanto, meglio rimanere umili, evitare dichiarazioni roboanti (difatti, la squadra prosegue, anche scaramanticamente, nel proprio silenzio stampa) e pedalare con determinazione, giacché domenica prossima andrà in scena un’altra battaglia in terra ostile. Non sappiamo ancora con quale formazione il Catania (testa di serie, in quanto migliore quarta) andrà a confrontarsi fra Feralpi Salò, Carrarese, Monza, Arezzo o Potenza, ma la certezza è che in ogni caso si tratterà di guerreggiare fino al 90’ contro uno stadio intero e un avversario comunque forte e desideroso di vincere. Però, questa volta, a differenza di quanto troppo spesso accaduto durante la “regular season”, si volerà in trasferta con una più forte consapevolezza dei propri mezzi, figlia di questo 4-1 rifilato a una buona Reggina; un risultato netto e inequivocabile abbinato a giocate tecniche finalmente degne del blasone etneo. Il gol del vantaggio di Sarno, per esempio, è frutto di una “perla” individuale che da tempo non si vedeva alle falde dell’Etna. Ma fa ben sperare anche il fatto che il nuovo 4-3-1-2 abbia funzionato e che abbiano segnato tutti gli attaccanti, compresi i discussi Marotta e Di Piazza. Insomma, i presupposti per tracciare un nuovo percorso ci sono, ma bando all’esaltazione, perché sarebbe veramente l’inizio della fine. Così come si è rivelato esserlo lo sciagurato irridente “trenino” amaranto del “Granillo”, foriero di future sventure nella terra dei Ciclopi. Mai esagerare…

Un 4-3-1-2 che funziona
Sottil era tornato proprio con l’idea fissa di provare questo modulo, avendo a disposizione un Sarno maggiormente in condizione. Bisogna dire che l’esordio si è rivelato convincente. La scelta del centrocampo più robusto, senza Lodi (rimasto in panca fino alla fine), in grado di proteggere il trequartista (Sarno) a supporto delle due punte pure (Marotta e Di Piazza), a mio parere, si è rivelata decisiva, in quanto ha permesso all’ex foggiano di svariare a piacimento sulla trequarti avanzata, scegliersi la posizione, nonché guadagnare campo per le imbucate palla al piede che sono la sua specialità. La sua posizione dietro le linee dei mediani reggini (in specie Zibert e De Falco) è stata la chiave di volta della partita, sbloccata subito al 17’ con la prodezza in assolo cui si è già accennato. Ha ricordato, più o meno, quanto architettato da Drago a Reggio Calabria in campionato nella gara di ritorno vinta 3-0 dai padroni di casa. In quel caso fu Bellomo a fare il Sarno, mandando in tilt il meccanismo difensivo rossazzurro. Cevoli ha, invece, impostato un 3-5-2 più difensivo, con Strambelli in mezzo e l’ex barese seconda punta a sostegno del veloce Doumbia; un modulo che si è rivelato poco efficace contro l’inusuale aggressività della mediana catanese, malgrado la Reggina sia riuscita subito a pareggiare (19’) con una giocata dello stesso attaccante franco-maliano rifinita da Salandria a due passi da Pisseri (nell’occasione è Marchese, poi protagonista di una prestazione sicuramente positiva, a perdere il centrocampista amaranto). Da notare come il pressing di Bucolo e Rizzo, ben orchestrato da capitan Biagianti nel ruolo di punto di riferimento centrale davanti alla difesa, ha garantito a Sarno libertà di inventare per i tagli di Marotta e Di Piazza, apparsi (alla buon’ora) vogliosi di proporsi al tiro come alla sponda per il compagno. Tant’è che il Catania, prima di raddoppiare al 36’ con un cross di Marchese toccato di testa da Di Piazza e messo in porta da una sfortunata deviazione di Gasparetto, aveva ben giocato e impegnato Confente in una grande parata su colpo di testa di Silvestri. Nella ripresa, sebbene anche Cevoli sia passato al 4-3-1-2, inserendo Baclet al posto di Procopio, con lo spostamento di Bellomo nel ruolo di trequartista, è sempre il Catania a menare le danze e ciò dice tutto sulla differenza totale di atteggiamento rispetto alle ultime partite di campionato. Piuttosto che gestire (la Reggina avrebbe avuto pur sempre necessità di realizzare due reti per passare il turno), l’undici di Sottil ha spinto in avanti, prima fallendo una rete clamorosa con Marotta, liberato da solo davanti alla porta da Di Piazza e poi realizzando al 57’ la rete del 3-1 “tagliagambe” con lo stesso attaccante ex leccese (questa volta ben liberato da un prezioso assist del barbuto compagno di reparto), bravo a battere l’estremo ospite con un piattone sul palo più lontano. Di lì in poi la partita si è sostanzialmente conclusa, malgrado la Reggina un altro paio di occasioni le abbia costruite, in particolare un possibile (a mio parere netto) rigore non fischiato da Ayroldi al 61’ per fallo di mano di Sarno su punizione dal limite di Strambelli e un tiro alto di Gasparetto a due passi da Pisseri al 90’, quando però il match era attestato sul 4-1, siglato all’81’ da Marotta su assist del neoentrato Curiale. Ma i rossazzurri avevano comunque costruito altre occasioni, anche dopo l’innesto dei vari Carriero, Llama, Angiulli e Manneh, a suggellare una prestazione davvero convincente e benaugurante. Meritati gli applausi e i cori finali. Di tutto lo stadio…

il 19 per non fermarsi…
Domenica 19 maggio sarà l’occasione di confermare quanto di buono fatto vedere contro la Reggina. Si giocherà in trasferta, con il vantaggio della gara di ritorno al “Massimino”. Se si è svoltato veramente, lo si vedrà dall’approccio proprio alla gara esterna, giacché quello si è rivelato il “tallone d’Achille” della stagione etnea. Il fatto che si giochi a distanza così ravvicinata dovrà essere gestito dal tecnico nel miglior modo possibile, anche pensando a qualche eventuale variazione figlia di un ragionato turnover, ma l’aver trovato un assetto di base lo aiuterà molto in questo senso. Avanti, con rinnovata fiducia! Let’s go, Liotru, let’s go!!!