Udinese-Catania (2-1): Suicidio perfetto

Lodi, ingresso tardivo al

Lodi, ingresso tardivo al "Friuli"... 

Il commento al match del "friuli" tra bianconeri e rossazzurri. I temi "caldi": troppi errori; mercato, tre eventuali priorità; Parma, vietato sbagliare.

Troppi errori
Francamente, se in difesa ti consegni all’avversario negli unici due tiri pericolosi e in attacco fallisci puntualmente reti a tu per tu con il portiere, non puoi pretendere di fare risultato, né con l’Udinese terza in graduatoria né con il modestissimo Bologna di Pioli, per esempio. Certo, la classifica, alla luce del pareggio del Siena a Napoli e delle sconfitte di Cesena e Novara, rimane rassicurante, ritrovandosi ancora i rossazzurri a 7 punti dal terz’ultimo posto (e i 25’ con la Roma da recuperare), ma non si può sicuramente dire che il nuovo anno sia cominciato con il botto per gli uomini di Montella. Attualmente, il Catania è una delle squadre che subisce di più in difesa e meno “punge” in attacco. E un minimo di attenzione ciò lo deve attivare. Obiettivamente, viene subito fuori una riflessione che non può non essere condivisa. In buona sostanza, da settimane parliamo del mercato rossazzurro, indicando “buchi” o necessità vere o presunte, senza che si sia appuntato sufficientemente lo sguardo su un dato numerico incontrovertibile: il capocannoniere etneo è Lodi, centrocampista di riferimento, con 5 reti, 3 su rigore e 2 su punizione dal limite. A 3 reti troviamo un difensore, Legrottaglie, un centrocampista, Almiron, e i due attaccanti centrali, Bergessio e Maxi Lopez, quest’ultimo già “dipartito” per altri lidi. Gli altri attaccanti a disposizione di Montella, Barrientos, Gomez e Catellani, hanno siglato un gol a testa. Suazo, al momento, appare una grande incognita, per motivi fisici naturalmente. Ora, se lo stesso Montella lancia chiari segnali alla società, affermando come questa “insipienza” offensiva stia divenendo troppo pesante ai fini della stessa classifica, risulta abbastanza lampante quale sia la carenza più evidente al momento: semplicemente, manca una punta in grado di assicurare quei 10/12 gol che ti garantiscano un cospicuo numero di punti e ti risolvano le partite più complicate. Ma non è solo questo, ovviamente. Oggi Montella ha riproposto il 4-3-3, a mio parere giustamente, ma non puoi andare a Udine a contrastare Isla e Armero con Marchese e Potenza! La forza della formazione friulana, fra l’altro priva di pezzi grossi come Benatia e Asamoah, oltre che nel sempiterno Di Natale, sta lì, tanto che la prestazione complessiva dei bianconeri di casa deve giudicarsi modesta. E contro un’Udinese così abbordabile si poteva e si doveva far di più. Magari non “Inventandosi” qualcosa che, sulla carta poteva apparire “goloso”, ma sul campo rivelatosi tragico. Cioè, Biagianti al posto di Lodi, uno dei migliori giocatori catanesi dall’inizio del campionato. Goloso perché un mediano di rottura al posto di un costruttore, avendo tre attaccanti davanti (Barrientos, Bergessio e Gomez) e dovendo fronteggiare in trasferta una squadra come l’Udinese poteva apparire una grande idea. Tuttavia, se metti in campo uno che dalle lacrime in poi, problemi fisici o altro, non azzecca una partita decente, il rischio non vale la candela. E, puntualmente, il campo ha risposto nella maniera più logica. Un Catania sì lento ma sufficientemente manovriero, si fa infilare in contropiede, fuori casa, al 19’ da Isla e Armero “calando” in otto su un calcio d’angolo. Ulteriori commenti appaiono superflui, come se i rossazzurri non conoscessero l’unica arma dell’Udinese. Cosa, poi, possa fare un giocatore lento come Marchese su Armero lanciato in velocità, ditemelo voi. Se, in aggiunta, fallisci reti a tu per tu col portiere come quella fallita da Gomez su bella imbeccata di Legrottaglie (fra l’altro, l’unica cosa buona dell’ex juventino in questa disgraziata gara), non puoi darti chance in campi difficili come quello di Udine. Tuttavia, se la prima frazione di gara etnea non può essere giudicata negativamente, perché tutto sommato avrebbe anche meritato di pareggiare, in particolare grazie a due giocatori come Almiron e Barrientos, fra i più attivi in fase di costruzione in mediana, è la ripresa a far pensare; una ripresa che ha ricordato fin troppo la prestazione inconcludente di Bologna. Mi sarei atteso subito accorgimenti appropriati, come pere esempio la sostituzione di un inguardabile Biagianti con Lodi, o magari Catellani per un Gomez poco reattivo, ma così non è stato. E di conseguenza, giochicchiando giochicchiando, ecco l’ennesimo puntualissimo pastrocchio al 57’, e la frittata è fatta. Come consegnarsi facilmente e tranquillamente a un avversario in giornata abbastanza grigia e senza eccessiva voglia di gettarsi all’attacco all’arma bianca. Un delitto “perfetto”. Meglio, un “suicidio” perfetto. Inutile sottolineare l’attuazione delle chiusure difensive di Potenza, Legrottaglie e Marchese in occasione del raddoppio di Di Natale, perché ci faremmo tutti del male. Tardivi gli ingressi di Lodi, Llama e Catellani, con una constatazione a rimorchio: Lodi ha giocato una mezz’ora da migliore in campo e Catellani ha provocato l’inutile (e generosissimo) rigore finale trasformato dallo stesso ex udinese. Insomma, una prestazione complessivamente deludente proprio perché al cospetto di un avversario non proprio nel suo frangente migliore e in difficoltà di formazione a causa della coppa d’Africa (e con un uomo in meno in virtù del grazioso cadeau di Guidolin che inserisce dall’inizio lo spento Abdi al posto di Floro Flores). C’è da migliorare, senza dubbio.

Mercato, tre eventuali priorità
E c’è da sistemare qualcosa con il mercato, se non altro per rimanere “serenissimi” riguardo al prossimo futuro, un futuro che vuol dire, non dimentichiamolo, salvezza tranquilla, senza voli pindarici, giacché al momento il Catania sta facendo lo stesso campionato dello scorso anno in termini numerici e, facendo le debite proiezioni, ci si può attendere un risultato finale abbastanza similare. Tornando alle priorità, mi pare che possano ridursi a 3+1, con l’avvertenza che non è detto che la società colmi tutte le lacune proprio in questa finestra di mercato. Servono: un portiere, un esterno difensivo (almeno), un attaccante. Se Montella giocherà con la difesa a 4, il centrale si potrebbe non prendere, dato che Bellusci (o eventualmente Potenza) può alternarsi con Legrottaglie e Spolli. In caso di difesa a 5... Ora, della punta già ho scritto. Obiettivamente manca un goleador alla luce della partenza di Maxi Lopez. Prenderne, però, uno tanto per prenderlo non servirebbe a nulla. Se lo si deve prendere, lo Stracqualursi di turno sarebbe ideale, non certo “vantaggiatamenti” vari... Capitolo portiere (onestamente, oggi a Campagnolo nulla può essere imputato): ci vuole, questo è sicuro. Da vedere se la società deciderà di prendere il Frison di turno ora o a giugno. In caso di decisione “differita”, si tratterà di un rischio molto corposo, comunque. Per quanto concerne l’esterno, Ilsinho sembrerebbe vicino. Ma lui sarebbe ideale o per il 4-4-2 o per il 3-5-2. Non è un terzino, ovviamente. Non un sostituto di Alvarez, per intenderci. Probabilmente, potrebbero giocare il brasiliano e Marchese nell’ambito della difesa a 5, ma a quel punto ci vorrebbe un altro centrale difensivo. Su Marchese ho un’idea abbastanza chiara: ha fatto benino nel 3-5-2, perché coperto a sinistra da Spolli; quando deve fare il terzino nella difesa a 4, il suo voto medio si aggira intorno al 4,5, perché in A gli attaccanti e gli esterni offensivi sono in genere più veloci e tecnici di lui. Quindi...

Parma, vietato sbagliare
Il Parma di Giovinco (vera “bestia nera” rossazzurra) lo consociamo bene, ci abbiamo giocato da poco. Squadra tutt’altro che irresistibile, se possibile difensivamente meno “attenta” del Catania. Forse, con il nuovo tecnico Donadoni, in casa ducale si sta cercando una maggiore solidità (come testimonia lo 0-0 di Bologna), ma è team ampiamente alla portata, peraltro diretto concorrente nella lotta salvezza, che il Catania “deve” battere al “Massimino”. Nell’anticipo di sabato pomeriggio, però, Montella dovrà fare a meno di Legrottaglie e Almiron (al Parma mancherà Zaccardo), due assenze fondamentali. La speranza è che, magari, in settimana possa giungere qualche rinforzo in grado di incrementare il potenziale di scelta dell’Aeroplanino. A di là di ciò, il pubblico catanese vorrà rivedere la stessa grinta messa in mostra nel primo tempo con la Roma e... qualche gol sbagliato in meno!!! Let’s go, Liotru, let’s go!!!