UFFICIALE: Martinho rescinde e si accasa al Carpi

L'ultimo gol di Martinho con la maglia del Catania.

L'ultimo gol di Martinho con la maglia del Catania. 

Il brasiliano segue lo stesso iter che ha portato Spolli alla squadra neopromossa in Serie A.

Comunicato ufficiale Carpi
"Il Carpi F.C. comunica l’ingaggio del calciatore Raphael Martinho, svincolatosi dal Calcio Catania. Il centrocampista brasiliano ha firmato un contratto che lo legherà ai colori biancorossi per le prossime tre stagioni."

Martinho, che si è aggregato già stamattina al gruppo diretto da Fabrizio Castori, raggiunge l’ex compagno rossazzurro Nicolas Spolli seguendo lo stesso iter contrattuale: prima la rescissione col Catania (che in entrambi i casi perde la possibilità di monetizzare il cartellino, ma al tempo stesso si libera da un ingaggio pesante) e poi la firma con la compagine romagnola, pronta all’esordio assoluto in Serie A.

Un ritorno poco fortunato a 4 anni di distanza dall’approdo alle falde dell’Etna
Martinho, classe 1988, è stato prelevato dal Catania nell'estate del 2010 dalla società brasiliana del Paulista. Nel primo anno in rossazzurro il brasiliano ha mostrato una qualità poi riemersa prepotentemente due anni dopo a Verona: la duttilità, che gli permette di adattarsi facilmente sia da interno di centrocampo che da esterno sinistro d'attacco, senza escludere la possibilità di sacrificarlo, all'occorrenza, nel ruolo di terzino sinistro. Utilizzato spesso da Giampaolo, il brasiliano esce di scena poche partite dopo "l'avvento" del Cholo Simeone a causa dell'infortunio patito nella trasferta di Napoli. Concluderà la stagione con 14 presenze (11 in campionato, 3 in Coppa Italia) e il gol dalla distanza siglato nel match di Coppa contro il Brescia.

Nell'estate del 2011 il Catania prova a garantirgli continuità di rendimento con il prestito al Cesena. Non sarà un'annata fortunata, né per Martinho, che colleziona 18 presenze in campionato e una in Coppa Italia, né per i romagnoli che a fine campionato retrocederanno in Serie B.
La stagione 2012/2013 è quella del riscatto e del rilancio: il brasiliano va all'Hellas Verona in prestito con diritto di riscatto della compartecipazione, ed è tra i protagonisti assoluti della cavalcata della squadra di Mandorlini, con 10 gol in 30 partite che contribuiscono alla promozione in Serie A. Logico il riscatto della metà del cartellino da parte degli scaligeri nell'estate successiva. Il nuovo impatto con la Serie A è buono: a inizio stagione, complici le non perfette condizioni dei vari Halfredsson e Jankovic, Martinho gioca spesso, sia a centrocampo che sulla fascia sinistra. Segna il suo primo gol in Serie A contro il Sassuolo nelle prime giornate e si ripete a stretto giro di posta a San Siro contro l'Inter. Poi, l'esplosione dei compagni di reparto lo confina in panchina praticamente per tutta la seconda parte della trionfale stagione gialloblù, conclusa dal n°6 con 20 presenze (più altre due in Coppa Italia).

Al termine della stagione 2013/14 la comproprietà viene risolta col riscatto da parte del Catania della metà appartenente all'Hellas Verona per una cifra di poco inferiore al milione di euro. Il brasiliano è uno dei pilastri sui quali il neo ad Cosentino intende puntare per costruire una squadra da primato. Il tecnico Maurizio Pellegrino nelle prime uscite cerca di sfruttare la sua duttilità schierandolo sia da esterno d’attacco (indifferentemente a destra e sinistra) che da interno di centrocampo. Nel disastrato Catania di inizio stagione, che dopo tre giornate viene affidato a Giuseppe Sannino, Martinho è una delle poche note liete: firma tre reti (alle quali bisogna aggiungere il gol vittoria in Coppa Italia contro il Sudtirol) e dispensa assist. Nel derby col Trapani, tuttavia, la stagione di Martinho subisce un brusco stop a causa dell’infortunio rimediato al “Provinciale” di Erice e di una pubalgia che non lo abbandona. Sannino, in occasione della sfida col Livorno in cui deve rinunciare a buona parte dell’organico, forza i tempi e lo ributta nella mischia, suscitando le pubbliche rimostranze del presidente Pulvirenti, che non condivide la scelta, anche perché lo stesso Martinho è costretto a uscire anzitempo e ad osservare un nuovo (e lungo) periodo in infermeria. Quando, a febbraio, il brasiliano rientra in gruppo, trova un nuovo allenatore, Marcolin, che applica uno schema a lui poco congeniale (il 4-3-1-2), in cui può rendersi comunque utile nel finale di gara. Tuttavia, nel match di Pescara, proprio in zona Cesarini Martinho divora un’occasione colossale, e sul ribaltamento di fronte l’attaccante avversario Sansovini segna un gol da antologia regalando la vittoria ai padroni di casa. Il momento negativo prosegue nella successiva sfida interna contro il Frosinone, sfida che il Catania perde ed in cui Martinho, che era subentrato all’infortunato Coppola nella prima frazione di gioco, si infortuna a sua volta nella ripresa. L’ennesimo stop forzato di una stagione disgraziata. L’esperienza in rossazzurro del centrocampista si conclude con due comparsate contro Bologna e Brescia.

In totale, Martinho ha collezionato 36 presenze (e 5 reti) con la maglia del Catania: 11 nella prima stagione in Serie A, 20 in quella di B appena conclusa (con 3 gol all’attivo), e 5 in Coppa Italia tra il 2010/11 ed il 2014/15, con 2 reti.