Torino-Catania (2-2): L'otto volante!!!

Bergessio, al tredicesimo gol stagionale

Bergessio, al tredicesimo gol stagionale 

Il commento alla gara di Torino che ha concluso nel miglior dei modi la stratosferica stagione rossazzurra. Un campionato d'alta quota coronato dall'ottavo posto finale.

Chiusura in bellezza
Missione compiuta! Il Catania pareggia in casa del Toro e, complice l’ennesima figuraccia dell’Inter contro l’Udinese, conquista meritatamente l’ottavo posto finale del campionato 2012/13. Come uno scudetto. L’ottavo posto finale, infatti, garantisce agli etnei la qualificazione diretta agli ottavi di finale della prossima Coppa Italia. Un’impresa mai riuscita prima. Un record prestigioso che corona al meglio una stagione stratosferica, foriera di tante soddisfazioni. Prima fra tutte l’aver conquistato la settima salvezza di fila (discorso mai seriamente in discussione, archiviato già prima di Natale…). In secondo luogo, l’aver migliorato nuovamente il record di punti in A: dal 48 di Montella al 56 di Maran. Un +8 che, senza alcune clamorose sviste arbitrali e disattenzioni difensive in “Zona Cesarini”, poteva essere anche doppiato. Un’eresia? Assolutamente no. Perché dire che questo Catania poteva chiudere a quota 65-66 punti (piena zona Europa League) non è incompetenza calcistica. Anzi. Altre soddisfazioni? Aver dato fastidio ad avversari blasonati (la Juventus campione d’Italia ha sofferto non poco in entrambe le gare contro gli etnei), concludendo il torneo davanti a una formazione (l’Inter) che fino a qualche stagione addietro (2009/10) conquistava l’Europa e il Mondo. Tante soddisfazioni in un’annata da incorniciare e da tenere gelosamente tra i ricordi più cari. La gara di Torino, nonostante la vittoria sfumata negli ultimi minuti (ennesima rimonta subita, in futuro bisognerà lavorare molto su questo aspetto!), è stata la ‘passerella’ ideale per concludere al meglio questa stagione. Quattro gol, due per parte, e partita piacevole: vantaggio rossazzurro con Almiron (oggetto del desiderio del tecnico granata Ventura), pareggio torinista con Cerci (ala devastante), nuovo vantaggio etneo con Bergessio (tredicesima marcatura stagionale, record personale!) definitivo 2-2 granata con capitan Bianchi nel giorno della sua ultima partita da giocatore del Toro. E vissero tutti felici e contenti!

La stagione che verrà
Smaltita l’euforia per questa stagione esaltante bisognerà pensare alla prossima, dove confermarsi sarà sempre più difficile. Confermato mister Maran, allenatore esordiente ma all’altezza del compito, sarà la volta dei pezzi pregiati. A differenza della scorsa estate, qualche ‘grande nome’ andrà via sicuramente: Gomez, escludendo sorprese clamorose, è già in viaggio verso l’Atletico Madrid dell’ex tecnico rossazzurro Simeone; Marchese, in scadenza di contratto a giugno, andrà quasi sicuramente al Genoa. In uscita anche Lodi (destinazione Milano?), Potenza e qualche altro. Si viene e si va. Due son già arrivati: il centrocampista offensivo argentino Leto e il difensore slovacco Gyomber. Elementi promettenti per il Catania che verrà. Dai nuovi acquisti alle conferme: Barrientos (rivelazione dell’ultima parte di stagione), Bellusci (il futuro è suo ma occorre domare l’impulsività), Castro (acquisto azzeccatissimo), Legrottaglie (chioccia per i giovani), Izco (elemento insostituibile) e Bergessio (unico vero terminale offensivo). In secondo luogo, dare spazio e fiducia ad alcuni elementi provenienti dalla Primavera di mister Giovanni Pulvirenti (questa sera è arrivato il debutto in A dell'attaccante Petkovic). Largo ai giovani. Obiettivi? Sfiorata l’Europa, nella prossima stagione bisognerà ripartire quasi da zero: obiettivo primario la permanenza in serie A, nonché base fondamentale per un futuro sempre migliore. A seguire, migliorare il record di punti in A stabilito nel corso di questa stagione, a conferma di una progressiva ed inarrestabile crescita tecnica. Altri obiettivi? Fortificare la mentalità vincente venuta meno nelle partite decisive della stagione (in casa contro l’Inter, a Roma contro la Lazio, gli esempi più lampanti). Salvezza, record, crescita e mentalità. E l’Europa? Un passo alla volta, perché “chi va piano va sano e lontano”. Molto lontano. “Siete stati folli, siete stati affamati, siete stati umili, siete stati elefanti!”