Ternana-Catania 5-1: Nessun dramma, ma occorre ripartire subito

Antonio Giosa, giornata storta...

Antonio Giosa, giornata storta... 

L'analisi della partita del 'Liberati' di Terni

Perso contro una squadra di Serie B
Il Catania ha perso contro una squadra di Serie B. Non si tratta di uno strafalcione, ma di un dato di fatto, perché la Ternana di Cristiano Lucarelli è una squadra di categoria superiore. Aggiungo: sono dell’idea che, con l’attuale squadra, farebbe bene anche in cadetteria. A sostegno di questa tesi potrei anche aggiungere i numeri stratosferici macinati dalle fere (primi della classe con 12 punti di vantaggio e con una gara in meno rispetto alla seconda) nel corso di questo campionato. Potrei, ma non lo faccio, perché in questa sede si parla approfonditamente del Catania e non degli avversari. Questa premessa, però, era a mio avviso d’obbligo, perché il 5 a 1 incassato questo pomeriggio al “Libero Liberati” di Terni non è minimamente paragonabile ad altre debacle umilianti vissute negli ultimi anni. Quali? Semplice: il doppio 5 a 0 incassato a Monopoli (febbraio 2018) e Vibo Valentia (ottobre 2019). Non si tratta solo di un discorso legato al punteggio, tutt’altro. Il Catania di oggi, con tutti i suoi limiti e defezioni in avanti, si è giocato la partita a viso aperto al cospetto della migliore squadra dei tre gironi della Serie C. Se l’è giocata, con le proprie armi, reagendo ad un fortunoso (almeno per quanto concerne il gol di Defendi, sul quale pesa la deviazione decisiva di Giosa) uno-due micidiale dei rossoverdi nel primo quarto d’ora. Anzi, se il ‘buon’ Matteo Di Piazza, al 39’ del primo tempo, non avesse ciccato il pallone del possibile 2 a 2, probabilmente parleremmo di una altra storia. Una storia che cambia, inesorabilmente, qualche minuto più tardi, quando un liscio di Giosa favorisce il 3 a 1 umbro di Paghera, portando le due squadre al riposo con la Ternana avanti di due reti. Nessuna recriminazione, per carità, questo il calcio. Anche in avvio di ripresa, il Catania, se l’è giocata, creando in un paio di occasioni i presupposti del 3 a 2, ma finendo colpita nuovamente, al minuto 66’, da una gemma del neo entrato Damian. Una rete, viziata da un fuorigioco millimetrico (roba da VAR, quindi non da Serie C…), che ha messo la parola fine alla contesa. Il quinto gol, realizzato da Vantaggiato all’82’, serve solo alla Ternana per eguagliare il bottino di reti stagionali del Bayern Monaco (61) che vale la temporanea divisione della palma di squadra più prolifica d’Europa. Umbri e bavaresi, non aggiungo altro.

Nessun dramma
Incassare 5 reti in una partita non è mai bello. Anzi, fa malissimo. L’errore che non si deve commettere in questo momento è distruggere quanto di buono fatto dai ragazzi di Giuseppe Raffaele: 37 punti (sul campo sono 39 e, di conseguenza, il posto in classifica sarebbe il quarto, a -6 e con una gara in meno dal “corazzata” Bari…) in 23 partite che equivalgono al quinto posto in classifica. Un bottino ragguardevole, in linea coi programmi di una società che non ha mai sbandierato la volontà di vincere il campionato ma, semplicemente, di disputare una stagione dignitosa, indossando i panni della “mina vagante” per poi giocarsela nella lotteria dei play-off. A parte le vittorie di Avellino (4 a 0 sul Foggia) e Bari (1 a 0 nel derby col Monopoli) le altre hanno incappato in sconfitte ancor più pesanti: il Catanzaro ha perso in casa per 3 a 0 con la Casertana, mentre il Teramo ha subito al “Bonolis” un inaspettato 3 a 1 dal Potenza dei catanesi Bucolo e Noce, entrambi in campo dal primo minuto. Nessun dramma, quindi. Le possibilità di migliorare l’attuale posizione in classifica sono ancora tante. Testa bassa e pedalare, senza fare processi prematuri, in una fase cruciale della stagione.

Lo scacco matto di Lucarelli
Quando becchi un gol dopo appena 70 secondi, con un tiro da play-station del “matusa” Carlo Mammarella (classe 1982), analizzare le scelte inziali diviene un esercizio ancor più complicato. Privo di Martinez, Volpe, Russotto e, soprattutto, Piccolo (l’assenza del numero 14 si sente tantissimo), mister Giuseppe Raffaele aveva optato per un 3-4-3 puro, con Tonucci al posto di Sales in difesa, Calapai (il migliore dei rossazzurri) e Zanchi sulle fasce, Manneh e Golfo in avanti insieme a Sarao. Schieramento modificato già dopo sedici minuti - con il Catania già sotto di due reti - per via dell’uscita forzata di Zanchi (bloccato da un problema muscolare) e dal susseguente inserimento di una punta, Matteo Di Piazza, che ha stravolto completamente il progetto tattico ideato in settimana dal tecnico barcellonese. I frutti, in termini di occasioni, si sono visti nei successivi trenta minuti: il gol di Manuel Sarao (quinta rete in stagione) al 35’, il gol annullato a Di Piazza (fuorigioco millimetrico) e il successivo erroraccio davanti la porta dello stesso attaccante di Partinico. Occasioni vere, non casuali, figlie di un atteggiamento propositivo che ha messo in difficoltà le fere fino al minuto 9 della ripresa, quando Cristiano Lucarelli, il grande ex, ha dato “scacco matto” a mister Raffaele chiudendo il buco mancino con gli inserimenti di Suagher e Frascatore per Furlan e Mammarella, questi ultimi asfaltati da un Calapai devastante. Tappata quella falla il Catania è sceso di tono, mentre la Ternana ha preso il pallino del gioco, trovando dieci minuti più tardi la rete del 4 a 1 che ha chiuso il match.

Pronta reazione con il Bari
Il fittissimo calendario propone fra meno di quattro giorni l’occasione buona per rifarsi. Domenica 21 febbraio, alle ore 15.00, al “Massimino” arriva il Bari di mister Massimo Carrera, vittorioso al debutto sulla panchina dei galletti sul Monopoli. I pugliesi, nonostante siano l’autentica delusione del campionato, sono pur sempre una formazione tecnicamente superiore a quella etnea, costruita con fior di quattrini e velleità di promozione in quantità industriale. Paradossalmente, però, il Bari è anche l’avversario ideale per un pronto riscatto. E chissà che dopo il Foggia, Monopoli e Virtus Francavilla non arrivi la quarta vittoria di fila in casa proprio con un’altra formazione pugliese…