Taranto-Catania: Igor Marziano, da capitano a rivale

Igor Marziano, con la maglia del Taranto, in azione al Cibali

Igor Marziano, con la maglia del Taranto, in azione al Cibali  

Focus sui calciatori ed allenatori dal passato etneo e tarantino

PROTAGONISTA CON CUCCHI
Ottobre 1998. A completamento del centrocampo rossazzurro – allestito da Grazia Codiglione e dagli eredi del Cavaliere Angelo Massimino – arriva dal Como un centrocampista ‘fosforoso’ nativo di Lamezia Terme: Igor Marziano. L’acquisto del regista calabrese risolve i problemi in mediana riscontrati dal tecnico etneo, Pierino Cucchi, nel primo mese di campionato. Marziano, in quella prima annata, diventa titolare inamovibile, collezionando 28 presenze e 4 reti tutte portatrici di vittorie (3-0 all’Astrea, 2-0 al Benevento, 3-1 a Chieti e Giugliano). La stagione, tra tanti alti e qualche momento di appannamento, si incanala sul binario giusto. Il lungo testa a testa contro il Messina si conclude definitivamente il pomeriggio del 9 maggio 1999, quando il pareggio tra il Catania e la Juveterranova di Gela consegna la Serie C1 alla formazione rossazzurra.

Catania 1998-99  



Nella stagione successiva, Igor Marziano, tra i pochi a salvarsi dalla rivoluzione estiva, diventa capitano del Catania di Gianni Simonelli, ‘filosofo’ campano che ha rimpiazzato il buon Cucchi. La stagione si conclude con amaro settimo posto che equivale al fallimento dell’obiettivo stagionale: la qualificazione ai play-off promozione. In estate è ancora rivoluzione. Nel passaggio di società tra i Massimino e i Gaucci, lui, Igor da Lamezia Terme, resiste ancora insieme alla sua fascia di capitano. Resiste, ma non per tanto tempo. Nel marasma di un girone di andata a dir poco altalenante - vittoria sul Messina per 4-0, sconfitta a Palermo per 5-1, tanto per citare i ‘picchi’ più rappresentativi - nel mercato invernale salta anche la ‘testa’ di Marziano.

Parcheggiato per sei mesi al Cesena, in C1, nell’estate del 2001 Marziano sposa il progetto del Taranto di Ezio Capuano. Ma l’avventura tarantina del focoso tecnico salernitano non dura tanto. Dopo qualche mese, la dirigenza jonica lo sostituisce con Gianni Simonelli. A distanza di qualche anno si ricompone così la coppia vista a Catania nella stagione 1999-2000: Igor in campo a predicare il ‘vangelo’ di Gianni. Il percorso parallelo di jonici ed etnei sfocia nella decisiva doppia finale play-off. Il 2 giugno del 2002 si gioca l’andata, al Cibali. Vince il Catania per 1-0, grazie ad un golazo di Fini, ma il Taranto mastica amaro per una rete annullata proprio ad Igor Marziano. Nella finale di ritorno, allo “Jacovone”, il centrocampista lametino, con la maglia numero 4, si danna l’anima pur di segnare alla sua ex squadra. Ci va vicino, con un bomba mancina su punizione, ma non riesce a perforare il muro eretto da Gennaro Iezzo. Il triplice fischio finale consegna la B al Catania di Graziani&Pellegrino e tanta delusione agli ex Marziano e Simonelli.

Gianni Simonelli: al Catania nel 1999-00, al Taranto nel 2001-02  



MI RITORNI IN MENT...EX
Classica carrellata finale con gli altri ‘doppi ex’ di Taranto e Catania. Tra i pali il più rappresentativo è il portiere di Pola Zelico Petrovic: al Catania dal 1973 al 1977 (con una promozione in B vissuta da protagonista nel 1974-75), al Taranto dal 1977 al 1980. Altro estremo difensore è Massimo Zappino, in entrambe le squadre soltanto di passaggio.

Nel reparto arretrato troviamo: Walter Biagini, Giovanni Bertini,Giuseppe Marino,Gennaro Monaco (al Taranto nella prima parte del 2005), Alfredo Napoleoni, Tommaso Napoli (al Taranto come tecnico nel 2012), Silvio Picci, Adamo Puccini, Sergio Reggiani, Giuseppe Sabadini (al Catania nell’infausta stagione 1983-84, al Taranto come tecnico nel 2004-05 per quindici giornate), Ubaldo Spanio, Luciano Teneggi (al Catania negli anni sessanta), Giuseppe Unere

Nomi importanti in mediana: Michele Andreolo, Pasquale Apa, Lorenzo Barlassina (150 presenze in rossazzurro tra il 1976-77 e il 1978-82, al Taranto nella stagione 1982-83), Piero Braglia (a Taranto nelle vesti di tecnico), Alvaro Biagini (157 presenze nel Catania dal 1959 al 1966, concluse la carriera da calciatore proprio in rossoblu), Guido Biondi, Vincenzo Esposito, Andrea Mazzaferro, Andriano Mezavilla, Gianni Migliorini, Francesco Montervino, Luigi Pagliuca, Alessandro Pane (tarantino di passaggio nei primissimi anni ’90), Franco Panizza, Maurizio Raise, Daniele Sciaudone, Silvano Toncelli,

Elenco abbastanza vasto in attacco: Alessandro Ambrosi. Citazione particolare per l’attaccante livornese Loriano Cipriani, grande protagonista con entrambe le casacche: in rossazzurro dal 1989 al 1993 (oltre cento presenze e 42 reti), 34 reti nelle tre stagioni tarantine tra il 1994 e il 1997. Giordano Colaussi (fratello del Luigi campione del mondo con l’Italia nel 1938), Giorgio Corona, Guglielmo Coppola, Umberto Del Core, Nicola D’Ottavio, Vito Falconieri, Bortolo Mutti, Mario Nicolinini (anni ’30), Ciccio Passiatore (dal 2002 al 2006 come giocatore, nel 2010 come tecnico), Marcello Pellarin, Inacio Pià, Gianvito Plasmati, Giovanni Quadri e Giovanni Veglianetti

Altrettanto folto l’elenco dei tecnici che si sono avvicendati su entrambe le panchine: Piero Andreoli (protagonista della prima promozione in Serie A degli etnei nel 1954), il catanese Salvo Bianchetti, Adelmo Capelli, Francesco Capocasale (al Catania nella parte finale della stagione 1957-58), Pino Caramanno, Tonino Colomban (a Taranto come calciatore), Ivo Iaconi, Guido Mazzetti e Antonio Renna. Negli anni trenta e quaranta troviamo anche due magiari: Béla Károly e Géza Kertész.