"Stoccata" mancata...

Mister Ferraro dà istruzioni ai rossazzurri, ma oggi non è giornata...

Mister Ferraro dà istruzioni ai rossazzurri, ma oggi non è giornata... 

Max Licari sul pari di Cittanova. Bassa velocità di gioco, poche occasioni. Ma nessun dramma.

Doveva capitare, nessun dramma...

Non si poteva sempre vincere e lo si sapeva. Così, non giunge come un fulmine a ciel sereno questo pareggio di Cittanova, maturato al culmine di una prestazione non certo scintillante da parte della compagine etnea, supportata in terra calabrese (bella, ospitale e gastronomicamente eccellente) da circa mille splendidi tifosi del Liotru e dallo stesso presidente Pelligra, alla prima trasferta in campionato. Gara gagliarda, quella dei padroni di casa, atleticamente "tosti" e molto ben disposti dal proprio allenatore in un campo "ridotto" rispetto agli standard cui sono abituati i rossazzurri e, quindi, più facile da coprire grazie a un generoso pressing difensivo. Poco brillanti nell'organizzazione delle trame di gioco, Lodi e soci si sono fatti imbrigliare dal "denso" dinamismo del Cittanova che, a dispetto di una classifica asfittica (penultimo posto e numero zero nella casella delle vittorie), alla fine ha anche meritato di confezionare l'impresa di fermare la corsa della (quasi) inarrestabile capolista. In special modo, l'undici di Ferraro si è mostrato alquanto lento nel giro palla e "opaco" nella prestazione individuale di taluni uomini chiave, soprattutto dal centrocampo in su. Non era la partita di Lodi, facilmente soggetto al pressing in un campo così ristretto (forse, da questo punto di vista, il tecnico un pensierino a Palermo dal primo minuto avrebbe potuto farlo), ma anche le principali "frecce" a disposizione, dai titolari Sarno, Jefferson (preferito, per la prima volta, a Sarao) e Forchignone ai subentrati De Luca, Giovinco, Russotto o il medesimo Sarao, non si sono rivelate in grandissima giornata. Un po' meglio, a dire il vero, la ripresa esperita utilizzando le riserve di giornata, tuttavia non sufficiente a far gridare allo scandalo in relazione al gran punto guadagnato da Crucitti e compagni. Detto che, obiettivamente, i giallorossi di mister Fanello non hanno mai impensierito Bethers e che, in fin dei conti, tre occasioni nitide il Catania le ha comunque tirate fuori dal cilindro (Rizzo nel primo tempo, Jefferson e Russotto nella seconda frazione), non si può sottacere come il tutto si sia sviluppato nell'ambito di un pomeriggio assai difficoltoso in termini di costruzione e finalizzazione. Infine, ma non vuole costituirsi come alibi di comodo, il Catania la partita l'aveva anche potenzialmente vinta, giacché nel corposo recupero concesso dal direttore di gara Sarao subiva un nettissimo fallo da rigore. Un penalty solare che il mediocre Nigro di Prato non riteneva di assegnare, commettendo un errore (non il solo) clamorosissimo. Le immagini, inoppugnabili, dimostrano come il difensore calabrese addirittura abbatta con entrambi i piedi (a forbice) ambedue le gambe del centravanti meneghino, a pochi passi dalla porta del pur bravo Bruno. Giustificate le veementi proteste della panchina etnea, culminate nell'espulsione del tecnico Ferraro. Il rigore non è garanzia assoluta di rete siglata, ma l'occasione sarebbe stata esiziale ai fini del possibile successo finale del Catania. Evidentemente, doveva andare così e, come detto, va dato merito alla società e alla squadra locale che vanno a conseguire un risultato storico al cospetto di un avversario di assoluto prestigio. Ci può stare, chiaramente, perché appare impossibile, nell'arco di un torneo così lungo, mantenere livelli di concentrazione e performance tecnica costantemente ottimali. La giornata "storta", prima o poi arriva, bisogna accettarla e metabolizzarla con la necessaria serenità e maturità. In primis da parte della squadra e, poi, anche da parte dell'ambiente. Non è successo alcunché di drammatico, la classifica rimane ampiamente confortante (il pareggio del Lamezia mantiene i rossazzurri a più otto rispetto alla seconda) e si prosegue, di conseguenza, verso il raggiungimento dell'obiettivo finale tutti uniti e compatti. Del resto, se non ti esprimi al massimo e riesci a non perdere, allora vuol dire che sei realmente più forte e stai navigando nella giusta direzione.

Ferraro cambia modulo in corsa, ma la "velocità" rimane assai moderata

Mister Ferraro conferma il 4-3-3 tipo, con la sola novità di Jefferson in luogo di Sarao. Dal canto suo, Fanello risponde con un solido 3-5-2, capace di riempire tutti gli spazi del piccolo campo in sintetico. Il Catania, fin dal primo minuto, cerca di ruminare gioco in mediana, senza guadagnarsi la possibilità di trovare le classiche imbucate esterne per Sarno e Forchignone. Imbottigliato Lodi con un bel pressing portato in primis dai due attaccanti (in specie Crucitti, il migliore dei suoi), il Cittanova riesce a limitare, con attenti raddoppi, anche le letali discese, a supporto di Sarno, solitamente realizzate sulla destra da Rapisarda. Chiusi tutti gli spazi e acclarata la non eccelsa giornata dello stesso baby Vitale e dei tre attaccanti, i padroni di casa rischiano pochissimo, cominciando a innervosire i rossazzurri, incapaci di trovare il bandolo della matassa. Da registrare, in tutti i primi 45', una sola grande occasione, generata dall'unica sovrapposizione Sarno-Rapisarda andata a buon fine, con bel cross arretrato per l'accorrente Rizzo, assai impreciso nella stoccata a rete da buonissima posizione. Nella ripresa, il mister campano tenta immediatamente di cambiare l'inerzia del match, prima inserendo Boccia per Somma e De Luca per Forchignone, andando così a comporre un attacco "over", nonché "rischiando" di passare in vantaggio con Jefferson al 50' (colpo di testa alto sopra la traversa da favorevolissima posizione) e, una decina di minuti dopo, Giovinco per Lodi e Sarao per Jefferson, accompagnati dal relativo passaggio al 4-2-3-1. Con l'ingresso definitivo di Russotto per Sarno al 66', questa nuova disposizione qualche piccolo miglioramento lo fa registrare. Nulla di eclatante, ma si produce maggior pressione su un Cittanova sempre più chiuso nella propria metà campo. La nitida occasione aerea di Russotto al 93' e il rigore negato a Sarao al 95' ne sono palese dimostrazione. Ma non basta comunque. Prima parziale battuta d'arresto, fastidiosa ma fisiologica. Nessuna tragedia, testa bassa e pedalare.

Al "Massimino", contro il Canicattì, per riprendere la corsa...

Affinché questo piccolo "incidente di percorso" rimanga un fatto del tutto isolato, sarà necessario fare il proprio dovere domenica prossima in casa contro il neopromosso Canicattì. Altra partita non facile, al cospetto di un team che certamente farà di tutto per chiudere ogni spazio, al fine di conseguire un risultato di prestigio. Sarà necessario un altro piglio e una velocità di esecuzione nettamente superiore. I mezzi per riprendere la rotta maestra ci sono. Fiducia! LET'S GO, LIOTRU, LET'S GO!!!