Siposhow!

Sipos...fare!!!

Sipos...fare!!! 

Max Licari sulla vittoria interna contro l'Andria. Favola Sipos, Ceccarelli sontuoso. Bene i giovani Ercolani e Greco.

Pronto riscatto
Era stato richiesto da tutta la tifoseria: riscattare Monopoli almeno sotto il profilo della grinta, della determinazione, della volontà di sputare sangue per la maglia. Dimostrare di esserci e di voler lottare per i colori rossazzurri, al di là di tutte le difficoltà reali, oggettive. Una prima risposta, timidamente positiva, è giunta in settimana dalla ristrutturazione del CdA Sigi, con la discesa in campo in primo piano del maggior azionista Nicolosi (un primo passo che dovrà condurre improrogabilmente alla “dismissione” di Sigi stessa e alla rinascita di un serio e professionale organigramma del Calcio Catania). Tale “segno” è stato “rimpolpato” sabato sera dagli uomini di mister Baldini, i quali hanno risposto presente in campo, nel proprio stadio, in un terreno di gioco persino migliore di quanto si pensasse, dopo i legittimi allarmi delle scorse settimane. Evidentemente si è ben lavorato sull’erba del glorioso impianto di Cibali. Nessuna esaltazione, ovviamente. I “brocchi” di Monopoli non sono divenuti improvvisamente i “fenomeni” del “Massimino”, semplicemente perché non sono né gli uni, né gli altri. Lo stesso avversario non trascendentale, come del resto non lo era il team biancoverde di mister Colombo, impone necessaria prudenza ed estrema cautela nei giudizi. Tuttavia, non può essere sottaciuta la buona prova complessiva della squadra, con alcune individualità sugli scudi, in qualche caso addirittura sorprendenti. A dir la verità, conoscevamo Ceccarelli, buon attaccante esterno di categoria; quindi, non può stupire la prova maiuscola dell’ala ex Feralpi Salò, capace di mettere a ferro e fuoco la difesa federiciana e servire assist al bacio per i compagni. Di contro, non era in nostro possesso alcuna notizia del centravanti croato Leon Sipos. Pertanto, non saremmo onesti se dicessimo che l’esibizione sostanziata da corsa, sponde, sportellate e due gol di pregevole fattura del giovane slavo non ci abbia piacevolmente impressionato. La mancanza di una punta d’esperienza, che potrebbe comunque giungere in extremis dal mercato degli svincolati, non dimentichiamolo, si è rivelata uno dei “mantra” in negativo del mercato estivo in salsa etnea. Ecco, il fatto di aver subito assistito a una prova del genere, un tantino tranquillizza, sebbene sia troppo presto per emettere giudizi definitivi. Sipos dovrà confermarsi nel prosieguo del campionato, esaltarlo eccessivamente per una partita sarebbe deleterio, "in primis" per il ragazzo medesimo. Elogiarlo, invece, è d’obbligo. Ha cominciato come meglio non poteva e, soprattutto, ha dimostrato di avere la giusta personalità per “reggere” una casacca difficile come quella catanese. Adesso, su due piedi, non sapremmo rispondere a questa domanda: quale altro esordiente al “Massimino” ha mai, dal 1946 a oggi, siglato una doppietta? Sarebbe necessario fare una ricerca storica, che demandiamo agli esperti di Calciocatania.com Salvo Emanuele ed Enrico Salvaggio, ma a naso diremmo pochi o nessuno (gli esperti rispondono: Ciccio Lodi, nel suo esordio in A contro il Lecce, ndr). Così, potrebbe trattarsi di una delle “presentazioni” più clamorose della storia etnea. E non sarebbe poco… La cosa più importante, però, è aver dato un segnale di vitalità e di assoluta refrattarietà alla resa. Era necessario vincere, oltre tutto, anche per la classifica, dato che giungeranno, purtroppo, un paio di punti di penalizzazione per le note vicende relative al mancato pagamento delle spettanze di un paio di mesi fa. Andare a quota “+” era fondamentale e lo si è fatto.

Baldini spazza via Panarelli
La sfida nella sfida tra i due amici allenatori è stata vinta, senza dubbi di sorta, dal tecnico rossazzurro. Il 4-3-3 di Baldini, simile a quello di Monopoli, seppur leggermente diverso nell’impiego del rientrante Provenzano a centrocampo in luogo di Izco e nell’abbandono della deludente esperienza del “falso nueve” con l’inserimento di Sipos al posto di Russini al centro dell’attacco, ha letteralmente triturato il 3-5-2 pugliese, tanto che il tecnico ospite è stato costretto a modificarlo abbastanza presto, passando a un 4-4-2 più funzionale a contenere Ceccarelli e Russotto (in crescita, ma ancora lontano dai suoi migliori standard) sulle corsie laterali, questa volta ben coadiuvati da Calapai e da Pinto, più tonici rispetto a Monopoli. Splendido il gol confezionato dal duo Ceccarelli-Sipos al 8’: magistrale l’assist in verticale dell’ala romana sulla corsa del ragazzone di Varazdin, così come perfetta si è palesata la freddezza con cui quest’ultimo ha controllato e scaricato da due passi il pallone alle spalle dell’incolpevole Dini. A Monopoli si era andati sotto subito, al “Massimino” esattamente il contrario. E, chiaramente, la partita si è sviluppata in modo diametralmente opposto: grandi difficoltà degli ospiti a creare gioco in avanti, malgrado la buona volontà di Casoli e Bubas, gli elementi più qualitativi, corsie laterali ben presidiate dal Catania e possibilità di contropiede micidiali con le due ali e gli inserimenti di Rosaia, spesso innescati dalle sponde di Sipos. Poco o nulla ha combinato l'Andria in avanti, nemmeno dopo l’ingresso precoce del centrocampista Di Noia per Bonavolontà, mentre spesso pungente si è mostrato il Catania in ripartenza, con un Ceccarelli sontuoso sia sotto il profilo tecnico, sia dal punto di vista dinamico. Meglio, inoltre, ha giostrato Maldonado in regia, malgrado una pericolosa palla persa andata a innescare l’unica azione potenzialmente pericolosa della squadra biancazzurra. Bene i difensori centrali Ercolani e Monteagudo, che non hanno concesso nulla alle punte avversarie, con speciale menzione per il giovane centrale ravennate, fra i migliori in campo per tutta la gara. Il raddoppio di Sipos al 45’, su clamoroso errore di Fontana, ha così chiuso sostanzialmente una gara mai in bilico già alla fine della prima frazione, considerato che nella ripresa, sebbene Panarelli abbia cambiato parecchio, cercando di innestare qualità in attacco soprattutto con Tulli, l’Andria ha continuato a non rendersi mai pericolosa. Anzi, è stato proprio il Catania a sfiorare in più di un’occasione il terzo gol, anche grazie all’ingresso in campo di Russini (assai meglio da esterno), Biondi (al rientro al “Massimino” dopo l’esperienza a Pordenone), convincente nel ruolo di mezzala e, in special modo, di Greco. Ecco, questo è un ragazzo che ci ha impressionato. Nei pochi minuti in campo, ha mostrato grande corsa, personalità e qualità tecnica. Potrà essere una risorsa importante, dato che in mezzo la squadra sembra meno qualitativa e dinamica. Con i due ragazzi contemporaneamente in campo, obiettivamente, si è intravisto qualcosa di “futuribile”: a Baldini il compito di tramutare le belle intenzioni in realtà tangibile.

A Pagani con umiltà
Il Catania dovrà fare dell’umiltà e della disponibilità al sacrificio la propria forza. Nella consapevolezza delle difficoltà, si dovrà andare in ogni stadio, piccolo o grande, povero di storia o glorioso, consci dei propri limiti e dei propri pregi, pronti a lottare con il coltello fra i denti. Altrimenti, si potrà soccombere con tutti, come ampiamente esperito al “Veneziani”. La Paganese potrà dimostrarsi l’avversario giusto per comprendere se la lezione sia stata introiettata dai calciatori. Sarà difficile e i locali non regaleranno niente; se si vorrà venir fuori dal “Torre” con un risultato positivo, bisognerà ripetere la stessa prova sciorinata contro l’Andria. Con i piedi per terra. Let's go, Liotru, let's go!