Siena-Catania (0-1): 30 e Lodi!

Ciccio

Ciccio "settebellezze"... 

Il commento al match del "Franchi" fra bianconeri e rossazzurri. I temi "caldi": quasi salvi; parola alla difesa; Novara per chiudere il conto.

Quasi salvi
30 punti, +9 rispetto al terz’ultimo posto, una partita da recuperare. Solo questi dati numerici potrebbero fotografare al meglio l’importanza del risultato ottenuto oggi dal Catania a Siena, una vittoria fondamentale che, in pratica, consegna la salvezza ai rossazzurri di Vincenzo Montella. Si trattava di uno snodo cruciale del campionato e il Catania ha superato il cimento nel modo migliore, con grinta e determinazione, nell’ambito di una gara paradossalmente giocata in maniera meno qualitativa che in altre più sfortunate occasioni. Gli etnei vincono in modo “antico”: primo tempo attento ma pur sempre propositivo, sbloccato da un chiaro rigore fischiato da Russo e trasformato dal capocannoniere (7 reti) Lodi; ripresa “in the box” a soffrire, concedendo poco all’avversario e, quel poco, neutralizzandolo grazie agli interventi, finalmente, del portiere. E proprio Carrizo assurge a vero personaggio della partita. Montella ha fatto quello che doveva fare. Mi stupivano molto le indiscrezioni che volevano la conferma di Kosicki. Dopo ciò che si era visto a Torino, mi sembrava impossibile rischiare tanto. E l’Aeroplanino non ha rischiato. Ha messo dentro il quarto portiere stagionale (record) e ha avuto ragione. L’estremo argentino ha giocato una buona gara, risultando decisivo nella ripresa in virtù di un autentico miracolo sulla staffilata di Gazzi all’incrocio dei pali. Due punti in saccoccia grazie a una parata, era accaduto solo in un’altra occasione, nei 20’ di recupero con la Roma (in quel caso un punto guadagnato); peccato che poi il tutto si stato immediatamente vanificato dai 2 punti persi con la Juventus. Insomma, la speranza è che con Carrizo,, almeno per quest’anno, si sia chiusa la questione, con l’auspicio che il ragazzo possa assicurare un minimo di continuità di rendimento in quel ruolo. Ma, attenzione, non si commetta lo stesso errore da poco commesso in merito a Kosicki: un giorno campione, l’indomani brocco. Aspettiamolo alla riprova. Proviene da stagioni difficili, ha grande voglia di riscatto. Un punto a suo favore. Giudichiamolo compiutamente dopo qualche partita. Almeno.

Parola alla difesa
A mio parere, si è trattato della miglior partita difensiva stagionale del Catania, indipendentemente dall’avversario affrontato. Vero, il Siena è una compagine catenacciara in grande difficoltà quando deve impostare il gioco e concludere, in pratica sa fare solo un gioco, il catenaccio; tuttavia, sia a livello di prestazioni individuali, sia a quello di automatismi di reparto, Legrottaglie e compagni hanno convinto. Montella non poteva fare altrimenti che proporre il 3-5-2 con Izco e Marchese ai lati dei tre centrali, e il modulo ha funzionato grazie al grande stato di forma di Mariano (peccato per l’infortunio prematuro) e Giovanni (migliore prestazione stagionale) e alla feroce applicazione di Bellusci, anche lui convincente, così come lo stesso ”fratel Nicola” e Spolli, sebbene sugli ultimi due non si possano che nutrire certezze. La sorpresa Montella la propone in mezzo (Ricchiuti), le cui caratteristiche si attagliano benissimo alle “procedure” di ripartenza, e in avanti (Catellani), più attaccante di Gomez. Il primo tempo dà ragione al tecnico rossazzurro, anche se Catellani, ancora acerbo, non riesce a dare il necessario supporto al sempre mobile Bergessio. In particolare, ancora una volta sontuoso in mezzo Almiron, giocatore veramente di altra classe, capace di ridicolizzare un centrocampista di talento come D’Agostino, vero valore aggiunto di questa stagione in chiave etnea. L’infortunio di Izco al 7’ della ripresa costringe Montella a fare una scelta. E sceglie di mantenere il modulo, mettendo Llama e spostando Marchese a destra. Mossa comprensibile, sebbene l’argentino sia ancora lontano dalla migliore condizione, come la sua prestazione assai poco brillante conferma. Si opta, insomma, per una tattica più difensiva, come si evince dagli ingressi successivi di Seymour e Biagianti che, seppur con qualche sofferenza, conducono al risultato atteso. Non mi sento di non dare ragione a Montella. Certe volte, è necessario abbandonare il fioretto e imbracciare il randello. In definitiva, il Siena, pur avendo Sannino inserito 7.000 punte, riesce a produrre pochissimo, forse il solo già menzionato tracciante di Gazzi neutralizzato alla grande da Carrizo. Tre punti di platino ottenuti senza giocatori importanti, Motta e Barrientos su tutti. Bene così.

Novara per chiudere il conto
Adesso il Catania ha a disposizione un match point. Battendo domenica prossima al “Massimino” il Novara di Mondonico e dell’ex Mascara (per la seconda volta in stagione di ritorno nel suo ex stadio), sostanzialmente i rossazzurri conseguirebbero la virtuale salvezza, a 33 punti con 14 gare (compreso il recupero di Cesena) da giocare. Un’occasione unica, da sfruttare a pieno, ma solo a patto che si metta in campo la stessa feroce determinazione sciorinata a Siena. Magari rientreranno elementi importanti come Motta, Gomez o Barrientos (difficile), seppur vi siano da verificare le condizioni di Izco, il giocatore più in forma al momento, fondamentale per gli schemi di Montella. L’auspicio è che lo stadio possa essere pieno, grazie anche ai prezzi popolari. Il Catania sta meritando di potersi esibire in un “catino” ribollente di entusiasmo. Let’s go, Liotru, let’s go!!!