Senza possibilità di replica

Plasil,

Plasil, "invenzione" da dimenticare... 

Il commento di Max Licari pone in evidenza come si sia trattato di una gara segnata fin dall'inizio, in cui i rossazzurri mai hanno dato l'impressione di poter competere con l'avversario, al di là di qualsiasi scelta reale o possibile di Maran. Con una finestra sul "match dei match": Catania-Cagliari, sabato 8 marzo, ore 20.45.

Gara segnata
Se Maran avesse giocato con il 4-3-3, magari inserendo Keko-Leto-Fedato, e il Catania avesse preso 4 gol, gli si sarebbe dato del pazzo: “Au, ma comu, cu tutti ‘sti assenti, tu mi iochi accussì? Ma pensa a puttari u 0-0…”. Questo per mettere subito le cose in chiaro: inutile parlare del tecnico, delle scelte, dei cambi, inutile. Si è trattato di una gara segnata in cui i rossazzurri si sono consegnati a un avversario più forte. Amen. Starci a rimuginare sopra sarebbe addirittura deleterio, quando l’unica cosa che conta è pensare all’ultima spiaggia: Catania-Cagliari, sabato ore 20.45. Una partita che ha ancora un senso, e anche decisivo, grazie all’estrema scarsezza dell’attuale campionato di Serie A. Le dirette concorrenti del Catania vanno tutte a rilento. Il Chievo e il Sassuolo perdono. Il Bologna e il Livorno pareggiano. Il quart’ultimo posto dista ancora due punti. Incredibile, con 19 punti a 12 gare dalla fine, il Catania è ancora pienamente in corsa. Incredibile, con il peggior attacco, la terz’ultima peggior difesa, le sole 4 vittorie complessive, le 14 sconfitte in trasferta (nelle ultime cinque senza reti realizzate). Un’anomalia. Una stranezza della quale bisogna assolutamente approfittare. Ovviamente, facendo tutto il contrario di quanto fatto al “Ferraris”…

Priorità: recuperare Barrientos
Con il 3-6-1 articolato da Maran con l’unico obiettivo di limitare i danni in considerazione dell’assenza dell’intero reparto d’attacco titolare, si poteva solo sperare che il Genoa incappasse in una giornata storta e che la Dea Bendata per una volta guardasse con benevolenza il Catania. Troppi incroci fortunati. A Milano, Parma e Verona, pur mai segnando, aveva inanellato diverse occasioni da rete. Senza il trio Barrientos-Bergessio-Castro, speranze al lumicino. Direi, quasi azzerate, come puntualmente si è verificato. Il Genoa è andato in vantaggio, come di solito capita, in pratica alla prima occasione con Antonelli sull’altrettanto consueto errore difensivo (Spolli); successivamente il Catania si è suicidato (38’) rimanendo in 10 sulla doppia ingenuità di Bellusci (non nuovo a episodi del genere); ed è finito tutto. Impensabile sperare in un colpo di fortuna, cosa mai successa in questa stagione. Il Catania, prima con Plasil (prestazione da 4, una marea di palle perse) e Keko in avanti, poi, nella ripresa, con Monzon, Leto e Fedato, non ha mai tirato pericolosamente verso lo specchio della porta, subendo il secondo gol di Sturaro a 6’ dal termine, a seguito del doppio errore di Monzon e Andujar. Senza mai dare l’impressione di poter competere, pur mai mancando l’impegno dei giocatori. Anche la stessa sostituzione di Lodi con il laterale mancino argentino, da qualcuno giudicata sorprendente, la si inquadra benissimo nella volontà di preservarlo per il “match dei match” di sabato prossimo. Qualche vecchio compagnuccio di squadra del centrocampista partenopeo stava pensando bene di innervosirlo, al fine di provocarne una qualche reazione, meglio non rischiare… La sua assenza nel match interno da vincere a tutti i costi si sarebbe rivelata veramente disastrosa. Per inciso, Lodi aveva prodotto una prestazione sotto la sufficienza come tutti i compagni, a eccezione di Fabian Rinaudo, l’unico a "flipperare" su ogni pallone alla ricerca dell’Arca perduta. Ma infierire sarebbe ingeneroso. Non si poteva fare di più. Piuttosto, risulterà imprescindibile recuperare, oltre Bergessio, squalificato, anche un “pitu” allo 0,1%, perché è giocatore fondamentale per alimentare le speranze di salvezza etnee, anche alla luce dell’infortunio di Castro. Speriamo che Barrientos ce la faccia e che si faccia ispirare dalla sua divinità, in modo da creare gioco e occasioni contro i sardi, provenienti dalla rotonda vittoria sull’Udinese e un po’ più tranquilli in classifica (28).

Inutili i proclami, è “la partita”
Che senso ha sottolineare che sabato sera contro il Cagliari il pubblico dovrà spingere a più non posso la squadra? Lo capirebbero anche i sassi. Non è una partita decisiva, è “la partita”. Se si vincerà, si continuerà a sperare, avendo poi la possibilità di giocarsi le proprie carte nello scontro diretto di Reggio Emilia con il Sassuolo, altrimenti sarà quasi B, a meno di miracoli. L’auspicio è che anche la società contribuisca affinché lo stadio sia pieno in ogni ordine di posto. Il resto, a consuntivo… Let’s go, Liotru, let’s go!!!