Scarsella esattoriale

Fabio Scarsella, tre gol in due partite...

Fabio Scarsella, tre gol in due partite... 

Max Licari sulla seconda vittoria etnea consecutiva in trasferta a Monopoli. Goduria pura, tentare subito "quota zero" un obbligo.

Nel recupero è più bello…
Due vittorie consecutive in trasferta, seppur con avversari come Matera e Monopoli, probabilmente non se le sarebbe sognate nemmeno il più ottimista fra i tifosi. Eppure, questi ragazzi stanno dimostrando sul campo di meritare il ritrovato affetto di una piazza delusa, amareggiata e colpita a morte dalle note vicende estive. Carusanza, ve lo devo dire, al secondo gol di Scarsella al 92’, ho goduto come un riccio siberiano appena risvegliato dal letargo… Emozioni così non le avevo, per esempio, nemmeno sfiorate a seguito di pareggi importanti a San Siro o a Torino. È assoluta verità. E penso che possa essere sensazione condivisa da molti tifosi ai quali importa più veder zompettare per il campo 11 ragazzotti in maglia rossazzurra VISIBILMENTE SUDATA nelle serie minori piuttosto che assistere in massima serie a comparsate indegne da parte di un manipolo di presunti campioni, più bravi a sistemarsi i capelli o a farsi i selfie con Totti o del Piero che a correre e a lottare per i nostri colori. Questa squadra appare costruita per la lotta in questi campi e il carattere complessivo dei giocatori non può non essere influenzato dalla grinta di un tecnico “tosto” come Pancaro, un vero e proprio “martello” in allenamento. Anche quando in difficoltà, il Catania riesce (almeno in queste prime uscite) a soffrire con estrema dignità, per poi trovare le risorse mentali finalizzate a mantenere un risultato positivo o a ribaltarne uno negativo. Il recupero di Monopoli ne è la certificazione, non dimenticando che il Catania non aveva mai vinto nella sua storia in terra pugliese.Dopo un primo tempo un po’ farraginoso, caratterizzato da una sola occasione da rete (il palo di Calderini), a inizio ripresa i rossazzurri, in svantaggio sull’unico tiro in porta della volenterosa seppur modesta compagine di casa (Esposito su chiaro errore difensivo etneo), sono riusciti a trovare la forza di pareggiare e vincere in extremis con le prodezze dei subentrati, a dimostrazione che la rosa per la categoria “regge”. Protagonisti assoluti, Falcone (due cross al bacio) e Scarsella (due reti di testa in inserimento): quest’ultimo diventa, a furor di popolo, l’eroe del tifo catanese in questo primo scorcio di torneo, avendo siglato i tre gol decisivi che consentono al Catania di presentarsi domenica al “Massimino” contro l’Ischia a -3 in classifica, con la concreta possibilità di azzerare la pesante penalizzazione già alla terza partita giocata! Puntuale al gol come una Scarsella... esattoriale!!! Un traguardo sinceramente inatteso, ma non per questo meno piacevole. Leggendo il Muro, i social network, si sente che c’è voglia di innamorarsi nuovamente della squadra, di entusiasmarsi per l’impegno dei giocatori, di tornare ad affollare lo stadio e sostenere in trasferta la maglia. Però, andiamoci piano con le esaltazioni. Si è cominciato bene, direi benissimo, ma non si è fatto nulla. Il Catania è ancora ultimo in classifica con tre punti d zavorra e l’obiettivo rimane la permanenza. Solo così si riuscirà a rimanere umili e a far stare sempre sulla corda ragazzi sicuramente “a posto”, ma forse non abituati al talora pericoloso clima di euforia tipico di piazze “bollenti” come quella catanese.

Turnover sorprendente…
Mi attendevo sicuramente qualche ovvio avvicendamento da parte di Pancaro, in virtù delle tre gare in una settimana e della non perfetta condizione dei giocatori. Francamente non un turnover di queste dimensioni. Se gli ingressi di Garufo per Parisi, Ferrario per Bacchetti e Calderini per lo squalificato Russotto apparivano scontati alla vigilia, non lo era di certo quello dell’intero pacchetto di mediana, peraltro il reparto più convincente a Matera. Si pensava all’utilizzo di Musacci per Agazzi, ma non di più. Invece, l’allenatore ex stabiese, con grande coraggio, ha messo dentro contemporaneamente lo stesso Musacci in regia insieme a Russo e Lulli, confermando di contro l’ancor acerbo Di Grazia in attacco al posto del più “strutturato” Falcone. Una formazione, insomma, assai diversa dalla precedente, con parecchie mosse a sorpresa. Ebbene, devo dire che per un cinquantina di minuti, tali “accorgimenti” non hanno convinto. In specie a centrocampo il Catania ha fatto fatica a impostare e a proporsi negli inserimenti, cosa che per esempio Scarsella e Castiglia avevano fatto bene in Lucania. Se a ciò aggiungiamo le difficoltà di Garufo (simili a quelle di Parisi a Matera) con Pinto (il migliore dei suoi) e la scarsa vena di Calil e Di Grazia, non può sorprendere che complessivamente la squadra abbia “claudicato”, sebbene consti riconoscere che i padroni di casa non meritassero assolutamente il vantaggio, come accennato giunto su calcio da fermo nell’unica occasione seria creata in tutto il match a inizio secondo tempo. Però, ed evidentemente era una strategia studiata, Pancaro aveva in serbo le mosse giuste per la riscossa. Gli ingressi di Falcone per Di Grazia e Scarsella per Russo hanno realmente cambiato la partita, dando una marcia in più alla squadra, fino a quel momento essenzialmente legata alle penetrazioni di un buon Nunzella sulla corsia mancina e di un volenteroso Calderini sulla fascia opposta. L’abilità nell’uno contro uno e nel cross dell’ex varesino e la grande propensione all’inserimento in zona gol dell’ex lametino hanno spaccato la partita, consegnando una meritata vittoria, seppur sul filo di lana, ai rossazzurri. Se, infatti, contiamo le palle gol, ci accorgiamo come il risultato finale non possa essere messo in dubbio: un tiro un gol per i pugliesi di Tangorra, almeno cinque grosse occasioni da rete per gli etnei (oltre alle due segnature, il già ricordato palo di Calderini, un tiro di Musacci e un colpo di testa di Ferrario). A livello di prestazione, fa molto piacere la crescita di Nunzella, la conferma del centrale difensivo Pelagatti, sempre molto sicuro, la “promessa per il futuro” di Calderini (bene nel primo tempo, calo nella ripresa) e, ovviamente, l’esplosione ancor più deflagrante del goleador Scarsella. D’altra parte, ci attendiamo ancor più “peso tattico” da parte di Musacci (comunque positiva la sua prova), una crescita decisa da parte di Calil, giocatore indiscutibile, ma ancora piuttosto “imballato” e un salto di qualità da parte di Di Grazia: in C l’età non è una scusante, se il ragazzo è forte, deve dimostrarlo sul campo quando gli si offrono le occasioni; per ora, non lo ha fatto. In ogni caso, mi è parso lampante come si sia sentita la mancanza dell’uomo più tecnico, quello in grado di “sparigliare le carte” in attacco, Russotto. L’impressione è che possa divenire l’ago della bilancia del gioco etneo. Ma l’attaccante ex catanzarese ci sarà domenica per l’esordio casalingo. Così come mi stupirei molto se contro l’Ischia non giocassero dal primo minuto Agazzi, Castiglia e Falcone oltre che Scarsella (ovviamente). Pancaro ha, alla fine, dimostrato di avere le idee chiare, speriamo si continui su questa strada.

Tutti in m…Ischia!
Al di là, comunque, di chi possa andare in campo, ciò che conta sarà dimostrare al pubblico del “Massimino” la stessa voglia di lottare fino al 95’ fin qui mostrata da tutti i ragazzi della rosa. Questo è quello che si richiede ora alla squadra: riavvicinare la gente al calcio giocato con l’abnegazione e il rispetto per questi gloriosi colori. Sono convinto che allo stadio andrà tanta gente “incuriosita” dal cuore dimostrato da questi giocatori. Non deluderla sarà fondamentale. Anche perché, come detto ,ritrovarsi a quota zero dopo tre partite sarebbe quasi un sogno. Ebbene, in tempi di Mondiale di rugby, ci sta la battuta che fa da titolo a questo paragrafo… Let’s go, Liotru, let’s go!!!