Sarao Jefferson Sarno: "Che gioia, che barba: che barbe, che gioie!"

Tre "barbuti" in gol: Sarao, Jefferson e Sarno

Tre "barbuti" in gol: Sarao, Jefferson e Sarno 

Sarao Jefferson Sarno Rapisarda Andrea Russotto Rizzo Palermo Lorenzini Boccia e Biagianti: le barbe più rossazzurre di sempre

Domenica, Catania-Castrovillari 4-0: basterebbe guardare la foto che immortala insieme i tre goleador della gara perchè salti subito agli occhi un vistoso e "maschio" particolare, tre barbe e tanta gioia! Barbe, baffi e pizzetti, nella maniera più creativa possibile: è una moda, uno stile di vita, non il risultato di un look trasandato. Al contrario, è una questione di gusto. Piena e lunga, o corta e compatta, la barba deve però essere disciplinata e regolata ad arte, così come disciplina e regole governano il mondo del calcio.

Qualche anno fa proprio Davide Moscardelli, la barba più amata del calcio italiano (e non solo), firmò e lanciò una simpaticissima t-shirt dall'acceso colore arancione con la scritta a tutto tondo “Che barba che gioia!": probabilmente, partendo dalla celebre frase «Che noia che barba, che barba che noia», che Sandra Mondaini profferiva al marito Raimondo Vianello nel corso della sitcom più longeva della storia della nostra televisione, "Casa Vianello", intese ribaltarne l'elemento negativo, trasformando noia in gioia, restituendo alla barba positività e valore.

Alvarez e uno "sbarbato" Moscardelli in Chievo-Catania 2-1 del 29/8/10 

Sono tanti davvero i calciatori che hanno fatto una vera e propria alleata di stile della propria barba, che regala subito una affascinante aura di mistero a chi la "indossa"! Praticamente un vero outfit che ovviamente bisogna saper curare. Da questo esercito di uomini dalle barbe in tutte le sue declinazioni, non potevano certo tirarsi indietro i nostri rossazzurri.

Sarao, Jefferson, Sarno, Rapisarda, Andrea Russotto, Rizzo, Palermo, Lorenzini, Boccia e Biagianti: a partire da chi ha segnato almeno un gol, se non due o tre, a chi non ha sinora saltato una sola gara o al contrario giocato pochi minuti, arrivando al team manager, storico ex capitano, tutti insieme, «Che gioia, che barba: che barbe, che gioie!»

Anche Rizzo e Palermo tra i barbuti rossazzurri

Palermo, Rapisarda e Palermo: altre barbe rossazzurre