Sani e Sardi!!!

Mati, quinta meraviglia stagionale...

Mati, quinta meraviglia stagionale... 

Il commento al match del "Massimino" tra etnei e sardi. I temi "caldi": la vittoria del cuore; Cholo, sostituzioni azzeccate; Alvarez, sacrificio decisivo; Bergessio, grinta da Catania; Pulvirenti mette un punto; a Brescia per chiudere il conto.

Catania-Cagliari 2-0


La vittoria del cuore

Eroici. Solo così possono essere definiti i giocatori rossazzurri che, in 10 contro 11 per la sacrosanta espulsione di Alvarez al 74', in 5' di passione rifilano due reti al Cagliari e si pongono sulla retta via, la via della salvezza. Si è trattato di una delle partite più sofferte della recente storia etnea, e anche di una delle più belle, non tanto per la cifra tecnica espressa -in match del genere difficile trovare bel gioco- ma per la straordinaria grinta, la voglia di vincere profusa a piene mani in campo, nell'ambito di una gara difficile in cui l'avversario non ha regalato nulla, malgrado non avesse particolari motivazioni. Le reti di Silvestre, quinta stagionale, e dello splendido Bergessio (migliore in campo) consegnano 4/5 di salvezza al Catania, in un pomeriggio contrassegnato da scontri diretti importantissimi in zona salvezza. I risultati, per una volta, danno ragione al Catania. Già sabato Pazzini aveva "congelato" il Cesena a 37 punti, ma è la fondamentale vittoria del Chievo sul Lecce ad allontanare di 5 lunghezze il terz'ultimo posto a tre giornate dalla fine. Non solo, il pazzesco pareggio tra Samp e Brescia consegna un piccolo vantaggio agli uomini di Simeone, che dovranno affrontare le "rondinelle" al "Rigamonti" domenica prossima, considerato che a quota 31 l'undici di Iachini si trova con un piede e mezzo in B. Ma non mettiamo il carro davanti ai buoi, ci sarà da soffire. Tuttavia, si soffrirà consapevoli di poter contare sulle proprie forze, senza attendere improbabili aiuti "esterni". In poche parole, il futuro è tutto nelle mani del Catania. Nella partita odierna, poi, l'apporto del pubblico si è rivelato ancora una volta fondamentale. In 15.000 ad incitare fino all'ultimo, senza "protestare" per un risultato che non si sbloccava, senza inveire per l'inevitabile espulsione di Alvarez; in 15.000 a rendersi perfettamente conto del momento e ad "accompagnare" la squadra alla vittoria. Un elemento decisivo, anche questo.

Cholo, sostituzioni azzeccate
Simeone aveva preparato la partita nel modo che ormai conosciamo: primo tempo "tranquillo", impostato sul 4-2-3-1 visto con la Juve, senza cadere nella tentazione di voler tutto e subito e magari cadere nella trappola delle ripartenze sarde di Cossu, Lazzari e Acquafresca; ripresa all'arma bianca alla ricerca del risultato pieno, magari sfruttando la freschezza dei sostituti. Così si spiega l'impiego di Ledesma al posto dell'eroe di Torino, Ciccio Lodi. Pablo avrebbe dovuto conferire sostanza a un reparto che si sarebbe andato a confrontare con gente come Biondini, Conti e Naingolaan, tutti elementi di grande impatto fisico (e buoni piedi...). Una scelta che, a posteriori, non si può certo ritenere eccezionale, considerata la prova non esaltante (ma nemmeno deprimente) del centrocampista argentino; una scelta che, di contro, legittima la strategia iniziale, dato che l'ingresso di Lodi nella ripresa risulta decisivo. Suo il corner da cui scaturisce la rete di Silvestre, in tap-in sulla corta respinta di Agazzi susseguente a un bel colpo di testa di Bergessio. Sua l'imbucata che sfrutta il gran recupero di un altro subentrato, Schelotto (altra mossa vincente), suo il tiro respinto da Agazzi e poi messo dentro da Gonzalo Bergessio, il "lavandina". Candeggio perfetto. Cosa conta, quindi, se nel primo tempo non si è giocato benissimo (ma due o tre occasioni erano state create)? Cosa conta se nella ripresa i rossoblù hanno fallito un paio di gol fatti, clamoroso quello di Acquafresca a tu per tu con Andujar? Il calcio è questo, soprattutto in finali di torneo così infuocati ed equilibrati. Anzi, ciò dovrebbe andare ad onore del Cagliari che ha giocato la propria partita con lealtà. Dovrebbe andare ad onore del Catania che ha superato un ostacolo importante con una forza di volontà incredibile. E in condizioni difficilissime, vista l'espulsione di ALvarez.

Alvarez, sacrificio decisivo
A questo proposito, decisivo si è rivelato proprio Pablo Alvarez. Il terzino destro argentino si è immolato per il bene del Catania. Con Cossu lanciato in solitudine verso Andujar, non poteva fare altrimenti. Un "rosso" ben speso, intelligente. "Comu finiu" ha forse, con questa decisione, salvato la stagione del Catania perché, una volta in svantaggio a 10' dalla fine, il baratro si sarebbe materializzato sotto i piedi dei giocatori in maglia rossazzurra.

Bergessio, grinta da Catania
Non è la prima volta che Gonzalo risulta il migliore dei suoi. Ha segnato 3 reti, tutte decisive e tutte partendo da una posizione che non è la sua, sacrificato all'altare Maxi Lopez. Andate a controllare la classifica del Catania, e pensate a cosa significhino quelle reti. Ma non è nemmeno questa la faccenda. Bergessio è uno che corre, suda, pressa, aiuta, rientra, ci mette il cuore sempre e comunque. E' uno da Catania, insomma. Non so quali programmi abbia la società, non so se ci sia in vista una sua conferma, ma la realtà è che sul campo il "lavandina" sta meritando l'applauso dei tifosi.

Pulvirenti mette un punto
Mi sono piaciute le dichiarazioni del presidente etneo a fine partita. Ha sottolineato chiaramente, senza giri di parole e in modo più che fermo, di "essere il presidente del Catania" e di avere in mano la situazione sotto tutti i punti di vista. Una presa di posizione fondamentale dovendosi confrontare con una piazza sempre troppo propensa a fantasticare illazioni di varia natura sulla struttura dirigenziale della società di Torre del Grifo. "Demarcazioni del territorio" similari non possono che fare bene in proiezione futura. Bene come la "cazziata" del postgara di Catania-Lazio...

A Brescia per chiudere il conto
Adesso il Catania ha la possibilità di raggiungere la salvezza con due giornate d'anticipo. Basterà pareggiare al "Rigamonti" nell'ambito di un match difficilissimo perché per i lombardi si tratterà di un'ultimissima spiaggia. Non sono molte le possibilità di salvezza del Brescia (vincendole tutte potrebbe giungere al massimo a quota 40), ma (come è giusto che sia) se le giocherà tutte in questa partita. L'ultimo Catania, quello di Torino e quello odierno, ha tutte le possibilità di fare risultato. Dopo la sconfitta interna con gli uomini di Reja, gli etnei hanno dimostrato sul campo di avere il carattere giusto per tirarsi fuori da una situazione complicata. Quindi, con fiducia in Lombardia, pur nella consapevolezza della difficoltà del match. Mancherà Ledesma, ammonito e diffidato, ma le alternative, come constatato oggi, non mancano... Let's go, Liotru, let's go!!!