Russotto volante!!!

Esultanza magica in un pomeriggio bagnato e... fortunato!

Esultanza magica in un pomeriggio bagnato e... fortunato! 

Max Licari sulla splendida vittoria contro il Monopoli. Il miglior Catania della stagione. E adesso...

Il miglior Catania della stagione
Il pomeriggio da tregenda meteorologica ci consegna il Catania più convincente della stagione. Il salto di qualità psicologico auspicato dopo la fondamentale vittoria di Cosenza si è forse "materializzato"? Non saprei. di certo so di aver, finalmente, ammirato una squadra "sbloccata" da certe sue paturnie. Una squadra capace di mettere sotto inequivocabilmente sotto il profilo del gioco, della determinazione, della convinzione, della ferocia agonistica una buona compagine come il Monopoli di Zanin. Finora, malgrado alcune buone "mezze partite", non era mai avvenuto che i rossazzurri trovassero un "filo logico", una continuità di rendimento così netta durante lo stesso match e, tanto più, in due gare di fila. E ciò fa nutrire ottime aspettative riguardo al futuro prossimo. Il Catania di Rigoli sta, forse, trovando quel percorso di maturazione tattica e psicologica che ci si attendeva da un pezzo, complice la convinzione nei propri mezzi, certamente ottimi per la categoria, trovata al "San Vito-Marulla", in occasione di una partita che probabilmente dovrà essere considerato lo snodo cruciale di questo campionato in ottica playoff. Intendiamoci, non che si nutrissero eccessivi dubbi sulle potenzialità del Catania in funzione di un ingresso all'interno della "top ten" del girone C della Lega Pro, ma gli etnei non avevano mai generato la netta sensazione di poter essere "squadra" in grado di poter sicuramente albergare nei piani alti della classifica, risalendo da una penalizzazione pesante e, per certi versi, frustrante. I quattro gol rifilati ai pugliesi ci dicono che questa consapevolezza sta forse sopraggiungendo, non tanto in relazione al "perché" sono arrivati i tre punti (il Catania, di riffa o di raffa, in casa li ha quasi sempre incamerati), ma al "come" sono stati conquistati. L'autorevolezza, la qualità congiunta alla quantità, la capacità di gestire la gara in quasi tutti i frangenti, francamente, hanno impressionato tifosi e addetti ai lavori. Per la prima volta in questa stagione, ma si spera non l'ultima... Adesso, non appare importante considerare la classifica attuale: che ci si trovi all’ottavo o al decimo posto, che si siano racimolati 31 punti complessivi, che si abbia il miglior ruolino di marcia interno del campionato, che si sia riusciti a incamerare il miglior bottino di punti nelle ultime dieci giornate, tutto ciò conta, ma relativamente. Importa soprattutto che si continui sulla strada delle ultime due prestazioni: personalità, propositività, decisione e convinzione.

Scelte impeccabili
Nulla può essere imputato a Rigoli in fatto di scelte. Forse, l’unica situazione che va realmente “aggiustata” è quella relativa a Di Grazia, “valore aggiunto” di questa squadra e, ancora una volta (terza in quattro partite), “panchinato” e non utilizzato. È evidente si tratti non solo di scelte puramente tecniche, ma di chiari “segnali” all’entourage del ragazzo da parte della società in direzione di un “rientro” con la testa all’unica cosa che possa e debba interessargli al momento: il calcio giocato, il campo, il divertimento provato nel calciare un pallone o a correre sull’erba. Del resto, con un Russotto del genere, pens che nessun essere senziente possa proferire alcunché in merito alle preferenze del tecnico di Raccuja, abile a riproporre la formazione che bene aveva fatto a Cosenza, con l’unica eccezione di Barisic, finalmente proposto nel ruolo in cui un po’ tutti volevamo fosse testato, al posto dell’infortunato “eroe del San Vito”, il centravanti Anastasi. Questa volta, a differenza della trasferta calabra, il Catania comincia con il piglio giusto fin dal primo minuto, mettendo sotto di brutto gli uomini di Zanin, comunque mai rinunciatari e talora pericolosi in ripartenza con Sounas, Gatto, Montini e Genchi.

Russotto superstar
La realtà è che quando uno come Russotto è così “mentalizzato”, così propenso alla corsa e al sacrificio, in categoria fa la differenza. Il problema è che dovrebbe accadere una tantino più spesso; Andrea dovrebbe, cioè, trovare quella continuità che troppo spesso gli è mancata in carriera. Questa è una delle "sue" famose partite con propensione all’accensione mistica. Quindi? Quindi, nulla da fare per il Monopoli. Niente di niente. Solo spettacolo “a go go”… Veramente splendido, in occasione del primo gol (26’), il lancio di uno Scoppa sempre più in ripresa in favore del fantasista romano, così come la conclusione al volo, complice l’errore del centrale difensivo ospite. Una tipologia di verticalizzazione “di prima” che si era vista già in Coppa Italia e nella prima gara di campionato con la Juve Stabia e poi mai più riuscita. Solida e gagliarda e ben giocata, comunque, la prima frazione del Catania, soprattutto a centrocampo, con Bucolo e lo stesso argentino sugli scudi, aiutati da un ottimo Mazzarani, bravo a “galleggiare” fra le linee e finalmente impiegato nel ruolo di cucitore “centrale” del gioco. Non può sorprendere, pertanto, che a inizio ripresa lo stesso Russotto confezioni il raddoppio: buona imbucata di Parisi, delizioso assist arretrato del “dieci” rossazzurro e facile botta a colpo sicuro di Barisic all’altezza del dischetto di rigore. Sarà un caso che il giovane sloveno segni il suo secondo gol ancora dalla posizione di attaccante centrale? Fra l’altro, a me pare che il ruolo lo interpreti nella maniera giusta, senza fronzoli e sicuramente meglio che quando impiegato da esterno, posizione di campo in cui eccede in personalismi e dribbling non confacenti alle doti tecniche possedute. Vale la pena di insisterci su, in questo ruolo. Il pomeriggio “mostruoso” di Russotto continua (ma non si conclude) un paio di minuti dopo con un fantastico aggancio in piena area e un tiro deviato in porta di testa da Mazzarani, sempre in posizione centrale, che, prima trova il miracolo di Mirarco e poi il rimpallo vincente per la terza segnatura, quarta personale. Sempre più decisivo. Un acquisto azzeccatissimo “in corsa” da parte di Pietro Lo Monaco, bisogna sottolinearlo con forza, perché è il campo a “gridarlo” stentoreamente. Il cerchio, questa volta sì, Russotto lo chiude a pochi minuti dalla fine, quando esce dal campo, sostituito dal debuttante Graziano (un classe ’99), travolto dagli applausi. L’unico modo in cui dovrebbe sempre “accomiatarsi” uno come lui. Due assist e un gol: cosa si vuole di più? Dice di non voler andar via; una cosa è certa: se gioca così, figuriamoci se qualcuno pensa di criticarlo. "Se", appunto… “Sperem”!

Il risveglio di Paolucci e la “mitologia tifosa”
Al netto della distrazione difensiva che concede il gol della bandiera al bomber Montini (teniamolo d’occhio: ex "primavera" della Roma, nidiata Florenzi per intenderci, uno che ha il vizio di segnare spesso…), una giornata trionfale del genere non poteva farsi mancare il riscatto del “figliol prodigo”. Il neo entrato Paolucci, dopo pochi minuti ripsetto all'ingresso in campo, si procura il rigore e lo segna (terza rete in campionato), tra gli “olè” del pubblico. La degna conclusione di una partita “perfetta”, sottolineata dai fragorosi cori di fine partita dello sparuto pubblico presente. Poco numeroso, sì, infreddolito, fradicio, ma popolato da personaggi da poema epico. Perché solo i più incrostati di “elefantitudine” possono rimanere imperterriti a tifare incessantemente sotto il diluvio, alle tre del pomeriggio di un martedì di inizio dicembre. Contro il Monopoli. E godendo fin nel più profondo intimo dell’inebriante bellezza di una vittoria “figlia di un Dio minore”. Eroi. Miti. Unici e leggendari. Onorarli è un dovere, con ogni stilla di sudore, fino alla fine.

A Siracusa, un derby di campionato che manca da 24 anni
Adesso, abbassare la guardia sarebbe delittuoso. È necessario sfruttare al massimo questo bel momento di forma e di entusiasmo ritrovato. Sabato, a Siracusa, in uno stadio che rievoca ricordi infuocati, presumibilmente gremito all’inverosimile (e, ancora una volta, privo di tifosi catanesi), ci sarà da soffrire. La squadra allenata dal non dimenticato ex Sottil sta facendo bene, come testimonia la striscia di risultati positivi inanellata. Questo Catania può vincere anche al “De Simone”, ma solo se mantiene la lucidità e la determinazione attuali. Probabilmente Rigoli farà qualche cambio, considerati gli sforzi di tre gare in una settimana. Il modo in cui, per esempio, sono entrati in campo Parisi, Anastasi Barisic, Di Cecco e Paolucci negli ultimi due match ci dice che potremmo fidarci… senza esaltarci! Serenità, realismo e consapevolezza. Queste le parole d’ordine da mandare a memoria per la fine dell’anno. Senza dimenticare di gridare sempre, irresistibilmente sempre: Let’s go, Liotru, let’s go!!!