Russini a CC.COM: ''Scegliere Catania è stato facile. Mi piacerebbe restare a lungo''

Simone Russini esulta dopo il gol alla Juve Stabia

Simone Russini esulta dopo il gol alla Juve Stabia 

L'intervista al numero 20 rossazzurro rilasciata al nostro Massimiliano Giliberto.

La nostra redazione ha intervistato in esclusiva l’attaccante del Catania Simone Russini. Ecco le risposte del numero 20 rossazzurro alle nostre domande:

Simone, parlaci delle tue attuali condizioni fisiche. Come stai? Pensi di essere disponibile per la gara contro il Picerno di sabato prossimo?

Ho avuto un problema alla caviglia per il quale dovevo fare un’infiltrazione. Per questo, in accordo con il mister Baldini, sono rimasto un po' a riposo per recuperare e fare l’infiltrazione nei giorni immediatamente dopo la trasferta di Torre del Greco, ovvero l’unica settimana in cui non abbiamo turno infrasettimanale. Adesso sto bene e sono pienamente recuperato per la gara di sabato.

Andando indietro nel tempo, cosa ti ha convinto a scegliere Catania la scorsa estate?

La scelta è stata dettata dalla volontà di proseguire un percorso di crescita che, dopo due anni a Cesena, mi portasse in una piazza altrettanto importante. Il blasone e la passione che si respira a Catania sono importanti per il mio processo di maturazione e, quindi, quando c’è stata la proposta non ho esitato un attimo nonostante la situazione societaria fosse già abbastanza delicata. Poi sia il Direttore Pellegrino e il mister Baldini mi hanno dato le giuste rassicurazioni, in particolare il mister mi ha detto che mi aveva visto giocare diverse volte a Cesena (lui è di San Marino) e che mi voleva assolutamente. Nel suo 4-3-3 mi trovo bene perché ho sempre giocato da attaccante esterno anche se non è mai stato un problema per me il ruolo da interpretare. Ad inizio stagione, ad esempio, mi sono adattato a fare il centravanti, poi è arrivato Luca Moro e non è stato più necessario…

Simone Russini in azione contro la Fidelis Andria 


A proposito di compagni, vediamo attraverso i social che siete un gruppo molto compatto. Questo per via dell’età anagrafica bassa oppure perché i vari problemi extracampo vi hanno unito ancor di più?

Sicuramente vivere una situazione non facile ci ha unito ancor di più, perché del resto siamo tutti sulla stessa barca e se non siamo compatti diventa ancora più dura. Poi il nostro è un gruppo misto, ci sono tanti ragazzi giovani e tanti ragazzi più esperti ma siamo tutti ragazzi molto umili. I più “vecchietti”, quelli con cui sto maggiormente io, e mi riferisco in particolare a Mariano (Izco) o a Billy (Claiton) si confrontano spesso con i più giovani per cercare di restare uniti ed affrontare al meglio ogni situazione e questo aiuta tutto il gruppo.

Simone, durante il calciomercato invernale il tuo nome era stato accostato con insistenza al Foggia (ne parlò direttamente il D.S. rossonero Pavone) ma alla fine sei rimasto a Catania. È stata anche in questo caso una tua scelta?

Io sono dell’idea che quando inizi un percorso devi completarlo. Non sarebbe stato neanche corretto abbandonare la nave, anche per rispetto della piazza in cui siamo che, a mio avviso, non è semplice lasciare. Io sono molto legato ai miei compagni e al mister e non ho mai pensato di andar via. È vero che c’erano offerte (altre al Foggia anche altre società) ma non ho mai pensato di lasciare Catania perché, da napoletano, io qui mi trovo davvero bene. Come dicono in tanti, una città che ha il mare ha sempre qualcosa in più e qui c’è anche un vulcano come Napoli e, quindi, non posso che trovarmi bene. Qui si vive calcio e la passione dei tifosi la senti davvero tanto.

In tal senso, che emozione hai provato nel festeggiare sotto la Nord la vittoria nel derby contro il Palermo?

Catania-Palermo è sempre stato un derby molto importante che ho visto anche in TV negli anni precedenti. Viverlo da calciatore è stato un grande emozione ed in quella partita i tifosi sono stati grandiosi e ci hanno dato una grande mano. Sapevo che questa vittoria nel derby mancava da 10 anni e vincere è stata una gioia enorme.

Purtroppo appena dieci giorni dopo quella vittoria, arrivò la sentenza di fallimento da parte del Tribunale. Adesso si aspetta l’asta di giorni 11. Tu, personalmente, come stai vivendo questi giorni?

Noi viviamo ogni giorno come gli altri perché sappiamo da mesi che la situazione è molto complicata. Poi è chiaro che più ti avvicini ad una data da dentro o fuori e più un po' di preoccupazione viene. Io, comunque, per carattere sono un tipo fiducioso e sono convinto che tutto si sistemerà. Del resto, noi più che andare in campo non possiamo fare perché siamo in balia degli eventi.

Per chiudere, quali sono i tuoi obiettivi personali per chiudere la stagione e cosa auguri ai tifosi rossazzurri per il futuro?

Personalmente mi piacerebbe arrivare in doppia cifra anche se so che non è facile. A livello di gruppo mi piacerebbe centrare gli obiettivi che ci siamo prefissati ovvero, in primis, la salvezza, anche in virtù delle penalizzazioni che subiremo, e poi, perché no, anche centrare i playoff. Sarebbe davvero fantastico anche perché abbiamo dimostrato di potercela giocare con chiunque e quindi sarebbe davvero una bella sfida. Ai tifosi rossazzurri auguro che tutto si possa risolvere per il meglio perchè, non voglio essere scontato in quello che dico, questa piazza merita serenità e stabilità in categoria migliori e, chissà, magari con il mio contributo perché a me piacerebbe tanto restare ancora in rossazzurro.

La ''classica'' falcata di Simone Russini