Rizzo a CC.COM: 'Catania, ti presento il Girone I. Non serve spendere molto per vincere'

Alessio Rizzo in azione con le giovanili del Catania

Alessio Rizzo in azione con le giovanili del Catania 

Alessio Rizzo, centrocampista cresciuto nelle giovanili del Calcio Catania

In attesa di avere l’ufficialità da parte della FIGC sull’ammissione in sovrannumero al prossimo campionato di Serie D, la nostra redazione ha contattato Alessio Rizzo, ex centrocampista del Paternò, con un passato importante nelle giovanili del Calcio Catania, protagonista lo scorso anno proprio nel girone I, ovvero il girone dove con molta probabilità giocherà il nuovo Catania di Ross Pelligra.

Alessio, raccontaci la tua stagione trascorsa a Paternò.

Mi sono divertito molto, giocando in una squadra ben organizzata e ben allenata da mister Alfio Torrisi. Il modulo adottato dal tecnico era il 4-3-3 ed io, spesso, ho giocato come attaccante esterno di destra con libertà di accentrarmi per tentare la via del goal. Così in 34 presenze complessive, ho realizzato 7 reti e 10 assist, contribuendo ad un campionato che, alla fine del girone di andata, ci vedeva terzi in classifica, pur avendo speso molto meno di altre squadre.

Quindi, a tuo avviso, non è necessario spendere molto per voler puntare alla promozione diretta?

Sicuramente avere un budget importante aiuta ma posso dirti che in Serie D è importantissimo formare un gruppo che sia un giusto mix tra giocatori esperti e giovani. L’obbligo di dover schierare 4 under (un 2004, un 2003, un 2002, un 2001) ti costringe a scegliere ragazzi validi e pronti ad affrontare un campionato importante come questo. Allo stesso tempo, i giocatori di esperienza, che magari hanno avuto un trascorso tra i professionisti, devono essere bravi a calarsi nella nuova realtà che li vede impegnati in campi di provincia molto “caldi”.

A proposito di campi “caldi”, più complicato giocare in Campania (penso a Cava dei Tirreni), in Calabria (sul terreno del Lamezia) oppure in Sicilia?

Sicuramente andare a giocare sul campo della Cavese fa un certo effetto perché appena entri in quel campo ti sembra di essere entrato nella tana del nemico. Però ti assicuro che nel girone I sono quasi tutti campi molto difficili anche a Licata, per esempio, dove il terreno di gioco in erba sintetica rende la trasferta nel capoluogo agrigentino davvero molto complicata.

Ma, più in generale, che campionato dovrà affrontare il Catania?

Sarà un campionato duro perché ci sono tante società che vogliono fare un campionato di vertice. Penso al Trapani con la nuova proprietà, alla Vibonese, al Lamezia, alla Cavese se resterà in questo girone e poi ci sono realtà come Acireale e Giarre che, superando gli attuali problemi economici, attenderanno la gara contro il Catania con il coltello tra i denti.

Se dovessi consigliare alla nuova dirigenza del Catania un calciatore da prendere assolutamente per vincere il prossimo campionato di Serie D, che nome mi suggeriresti?

Beh, sicuramente Alessio Rizzo! Centrocampista offensivo che vede bene la porta, conosce molto bene la categoria e farebbe di tutto per poter tornare ad indossare la maglia rossazzurra. Detto ciò, posso dirti che Vuthaj, l’attaccante che lo scorso anno con la maglia del Novara ha realizzato 35 goal, è davvero un top player per la categoria. Su di lui ci sono le attenzioni di squadre della Serie B ma se il Catania riuscisse a fare uno sforzo economico (il suo ingaggio è davvero importante) si metterebbe in casa un attaccante che con i suoi goal ti porta dritto in serie C.

Da tifoso rossazzurro, prima ancora che da calciatore che ha fatto tutta la trafila nelle giovanili rossazzurre, cosa hai provato quel maledetto 9 aprile 2022?

È stato un dolore forte perché non vedere più il Catania dopo 75 anni di storia è stata una coltellata al cuore enorme. Il mio pensiero è andato alle persone che hanno perso qualcosa di importante per la quotidianità di ognuno di loro. Io entravo nei bar e sentivo parlare solo di questo. Adesso mi auguro che la nuova società possa ridare gioia ed emozioni ad un popolo, quello rossazzurro, che merita di tornare ai successi di qualche anno fa.