Ripattenu i cavaddi...

Rossazzurri festanti sotto la Curva Nord a fine gara

Rossazzurri festanti sotto la Curva Nord a fine gara 

Max Licari sulla vittoria conseguita sul Trapani. Rizzo e Palermo ok, bene Russotto. Ora, sosta e mercato "cum grano salis".

Una risposta chiara, nel segno di Sinisa

Chi pensava che potesse sussistere qualche sinistro scricchiolio tra la squadra rossazzurra e il tecnico Ferraro ha potuto serenamente constatare come tale dubbio fosse infondato. Il secondo tempo giocato al "Massimino" da Lodi e compagni contro il Trapani costituisce una solida garanzia in proiezione girone di ritorno, una risposta inequivocabile in merito alla volontà di fare le cose per bene allo scopo di riportare il Catania tra i professionisti a fine stagione. Attenzione, ciò non significa che, improvvisamente, la squadra sia tornata uno schiacciasassi o che il calo fisico evidenziato nell'ultimo mese sia magicamente scomparso, proponendoci un manipolo di marines assatanati alla conquista di Guadalcanal. Le semplificazioni estreme, in sede di analisi, vanno evitate come la peste. Il Catania del primo tempo, preceduto dal toccante addio a Sinisa Mihajlovic, tributato da tutto lo stadio, ha mostrato ancora una certa lentezza a carburare, evidente in un giro palla sì continuo ma sovente farraginoso e per certi versi poco incline alla pericolosità sotto porta. Del resto, si è trattato di una prima parte giocata al cospetto di un bel Trapani, ben messo in campo e per nulla votato alle barricate o al gioco sparagnino. Lo stesso vantaggio granata, siglato al 36' da Kosovan su rigore causato da un netto fallo di Lorenzini, è apparso non sorprendente, considerata la buona propensione alla manovra in verticale esaltata dalle imbucate dello scatenato Pipitone, bravo a prendere spesso d'infilata il giovanissimo Lubishtani, impiegato sulla corsia laterale mancina difensiva al posto di Vitale, cui è stato concesso un turno di riposo, nonché l'altro esterno del 3-5-2 Romano, il centrocampista Cangemi e la mobile seconda punta Mascari. Una verve atletica in grado di dare fastidio a un Catania poderoso ma un po' compassato e non velocissimo a innescare le tre punte, prese alte dal pressing ordinato da Monticciolo. Certo,  pur non brillando, il Catania è sempre il Catania e, come al solito, era riuscito a pareggiare sollecitamente al 46' con Jefferson, la cui ribattuta a colpo sicuro da pochi centimetri dalla linea di porta era stata respinta dal un difensore ben oltre la linea. Un gol regolarissimo negato dal disastroso signor Viapiana e dal suo ineffabile collaboratore di linea operante sotto la Tribuna A. Una clamorosa ingiustizia che ha acceso gli animi dei tifosi e, con tutta probabilità, offerto lo spunto a tecnico e giocatori per proporre finalmente una seconda frazione arrembante, produttiva sotto rete e vincente. L'inizio di ripresa "stordente" del Catania, culminato nelle reti di Palermo e Rizzo tra 48' e 51', entrambi alla terza gioia in campionato, ha riportato alla mente determinati "passaggi" da corazzata di inizio stagione e fatto comprendere a tutti come sia principalmente una questione di gambe il discrimine, in questa categoria, tra la performance di livello e il difficoltoso arrancare alla ricerca di improbabili alchimie di gioco. Non si è poi chiuso il match, sprecando alcune clamorose ripartenze con Sarno e il subentrato De Luca e rimanendo con il fiato sospeso fino al 90' e oltre, ma chi se ne importa se alla fine si può gioire tutti insieme! Conta la reazione da grande squadra al momento no (il gol del Trapani avrebbe potuto rappresentare un'autentica mazzata). Conta aver ottenuto il nono successo interno, percorso netto, e mantenuto 10 lunghezze sulle seconde, tuttora Locri e Lamezia. Conta aver vinto e donato un momento di felicità ai meravigliosi supporter del Liotru, anche in questo frangente accorsi numerosi (14.000 circa). Conta la realtà, insomma. Non indecifrabili fantasie fondate su supposizioni indimostrabili. Adesso, riposo meritato e poi nuovamente duro lavoro finalizzato a farsi trovare pronti alla ripresa di gennaio.

La riscossa parte dalla mediana

Era ovvio che Ferraro, dopo la sconfitta cilentana, tornasse alle sue certezze basate sul 4-3-3 d'ordinanza, con i tre quarti della difesa abitualmente titolare, completata dall'indispensabile 2004 kosovaro, regolarmente schierata, dal centrocampo "esperto" e dal tridente Sarno-Jefferson-Forchignone, con Sarao e Vitale ai box. È stata la mediana la protagonista assoluta della rimonta, grazie all'elevazione del tono della prestazione "di gamba" dei tre over, che hanno preso in mano le redini della partita, dettando il pressing anche ai laterali e ai due attaccanti esterni. Palermo e Rizzo hanno cantato e portato la croce, risultando decisivi. Anche lo stesso capitan Lodi, per 76', si è proposto in crescendo di tono. Importanti anche le sostituzioni di Ferraro, tutte in grado di aggiungere qualcosa, da un più tonico De Luca a Chiarella, da Russotto (apparso il più in palla in assoluto) a Di Grazia a Ferrara. Si è giocato decisamente meglio, con più "garra" e spirito offensivo, trovando un ottimo risultato, sebbene si sia sbagliato qualcosa di troppo in rifinitura nelle praterie lasciate incustodite dal Trapani nel generoso finale di gara. Un 2-1 che scaccia molte nubi, ma che non deve costituire un approdo. Anzi. È necessario ripartire da questa grande reazione alle avversità per costruire un perfetto girone di ritorno, se possibile ancor più convincente rispetto a quello d'andata, magari "aiutato" da qualche innesto di mercato, qualche inevitabile cessione (alcuni ragazzi poco impiegati o eventuali "scontenti") e la stessa determinazione al compimento della missione prefissata. Solo e unicamente la promozione.

Si ripartirà dal "Massimino" contro il Ragusa

Alla ripresa dell'otto gennaio, saranno gli iblei a testare l'auspicato ritorno alla "normalità" da caterpillar spazzatutto del Catania. Vedremo se la sosta e il richiamo di preparazione daranno i frutti sperati. Intanto, trascorriamo un sereno Natale e un Capodanno pieno di rinnovata fratellanza rossazzurra... Let's go, Liotru, let's go!!!