Record e speranze...

Curiale, quindicesima

Curiale, quindicesima "perla" stagionale... 

Max Licari sulla vittoria etnea contro l'Akragas. Lucarelli record, Lodi sugli scudi, Curiale sempre più bomber. E non è finita...

Missione compiuta
Al “De Simone”, sostanzialmente in una gara giocata “a porte chiuse” (non più di un centinaio di catanesi “imbucati” presenti in tribuna, mentre assolutamente deserto è risultato il resto dello stadio), il Catania compie il proprio dovere, tranquillamente, senza soffrire, imponendo semplicemente la legge del più forte a un comunque orgoglioso team akragantino, fin dall’inizio battagliero e mai arrendevole, neppure in condizioni di punteggio sfavorevoli. Un successo essenziale che mantiene gli etnei nella scia del Lecce di Liverani, come da pronostico vittorioso al “Via del Mare” contro il modestissimo Fondi. Nessuno si aspettava regali, tantomeno mister Lucarelli, e così è stato. Troppo più forti i salentini rispetto alla compagine penultima in classifica, così come di gran lunga superiore all’ultima in graduatoria si è dimostrato l’undici rossazzurro. Nessuna sorpresa, insomma, dai “testacoda”, mentre non può essere considerato un risultato inatteso il pari interno del Trapani con l’Andria di Papagni, battuta d’arresto che allontana quasi definitivamente i granata dal sogno promozione diretta. I pugliesi rimangono una formazione coriacea, capace di ingarbugliare il gioco anche a squadre più attrezzate e, in aggiunta, lottano per evitare i playout: predire un match scorbutico e insidioso per gli uomini di mister Calori, almeno tanto quanto lo era stato per il Catania quello di lunedì scorso con la Juve Stabia, non risultava per nulla peregrino. Un risultato, dunque, che accende ancor di più il prossimo big match del “Massimino”, in quanto ai granata, per conquistare il fondamentale secondo posto, assai utile ai fini della griglia playoff, rimarrà una sola strada, vincere. Di contro, i rossazzurri non è che abbiano alternative plausibili al successo pieno, qualora vogliano mantenere vive le speranze di superare in extremis il Lecce (che riposa proprio in concomitanza della sfida “da dentro o fuori” fra le due contendenti sicule) e conquistare la Serie B diretta: ritrovarsi a un punto dai giallorossi a due giornate dalla conclusione del campionato resta l’imperativo categorico cui non derogare per nessun motivo al mondo. Ma ci sarà tutta la prossima settimana per parlarne. Per adesso, più giusto concentrarsi su un record, un “quasi unicum” e una conferma. Il record è tutta farina del sacco di Lucarelli, che meritatamente supera un “mito” come Pasquale Marino in qualità di allenatore con il maggior numero di vittorie esterne in un campionato (10) in una sola stagione. Poteva sembrare scontato alla vigilia, ma nel calcio nulla lo è. Sacrosanto, quindi dare al tecnico livornese ciò che gli compete e celebrarne la continuità di rendimento esterno. Inoltre, se il Catania riuscirà a portare a casa i tre punti anche dal difficile campo di Matera alla penultima giornata, verrà battuto pure il record di vittorie esterne complessive in un campionato intero (10), ora in condominio con il Catania della stagione 1947/48, guidato da due tecnici, Achille Piccinni nella prima parte del torneo, Nicolò Nicolosi nella seconda. Il “quasi unicum”, ovviamente, si riferisce a Ciccio Lodi che, nello sbloccare al 33’ il risultato, siglando il ventottesimo gol complessivo da quando milita nel Catania, ci regala il secondo sigillo con palla in movimento (il primo, nel “mesto” Catania-Atalanta del 18 maggio 2014, ultima gara di una stagione conclusasi con la retrocessione in B) in maglia rossazzurra. Molto bella, peraltro, la rete del numero 10 etneo. La conferma, neanche a dirlo, è riferibile a “bomber” Curiale. Il numero 11 rossazzurro, insaccando il raddoppio al 48’, mette a referto il quindicesimo centro stagionale, consolidando la propria leadership in testa alla classifica dei cannonieri del girone C. Paradossalmente, oltre al capocannoniere, al momento il Catania vanta la miglior difesa e il miglior attacco, eppur non basterebbe… Ma non è assolutamente finita!

Biagianti e Lodi sugli scudi, bene Porcino e Manneh
Le squalifiche di Bogdan e l’indisponibilità di Aya costringono Lucarelli a variare l’undici base nel reparto arretrato. Dentro Esposito a destra, mentre Blondett viene spostato nel suo ruolo naturale di difensore centrale, a ricostituire con Tedeschi una formidabile coppia già protagonista a Cosenza. Il duo tecnico Miccichè-Criaco opta per un 4-5-1, inserendo un difensore in più, Mileto per un attaccante (il promettente giovane Dammacco, poi entrato nella ripresa e ben distintosi). Come sempre, fin quando le forze reggono, le squadre avversarie di rango inferiore mantengono in bilico il confronto. Dignitosamente lo fa l’Akragas nei primi 20’, in specie con l’onnipresente centrocampista Sanseverino, nettamente il migliore dei suoi fino al termine, sebbene progressivamente cominci a sfaldarsi la coesione tra i reparti con il passare dei minuti. Così, dopo un inizio difficoltoso, i rossazzurri prendono indiscutibilmente in mano il pallino del gioco, iniziano a produrre azioni pericolose, per poi passare naturalmente in vantaggio con il già citato diagonale di Lodi su assist di Curiale a 12’ dalla conclusione della prima frazione. Si può dire che si tratti del gol che virtualmente chiude il match, giacché i padroni di casa, pur volenterosi, da lì in poi non daranno mai l’impressione di poter realmente controbattere alla superiorità tecnica del Catania. Molto bene in mezzo Biagianti, sempre pronto a interdire e a far ripartire l’azione, sontuoso dal punto di vista tecnico Lodi, martellanti sulla corsia mancina Porcino e Manneh; un po’ meno brillanti sulla destra Esposito e Barisic, seppur diligenti. Inutile stare a puntualizzare il numero di occasioni fallite dai rossazzurri in una gara del genere, basti rimarcare come corretto sia apparso ai più, dopo aver raddoppiato a inizio ripresa con Curiale (assist dell’imprendibile Manneh), far riposare immediatamente Lodi (diffidato) e lo stesso ragazzo gambiano, mentre la sostituzione contestuale di Porcino è da ascriversi a un infortunio la cui entità sarà da valutare. Del resto, l’aver quasi subito triplicato con il sempre pronto negli inserimenti Mazzarani (sesta rete in stagione) pone il Catania nelle condizioni ideali per “gestire”, malgrado il neontrato Russotto spesso abbia l’occasione per quadruplicare (anche una sfortunata traversa a suo carico). E, si sa, quando si comincia a gestire al risparmio un partita, si corre il rischio di concedere qualcosa all’avversario, tanto che, meritato, giunge il gol della bandiera dei padroni di casa, grazie a una bella ripartenza dell’esterno Pastore, anch’egli giocatore piuttosto interessante per la categoria. Gol evitabilissimo che, fra l’altro, provoca un’autentica arrabbiatura a Lucarelli, sempre molto attento alla possibilità di condurre in porto un “clean sheet. Tuttavia, ciò che importava maggiormente era fare i tre punti, mantenere vivo il campionato e approcciare nel modo più consono il grande posticipo, tutto siciliano, di lunedì prossimo.

Una festa di sport
Sarà presente nuovamente il grande pubblico al ”Massimino”. Questa volta, speriamo con risultati diversi rispetto alle gare con Sicula Leonzio e Juve Stabia. Il Catania ha mostrato una certa idiosincrasia, finora, ai match in cui si trova gravato dell’enorme pressione di non poter fallire il successo. È giunto il momento di sfatare il tabù e disputare una grande prestazione che arrechi gioia al popolo del Liotru e, contemporaneamente, addossi pressione al Lecce, il quale dovrà giocare le ultime due gare nella consapevolezza di non poter sbagliare nulla, avendo il fiato al collo da parte dei rossazzurri. Si tratterà sicuramente di una grande serata dal sapore antico, al cospetto di un undici rivale in classifica, ma certamente amico sugli spalti. Una grande serata, sì, una magnifica festa di sport. Let’s go, Liotru, let’s go!!!