Ragusa-Catania, ex: da Nicolosi a Picone, da Lucenti a Mascara...

Giuseppe Mascara, doppio ex di Catania e Ragusa

Giuseppe Mascara, doppio ex di Catania e Ragusa 

Riparte la rubrica dedicata ai doppi ex. Puntata numero zero incentrata in salsa ibleo-etnea...

In concomitanza con la gara di Ragusa, in programma domenica 18 settembre 2022, alle ore 15.00, allo stadio “Aldo Campo” sito in Contrada Selvaggio, ritorna la rubrica dedicata ai doppi ex del passato e del presente. Partendo dai giorni nostri, spulciando fra i due organici affidati ai tecnici Filippo Raciti e Giovanni Ferraro, in casa iblea spiccano due calciatori dal passato rossazzurro. Al centro della difesa ecco Gerardo Strumbo, calabrese classe 1991, cresciuto nel settore giovanile del club etneo fra il 2009 e il 2011. Altro ex, altro difensore: Micheal Napoli, esterno destro classe 2004, anch’egli proveniente dalla cantera rossazzurra.

Fra gli ex del passato più rappresentativi trova posto Giorgio Lucenti, ragusano di nascita, in magli iblea nel biennio 1992-94. Anni più tardi, dopo aver vestito le casacche di Roma, Napoli e Cagliari, i due anni in rossazzurro, contraddistinti da una promozione in Serie A (nel 2005/06) e dalla salvezza in massima serie conseguita col Chievo Verona in quel di Bologna. Nello stesso periodo storico s’incastra una delle figure più iconiche del pallone etneo: Giuseppe Mascara, 238 presenze e 60 reti con il Calcio Catania. Ragusa, per il fantasista calatino, rappresenta la prima esperienza nel mondo del calcio dei grandi: 29 presenze e 5 reti nel biennio 1995-97. Rimanendo negli anni due mila salta fuori il nome di Gianvito Plasmati. L’attaccante di Matera, al Catania a più riprese (la prima nel 2007, l’ultima nel 2015-16), indossò la casacca iblea nella stagione 2004-05, in Serie C2, segnando 9 reti in 30 presenze. In attacco trova posto anche Francesco Millesi, al Ragusa nel 1999-2000, in rossazzurro fra il 2006 e il 2008 con tanto di debutto in Serie A con mister Pasquale Marino in panca; fra l’altro, il mister marsalese, in rossazzurro da calciatore (1994-97) e da allenatore poi (2005-07), fu anche il tecnico degli iblei in quella annata conclusa al sesto posto nel Campionato Nazionale Dilettanti.

A cavallo fra gli anni duemila e novanta trova posto il difensore Angelo Tasca, al Catania nella disastrosa annata 1997-98, in Serie C2, successivamente al Ragusa dal gennaio al giugno 2004. Sempre nel nuovo millennio si colloca l’esperienza ragusana di Roberto Sorrentino, leggendario portiere rossazzurro anni ottanta (con due promozioni da protagonista conquistate). L’ex portiere napoletano, dopo esser stato Responsabile dell’area tecnica, si sedette sulla panchina iblea nel novembre 2013, guidando la compagine azzurra per due giornate prima di accettare la chiamata albanese del Teuta. Percorso simile per Pippetto Romano, calciatore in rossazzurro (1991-92 e 1994-95), allenatore a Ragusa nel 2004-05. Nella seconda parte degli anni novanta risalta il nome del bomber di Paternò Ciccio Pannitteri, in forza al Ragusa nella stagione 1995-96 e successivamente proprio al Catania, nella seconda annata di C2 conclusa con la sconfitta di Avellino nei play-off con la Turris. Negli anni ottanta trova posto il difensore Rosario Picone, cresciuto nel settore giovanile catanese, ceduto al Ragusa nella stagione 1979-80 per poi far rientro alle falde dell’Etna nella stagione successiva. Altro doppio ex datato è Isidoro Artico (27 presenze e 2 reti in rossazzurro, fra i 1964 e il 1968) al Ragusa nel corso degli anni settanta. Fra gli allenatori troviamo Luigi Valsecchi: a Catania a più riprese nel corso degli anni sessanta e settanta, al Ragusa nel 1974-75.

Dulcis in fundo Cocò Nicolosi, storico bomber della Società Sportiva Catania 1929 e, successivamente, anche del Calcio Catania, per un totale di 71 reti, così come riportato su Tutto il Catania minuto per minuto.  Nicolosi guidò il Ragusa nella stagione 1951-52, conquistando la promozione grazie anche all’apporto di ex compagni di squadra in rossazzurro: Arnaldo Cadei, Giuseppe Faita, Gaetano Catacchio, Faustino Ardesi e Bruno Ziz