Qui Juve Stabia: ''Novellino ha ridato entusiasmo. Catania è sempre una trasferta temibile

Il giornalista Gioacchino Roberto Di Maio di Passione Gialloblù

Il giornalista Gioacchino Roberto Di Maio di Passione Gialloblù 



In vista della gara di domenica prossima tra Catania e Juve Stabia, la nostra redazione ha sentito il collega Gioacchino Roberto Di Maio, giornalista della testata Stabiachannel.it per fare il punto sulla formazione campana.

Domenica la sfida tra Catania e JuveStabia sarà una gara ricca di contenuti. Come arriva la squadra di Novellino al match del Massimino?

"C’è qualche problema in attacco dovuto all’assenza per molto tempo di Eusepi che è rientrato da poco e lo stesso Evacuo ancora non ha trovato la condizione giusta e, pertanto, in alcune situazioni si trovano difficoltà a scardinare difese che si chiudono bene. Le gare interne contro Campobasso e Palermo sono terminate sullo 0-0 proprio per la mancanza di pericolosità in avanti che possa permettere di sbloccare il risultato."

Ancora imbattuta in campionato, la formazione gialloblù ha raccolto più punti in trasferta che in casa. Che spiegazione ti sei dato?

"Si sta trascinando la tendenza dello scorso anno quando con Padalino si ottenne il record di 9 vittorie esterne consecutive mentre al Menti si soffrì parecchio perdendo gare importanti contro Bari e Catanzaro. Lo scorso anno sembrava qualcosa legata alla mancanza del pubblico mentre quest’anno probabilmente c’è anche un approccio tattico differente perché fuori casa sono le altre squadre a dover fare la partita e, forse, la squadra di Novellino è più brava a colpire in contropiede."

A Catania abbiamo avuto il piacere di vedere all’opera Novellino sulla panchina dei rossazzurri, seppur per pochi mesi. Cosa sta dando all’ambiente un allenatore esperto come lui?

"Sicuramente tanto entusiasmo perché mai nella storia della Juve Stabia si aveva avuto, curriculum alla mano, un allenatore così importante. Anche negli anni in cui si raggiunse la promozione, la società puntò su allenatori giovani che fecero grandi cose come Rastelli o Caserta. Novellino, invece, porta quell’esperienza (a fronte delle 900 panchine in carriera) che ha riacceso gli animi di una tifoseria che in estate temeva il peggio dopo l’annuncio da parte della società di un ridimensionamento rispetto all’anno precedente. Poi l’arrivo del DS Rubino e del tecnico hanno nuovamente caricato l’ambiente."

Domenica ci sarà anche una sfida nella sfida: da una parte il giovane attaccante rossazzurro Moro e dall’altra l’esperto centravanti. Evacuo, quasi 40anni. A tuo avviso, in Serie C, è meglio affidarsi ai giovani che hanno voglia di emergere oppure l’esperienza di un calciatore dal passato importante ti può dare qualcosa in più?

"Beh, mi rifaccio a ciò che ha detto il doppio ex della gara Ambrosi ovvero che se un attaccante alla soglia dei 40 anni riesce a fare ancora la differenza in Serie C vuol dire che il livello globale della categoria si è abbassato. 10 anni questi calciatori finivano la carriera in D mentre oggi sono ancora protagonisti in C… Adesso la Lega di Serie C richiede un ampio minutaggio in partita per gli Under 21 e, questo, può essere una buona opportunità sia per i ragazzi che possano avere la giusta vetrina e sia per i giocatori più esperti che, soprattutto in determinate zone del campo, possono far valere la propria esperienza al cospetto di giovani esordienti tra i professionisti."

A dirigere la retroguardia stabiese ci sarà l’ex Denis Tonucci, lo scorso anno protagonista di un avvio brillante in rossazzurro per poi perdere posizioni nelle gerarchie difensive. Come valuti il suo ritorno in gialloblù dopo l’esperienza ai piedi dell’Etna?

"La sua è stata un’estate particolare perché qui veniva ricordato come uno dei simboli della squadra che retrocesse dalla Serie B due anni fa ed in tanti non volevano la sua conferma. Poi, d’accordo con la società decise di spalmare il proprio ingaggio (alto) di un anno prolungando il contratto fino al 2023 e nel precampionato si è distinto giocando molto e andando anche a segno più volte e così Novellino decise di confermarlo. In ogni caso, Tonucci continua ad essere quel giocatore che alterna buone prestazioni a gare in cui sue disattenzioni possono essere davvero fatali."

Nelle ultime gare la Juve Stabia ha cambiato modulo passando al 3-5-2. Pensi che possa essere questo lo schieramento che Novellino presenterà al Massimino?

"Novellino è un tecnico che può sempre sorprendere così come ha fatto a Latina quando per la prima volta schierò il 3-5-2 tra lo stupore generale ma credo, comunque, che a Catania continueremo a vedere questo modulo. La squadra, così, da più sicurezza e ben si sposa con le caratteristiche di giocatori come Schiavi e Altobelli a centrocampo e davanti hai la possibilità di schierare due tra Panico, Eusepi ed Evacuo."

Parliamo di Ciro Polito: dopo le grandi cose fatte a Castellamare, il suo arrivo a Bari coincide con la partenza sprint dei pugliesi. Qual è il segreto del DS, ex portiere rossazzurro?

"È stato artefice anche ad Ascoli di una salvezza miracolosa lo scorso anno dimostrando di essere un dirigente che sa compattare l’ambiente esaltando il gruppo. Qui a Castellamare ha commesso qualche errore nella costruzione della squadra in Serie B firmando dei contratti onerosi che poi lo scorso anno, dopo la retrocessione, bloccarono un po' il mercato. Ma fu lui a riportare in Italia, dal Belgio, l’attaccante Forte che in B con la Juve Stabia fece 17 goal per poi passare al Venezia, fornendo una grossa plusvalenza al club campano, dove contribuì alla promozione in A dei veneti. Quindi confermo che Polito è davvero un ottimo dirigente bravo anche a scegliere il tecnico giusto così come ha fatto in questa stagione dando la panchina del Bari ad un allenatore bravo come Mignani."

Infine, considerando il momento attuale del Catania dal punto di vista societario e finanziario, come viene vista la trasferta del Massimino? Si ha la sensazione di affrontare una squadra con ambizioni diverse rispetto agli anni precedenti?

"No, perché il blasone della piazza ed il calore di uno stadio dove la Juve Stabia non ha mai vinto fanno della gara del Massimino una sfida difficile e complicata. Il Catania, nonostante i tanti problemi, ha un organico di valore con giocatori importanti come Russotto, Piccolo, Calapai e quel Ceccarelli che da giovanissimo giocò proprio con la maglia della Juve Stabia. Quindi la trasferta di Catania resta sempre temibile anche in virtù del fatto che la formazione di Novellino ha dimostrato, sinora, di non essere una macchina da guerra e mettendo in evidenza limiti che possono essere importanti. Certo, la gara di 3 anni fa con Novellino sulla panchina rossazzurra e Caserta su quella della Juve Stabia fu una partita con valori certamente più alti ma sono convinto che anche domenica assisteremo ad una bella gara."