Punto e a capo

Esposito, gol fondamentale...

Esposito, gol fondamentale... 

Max Licari sul primo pari esterno stagionale conseguito dai rossazzurri a Teramo. Ok il carattere.

Primo pari in trasferta
In un momento per molti versi cruciale per le sorti del Catania, giunge il primo pareggio esterno stagionale, al termine di una prestazione certamente sufficiente e, soprattutto, indicativa sotto il profilo psicologico e caratteriale, essendo giunto in rimonta negli ultimi dieci minuti, a testimoniare come i rossazzurri non abbiano definitivamente mollato la presa sulla realtà del campo. Questa volta, gli uomini di Lucarelli, in tutta sincerità, non avrebbero meritato la sconfitta, sebbene i padroni di casa abruzzesi, a nostro avviso una delle squadre meglio attrezzate del girone C, avessero prodotto quattro o cinque palle gol importanti e fossero passati in vantaggio a una ventina di minuti dalla fine con il classico gol dell’ex, una punizione dal limite di Bombagi (alla sesta rete stagionale), in cui qualche colpa deve essere attribuita anche alla poca reattività di un Furlan peraltro bravo in almeno due occasioni precedenti, nobilitate da interventi di discreta fattura. Non avrebbero meritato di uscire con le pive nel sacco dal “Bonolis” per il semplice fatto di aver condotto una gara lineare, mai rinunciataria, a tratti ben controllata, malgrado il solito problema della concretezza in zona rete continui a emergere. Diverse le occasioni potenzialmente pericolose create dal 4-2-3-1 del tecnico Livornese, sempre “opacizzate” dalla carenza di un centravanti di ruolo (fra l’altro Di Piazza è stato costretto al forfait dopo 36’ assai modesti, a favore di un ancor più modesto Barisic, utilizzato per la prima volta da centravanti puro, salvo poi essere nuovamente allargato sull’esterno dopo la rete teramana) e dalla discontinuità dei due giocatori offensivi di maggior talento, Di Molfetta e Mazzarani (in specie l’ex modenese); il solo Biondi, almeno nel primo tempo, è riuscito a rendersi realmente pericoloso dalle parti di Tomei. Tuttavia, gli etnei hanno retto il campo, non dando mai la sensazione di essere inferiori agli avversari, pur giocando fuori casa e in condizioni psicologiche precarie per la sconfitta di Pagani e le ingarbugliate vicende societarie. Questa volta, seppur alla vigilia della gara più importante, il quarto di finale di Coppa Italia di Serie C in programma a Catanzaro il prossimo mercoledì pomeriggio, Lucarelli ha messo in campo l’undici migliore, ottenendo perlomeno una risposta decente in fatto di qualità in campo. I quattro difensori, tutto sommato, hanno controllato con disinvoltura un attaccante scomodo come Martignago (malgrado il “giallo” rimediato da Silvestri lo renderà indisponibile per il match interno contro l’Avellino); i due davanti alla difesa (Rizzo e Dall’Oglio) hanno fatto la loro onesta partita di contenimento; gli attaccanti si sono mossi (e già questo è un passo avanti rispetto al recente passato). Certo, si ha sempre l’impressione che il Catania proprio non abbia il cosiddetto “killer instinct”, ma il fatto stesso di essere riusciti a rimettere in sesto il match a otto minuti dalla fine grazie a un cross del redivivo Sarno, una “spizzata” di Catania (quindi, decisivo l’apporto della panchina) e un tap-in vincente di un giocatore criticato come Esposito sicuramente fornisce elementi di conforto a Lucarelli. È la prima volta che i rossazzurri riescono a rimediare all’ineluttabile corso negativo degli eventi fuori dalle mura amiche; un piccolo segnale che, magari, può riaccendere una fiammella di speranza, fermo restando che questo organico o lo si rivoluziona a gennaio (con tante partenze, ”in primis”) oppure “nisba”, zero patata. Per il resto, la posizione attuale in classifica, sesto-settimo posto, fotografa il valore reale della rosa.

Bene il carattere
Come detto, il tratto principale di questo match al cospetto dei biancorossi di mister Tedino è la tenuta psicologica e caratteriale mostrata dalla squadra. Se dopo un’ora di gioco in cui hai comunque tenuto botta al 4-2-3-1 avversario, molto compatto a centrocampo con Arrigoni, Costa Ferreira e Mungo, concedendo (clamorosa la traversa di Bombagi su punizione e un paio di ottime parate di Furlan, in specie quella sull’ex cosentino) e producendo (bel tiro di Biondi respinto di piede da Tomei, grande occasione di Mazzarani svilita da un tiro fiacco, altra buona palla fallita da Barisic), becchi il gol in quel modo dallo stesso Bombagi, in special modo per una compagine come quella rossazzurra, proveniente da una serie quasi infinita di “scoppole” esterne, può rivelarsi devastante. Eppure, il coraggio di Lucarelli, capace di inserire tutti gli attaccanti a disposizione (Curiale, Catania, Sarno) è stato premiato dal pari di Esposito sul cross dell'ex foggiano. Buona la reazione complessiva della squadra, in grado di stringere d’assedio per un buon quarto d’ora il Teramo. Addirittura, nel finale, un clamoroso contropiede due contro uno vanificato da un errato passaggio di Sarno per Barisic a due passi da Tomei avrebbe potuto condurre a una clamorosa vittoria, ma il pareggio ci sembra il risultato più giusto, anche perché sul capovolgimento di fronte, i padroni di casa hanno a loro volta sfiorato il gol vittoria con il subentrato Minelli, poco abile a ribadire a rete di testa a un metro da Furlan.

Conta molto la Coppa…
La prossima gara di campionato contro l’Avellino al “Massimino”, prima del girone di ritorno e ultima dell’anno solare, match indubbiamente da vincere a tutti i costi, rimane tuttavia in secondo piano rispetto a quanto accadrà mercoledì pomeriggio al “Ceravolo” in Coppa. Quella è la partita da vincere. Raggiungere le semifinali di Coppa Italia significherebbe anche fare un pieno di autostima considerevole. Ovviamente, sarà difficile perché anche i deludenti giallorossi di Grassadonia puntano allo stesso obiettivo e, francamente, la gara di campionato giocata in terra calabrese dimostra come i rossazzurri siano inferiori tecnicamente, in specie a centrocampo. Servirà, dunque, un Catania anche migliore a quello visto al “Bonolis”, sebbene una cosa sia chiara: i giocatori migliori questi sono, al momento… Let’s go, Liotru, let’s go!