Presentati a TdG Bacchetti, De Rossi e Calderini

Il ds Pitino presenta Bacchetti, De Rossi e Calderini

Il ds Pitino presenta Bacchetti, De Rossi e Calderini 

I tre nuovi acquisti e il ds Pitino hanno risposto alle domande dei giornalisti in sala conferenze.

Presentati stamane nella sala conferenze di Torre del Grifo tre dei numerosi volti nuovi del Catania 2015/16: si tratta di Loris Bacchetti, Elio Calderini e Andrea De Rossi. Il ds Pitino, a inizio conferenza, spiega perché, nell’ordine delle presentazioni, è stata data precedenza ai tre: ”Senza nulla togliere alla determinazione che hanno e avranno gli altri nuovi arrivi, ci sembrava opportuno presentare per primi coloro che per primi hanno accettato ad occhi chiusi e investito nel progetto Catania.”

Bacchetti: “La mia storia calcistica comincia nelle giovanili del Pescara, dove ho avuto pure un’esperienza in prima squadra nell’anno di Zeman. Ho poi avuto esperienze in B col Lanciano e in Lega Pro col Catanzaro, dove ho trovato più spazio. Ho giocato poco l’anno scorso (tra Juve Stabia ed Ancona) per un infortunio alla schiena che mi ha tenuto fuori un bel po’. A fine anno, scaduto il contratto con l’Ancona, ho accettato subito la chiamata del Catania, facendo tre giorni in prova senza sapere in che categoria avremmo giocato. Ho firmato subito perché non si può rifiutare una piazza del genere.
Sapevo delle difficoltà che avrebbero potuto presentarsi, ma venire a Catania sarebbe stato comunque un passo importante per la mia carriera a prescindere dall’esito della sentenza, ed ero pronto a qualsiasi eventualità. Sono un centrale mancino, ho giocato sia in una difesa a 4 che a 3. Sono stato in Nazionale Under 20 con Di Biagio, ma gli infortuni non mi hanno permesso di giocare con continuità ed ho perso il treno. Il mister ci chiede di pressare alti, cercare l’anticipo, per recuperare il pallone prima possibile, anche nella metà campo avversaria.
Mi dispiace partire con una penalizzazione importante perché non ci si potrà giocare la promozione diretta. I tifosi nonostante siano scossi e amareggiati potranno apprezzare l’atteggiamento di chi, come noi, ha deciso di venire a Catania nonostante la sentenza. Siamo partiti in ritardo ed è più difficile essere al 100%, anche perché stanno arrivando nuovi elementi, ma faremo il massimo per farci trovare pronti sin dalla prima di campionato.
Nella partita d’esordio non ci conoscevamo, era una squadra tutta nuova ed è normale che ci siano state difficoltà nella costruzione del gioco. Inoltre la Spal era avanti rispetto a noi nella preparazione. Col passare dei giorni e degli allenamenti sta aumentando la benzina nelle gambe, si andrà vedendo sempre meglio ciò che vuole il mister.”


De Rossi: “Voglio ringraziare la società per avermi dato quest’opportunità, per me è un onore indossare questa maglia. Ho iniziato nel settore giovanile della Roma. Dopo due anni con la prima squadra al Perugia e una parentesi a Benevento ho fatto due anni ad Agrigento dove ho vinto un campionato di Serie D l’anno scorso. Mio cugino Daniele era molto contento per la mia destinazione, mi ha dato qualche consiglio. Il cognome che porto pesa, non mi ha mai aiutato in questo mondo perché si aspettano tutti molto da me.
Non c’è niente che mi preoccupa, penso solo a giocare e dare il massimo in campo. Sappiamo che i tifosi sono scossi ma noi ci impegneremo al massimo per onorare la maglia e riportare il Catania dove merita. Mi lascia ben sperare l’ambiente, i tifosi ci potrebbero dare una grossa mano. Per l’inizio del campionato saremo, se non al 100%, quasi. Con lo slittamento dei campionati non siamo l’unica squadra ad esser partita in ritardo.
Il mister mi ha dato qualche consiglio, essendo stato un terzino. E’ un ruolo propositivo che permette di mettersi in mostra. Ho recuperato dalla lesione di primo grado al flessore che mi ha bloccato per più di una settimana. Dalla prossima sarò pienamente a disposizione del gruppo.”


Calderini: “Ho iniziato a Perugia, vicino casa mia. Dopo ho girato un po’ di squadre, sempre in Serie C, con qualche parentesi in club di Serie B nei quali però non ho mai avuto la fortuna di giocare in prima squadra. Quando è arrivata la chiamata del Catania non ci ho pensato un secondo: Catania con la Lega Pro non c’entra nulla. Il progetto ambizioso della società è una chance per me e per tutti.
Gioco dove decide il mister, non sono una prima punta ma se serve posso farlo tranquillamente. Con una punta di peso a fianco sarebbe più facile per un attaccante esterno come me perché attirerebbe i difensori e si creerebbero più spazi per me. La penalizzazione ci complica le cose, anche mentalmente, ma conoscendo il campionato e vedendo i giocatori che stiamo prendendo grazie al lavoro della società sono fiducioso: si tratta di gente di categoria che ha fame, voglia di mettersi in gioco, fattori che il Lega Pro contano di più.
Già il 6 Settembre ci faremo trovare pronti, anche se siamo partiti in ritardo con la preparazione, ma quando si va in campo non si pensa a queste cose. Non sento la pressione di non dover fare rimpiangere Calaiò perché tra me e lui non c’è paragone, tra l’altro siamo giocatori che hanno un ruolo diverso. So di giocare per una piazza esigente ma questa è una sfida con me stesso e la sto affrontando col sorriso, senza pressioni.
Se non ho ancora fatto il salto di qualità la colpa è mia: sono dell’idea che ognuno ha quel merita, nessuno ti toglie niente, anche se un pizzico di fortuna non guasterebbe. Evidentemente non ero ancora maturo per giocare in Serie B.”


Pitino: “E’ la seconda volta che vengo chiamato al Catania, la prima è passata sotto traccia perché è durata poco e successivamente il Catania ha vissuto una fase involutiva. La prima chiamata è stata per me importantissima, era stata una scelta di vita e professionale. Immaginate cosa possa significare arrivare in Serie A per me che faccio questo lavoro da 20 anni e che in questa città, con l’Atletico Catania, mi ero formato. Catania per me è il massimo che si possa ottenere, adesso c’è ancora più soddisfazione perché sono stato chiamato in un momento di grandissima difficoltà per dare una mano alla società e alla città affinché possano riemergere: è un motivo di grande orgoglio che si può trasmettere solo con i fatti, piuttosto che con le parole. Nessun giocatore ha detto di no al Catania, ma quando vai a cercare calciatori che si trovano in una situazione di certezza è chiaro che prima hanno bisogno di capire come va a finire. Questi tre ragazzi avevano altre possibilità e hanno scelto Catania in un momento difficilissimo.
Con la Salernitana non ci sono rapporti diversi rispetti a quelli che abbiamo con tutte le società: loro hanno puntato giocatori del Catania perché hanno obiettivi importanti e noi avevamo giocatori importanti e dovevamo sfoltire la rosa per motivi di carattere economico. Prevedevamo che i tre pezzi pregiati (Lodi, Rosina e Maniero) potessero rientrare nel gioco delle parti in cui ognuno cerca di fare i propri interessi prolungando il tira e molla per le rispettive cessioni. Non ci sono comunque problemi: ad ore, o nel giro di qualche giorno, troveremo le soluzioni adeguate. Inoltre, per quanto riguarda il mercato in entrata, contiamo sul prolungamento della finestra di mercato che è opportuno concedere a chi, come noi, a pochi giorni dalla chiusura, è ancora in attesa di essere inserito ufficialmente nella categoria di competenza.
Stiamo cercando di costruire una squadra che dev’essere di prima fascia. Lo dimostreranno i due giocatori che dovrebbero essere ufficializzati a momenti (Bastrini e Ferrario, che al 90% sono del Catania: mancano solo le firme) con i quali contiamo di essere già all’80% del gruppo. Completeremo poi l’organico con altri giocatori dopo aver fatto le ultime cessioni, puntando sempre a far arrivare giocatori dalle caratteristiche importanti. Con Evacuo sono in ottimi rapporti, lui verrebbe qui più che volentieri, ma il Novara lo ha dichiarato incedibile.”