Pozzebon, Tavares e Nzola: il dito nella piaga...

Mbala Nzola, giovanissimo attaccante francese della Virtus Francavilla

Mbala Nzola, giovanissimo attaccante francese della Virtus Francavilla 

Il peso della mancanza di un numero 9 continua farsi sentire, domenica dopo domenica...

NESSUN FENOMENO, SOLO DEI 9
Demiro Pozzebon, Diogo Tavares e Mbala Nzola: questo tridente, caratteristiche alla mano, difficilmente potrebbe materializzarsi in qualsiasi squadra. Di certo, gli attaccanti di Messina, Catanzaro e Virtus Francavilla, hanno più di un aspetto in comune: un gol a testa siglato al Catania, la capacità di far reparto da soli e la consapevolezza di aver messo in ambasce l’intera difesa rossazzurra, al momento la retroguardia meno perforata d’Italia insieme a quella della Juventus.

Al di là di questo dato statistico, che lascia il tempo che trova, ciò che emerge dalla clamorosa debacle di Francavilla Fontana è l’ennesima conferma – se ancora ci fosse bisogno – di quanto sia fondamentale avere nel proprio organico un attaccante in grado di mettere in costante apprensione la difesa avversaria e di tramutare in gol anche l’unica occasione da gol che capita nel corso della gara.

Nel giro di un mese, dalla gara interna col Messina del 9 ottobre, gli attaccanti avversari, paradossalmente, hanno contribuito ad evidenziare quella lacuna che a gennaio dovrà essere necessariamente colmata. Nel giorno della tripletta di Andrea Di Grazia, i riflettori del “Massimino” hanno illuminato anche le gesta di Demiro Pozzebon, attaccante romano classe 1988, che oltre al gol del momentaneo 2-1 ha colpito una traversa (sull’1-0) e sfiorato la rete in un paio di circostanze, sulle quali Matteo Pisseri si è fatto trovare pronto. Discorso simile per Diogo Tavares, portoghese classe 1987, in azione al “Massimino” un mesetto più tardi con la maglia del Catanzaro, autore del gol del momentaneo 1-1 e di qualche grattacapo di troppo per i difensori etnei. Del francese Mbala Nzola, il più giovane del trio con i suoi 20 anni fatti ad agosto, è storia freschissima.

A parte i gol segnati in campionato – sette dal messinese, cinque dal biancazzurro, due dal catanzarese – ciò che risalta maggiormente è la capacità di essere punto di riferimento per i compagni e di mettere in difficoltà le difese avversarie. Nessun fenomeno, per carità, semplicemente un numero 9 vero, una figura che manca nell'attuale organico rossazzurro. Un discorso affrontato già più volte, trito e ritrito, ma che domenica dopo domenica continua a prendersi prepotentemente i riflettori della ribalta. Il dito nella piaga, insomma…