Passiatore: 'Catania nel cuore. Lo scorso anno vicino al sogno di allenare i rossazzurri'

Francesco Passiatore esulta dopo la doppietta segnata alla Viterbese nel 1999-2000 (Foto: gentile concessione

Francesco Passiatore esulta dopo la doppietta segnata alla Viterbese nel 1999-2000 (Foto: gentile concessione "Quelli del '46") 

Ai microfoni di CalcioCatania.Com il bomber pugliese ha rievocato il suo periodo in rossazzurro

In vista della gara di giovedì prossimo tra Catania e Turris, la nostra redazione ha contatto Francesco Passiatore, ex centravanti rossazzurro e autore di uno dei due goal che nella stagione 98-99 permisero al Catania di centrare l’ultima vittoria nelle precedenti sfide giocate contro la Turris.

Mister, sono passati oltre 20 anni da quel calcio di rigore da Lei trasformato che sbloccò la gara contro i campani (poi concluso sul punteggio di 2-0 con il raddoppio realizzato da Roberto Manca). Che ricordi ha di quegli anni in rossazzurro? C’è qualche aneddoto particolare che le è rimasto dentro?

"Ricordare quegli anni è sempre qualcosa di importante per me. Catania è sicuramente una tra le più belle, se non la più bella, esperienza che ho avuto da calciatore. Un legame fortissimo che, non nego, nel momento in cui sono dovuto andar via c’è stata tantissima sofferenza".

I rossazzurri vengono dal buon pareggio ottenuto sul campo del Catanzaro, ma fino ad ora hanno ottenuto solo una vittoria. Domani serve una vittoria contro la Turris, è d’accordo?

"Ho visto la gara contro il Catanzaro e i rossazzurri mi hanno fatto una buona impressione. Domani serve vincere perché le vittorie aiutano sempre a risollevare tutto l’ambiente e a Catania, lo so per esperienza personale, quando vinci si scatena un entusiasmo che ti fa sentire importante come calciatore e per un gruppo giovane come quello di Baldini non può che essere la medicina giusta".

Il Catania sta attraversando un periodo particolare soprattutto dal punto di vista societario. Dall’esterno come vede la situazione in casa etnea? Pensa che i problemi societari possano avere gravi ripercussioni sulle prestazioni del gruppo allenato da Baldini?

"È una questione oggettiva e bisogna saperla affrontare cercando di convivere con la situazione attuale. Ci sono tante società che in questo momento sono in forte difficoltà economica ma la forza del Catania è quella di avere una proprietà che ci mette sempre il cuore, con dentro gente che ama il Catania e che fa tutto per passione verso i colori rossazzurri. È chiaro che ogni calciatore deve sapersi gestire in maniera personale perché giocare a Catania significa dimostrare di avere tanta personalità perché quando indossi la maglia rossazzurra devi essere consapevole di ciò che fai quando scendi in campo, a prescindere dai problemi societari".

Il Catania ha attualmente in rosa due attaccanti molto giovani, Sipos e Moro. Da grande bomber qual è stato, che consigli si sente di dare ai due ragazzi che hanno sulle spalle il peso dell’attacco rossazzurro?

"Non credo che nel calcio sia importante l’età ma conta più che altro ciò che hai dentro e se con la testa sei pronto puoi far bene anche a 20anni. Poi in attacco il Catania ha un bel mix con ragazzi giovani e calciatori più esperti come Russotto e Piccolo e, quindi, penso che Baldini abbia une bel reparto offensivo. In ogni caso credo che sia indispensabile pensare che quest’anno sia un anno di transizione cercando di concludere al meglio la stagione, portando la società fuori dai problemi attuali e poi, piano piano, sperare che con il passare dei mesi si possa aprire una possibilità di rilancio".

Lo scorso anno quando la posizione del tecnico Raffaele sulla panchina etnea cominciava a scricchiolare, si era sparso il suo nome come possibile nuovo allenatore rossazzurro. C’è stato un contatto?

"Si, c’è stato un contatto reale che mi aveva fatto sognare la possibilità di sedere sulla panchina del Catania. Purtroppo, quando sembrava che l’opportunità si potesse concretizzare sono state fatte altre scelte che hanno, di fatto, infranto il mio sogno ma mi auguro che in futuro questo desiderio si possa realizzare".