Parma-Catania: presentazione della gara

Ciccio Lodi, tre volte a segno al

Ciccio Lodi, tre volte a segno al "Tardini" con la maglia rossazzurra 

La presentazione della gara tra ducali ed etnei, valevole per la ventitreesima giornata di serie A. Crociati per l'Europa, rossazzurri per la salvezza...

Crederci, combattere, vincere…
Chievo Verona18, Bologna 18, Livorno17, Sassuolo 17, Catania 15. Cinque squadre in tre punti. Tre posti per scendere all’inferno, due per rimanere in paradiso. Entra nel vivo la lotta per la salvezza 2013/14. Cammino difficile, irto di ostacoli, che a sedici giornate dalla conclusione ha già chiuso le “iscrizioni”. Dopo le gare della ventiduesima giornata, infatti, sembra assai difficile che altre formazioni possano essere risucchiate nelle torbide acque dei bassifondi della classifica di serie A.

Una giornata di campionato, l’ultima, che ha scaraventato con brutalità il Catania di Rolando Maran dal baratro all’altare. Tre volte sotto, altrettante rimonte, nella “gara della vita” del “Massimino” contro il Livorno. Una grande, grandissima, occasione per abbandonare l’ultima posizione e per avvicinare le dirette concorrenti, fallita miseramente. Forse. Numeri alla mano, infatti, il pareggio contro i labronici unito alle sconfitte di Chievo, Bologna e Sassuolo ha permesso agli etnei (ed allo stesso Livorno) di rosicchiare un punticino a quella quota salvezza adesso distanze tre lunghezze. Una vittoria. Tre punti da conquistare già dalla prossima gara: Parma.

E già, Parma. Città che rievoca dolci ricordi agli appassionati rossazzurri. Nella scorsa stagione, infatti, il Catania espugnò in due circostanze lo stadio “Ennio Tardini”: in coppa Italia prima, in campionato poi. Era il 24 febbraio 2013, quasi un anno fa. Arbitrava Giacomelli di Trieste, lo stesso “fischietto” designato per la gara di domenica 9 febbraio. Da quel giorno, il buio totale: diciassette trasferte senza vittoria, con soli quattro pareggi e ben tredici sconfitte. Lungo digiuno da interrompere proprio nella città ducale. Perché per salvarsi bisogna avere fame. Perché il senso di sazietà si ha soltanto mangiando. Punti.

Di certo, l’undici crociato diretto impeccabilmente da mister Roberto Donadoni non è il “crudo” o il succulento “culatello” originario di queste parti. Tutt’altro. È un osso duro da azzannare (solo due sconfitte interne, tra l’altro contro Roma e Juventus). Il Parma è una squadra solida, molto solida: ottava in classifica a quota 32 punti, a sole tre lunghezze dalla “Zona Europa” occupata dall’Hellas Verona. Compagine in salute, in corsa per obiettivi prestigiosi e, proprio per questo, poco avvezza a concedere “favori” agli avversari.

Poco importa. Il Catania, considerando la situazione in cui riversa, non può permettersi di indugiare ancora. Non può fustigarsi dinanzi al blasone, alla classifica o allo stato di forma degli avversari. A questo punto del campionato a poca importanza se affronti il Real Madrid o il Real San Cristoforo, occorre fare SOLO punti. Ovunque. -25 all’Alba: “Siate folli, siate affamati, siate umili, siate elefanti!”